Taranto, non è stata una falla ma procedura errata: 15 tonnellate di greggio in mare
UPDATE:
Abbiamo contattato il capo ufficio relazioni esterne delle Capitanerie di Porto, il comandante Filippo Marini. Marini ci ha confermato che attualmente lo sversamento non è più in corso e che l’olio combustibile è stato parzialmente rimosso. La procedura scorretta all’origine dell’incidente ha interessato le casse di zavorra solitamente riempite d’acqua per bilanciare il carico della nave. Al momento dello sversamento, l’acqua risultava però contaminata da olio combustibile. Trattasi nello specifico di 20 tonnellate di heavy fuel oil, ad alto contenuto di zolfo e altamente cancerogeno.
Torniamo ad aggiornarvi sull’incidente che ieri sera ha coinvolto una nave nelle acque di Taranto. Ci sono infatti importanti novità sull’origine dello sversamento. Sicuramente non si è trattato di una falla come era stato ipotizzato in un primo momento per via delle sostanze oleose rinvenute sullo scafo. A questo punto gli inquirenti ipotizzano una procedura sbagliata durante le operazioni di svuotamento in mare delle casse di zavorra che contenevano acqua. Lo rivela il vicecomandante della Capitaneria di Porto di Taranto, il capitano di fregata Francesco Russo, spiegando che dalle ispezioni effettuate a bordo non è stata riscontrata alcuna falla sullo scafo della East Castle, questo il nome della nave panamense, ora in fermo nel porto.
In mare si sono riversate tra le 10 e le 15 tonnellate di carburante, metà già assorbite, come fa sapere in una nota il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, rassicurando sul contenimento dell’impatto ambientale:
Intorno alla nave sono state immediatamente posizionate panne assorbenti per un’area totale di circa 500 metri quadri. Sono state effettuate ispezioni subacquee che hanno escluso la presenza di falle nello scafo. Tecnici dell’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) hanno effettuato prelievi e campionamenti dell’idrocarburo su richiesta della Guardia Costiera.
L’olio combustibile è molto denso e questo secondo la Capitaneria sta facilitando le operazioni di rimozione. Per Angelo Bonelli, presidente della Federazione dei Verdi,candidato alla poltrona di sindaco, l’emergenza inquinamento a Taranto è all’ordine del giorno:
Dalla diossina, agli idrocarburi Taranto è una città dannata dall’inquinamento, registra il più alto livello di mortalità.
Vi terremo costantemente aggiornati su ulteriori sviluppi delle operazioni di bonifica e sulle indagini.
fonte: Ecoblog
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Inquinamento a Taranto: vedi anche:
"Ricev & Pubbl: TARANTO, TRA AMBIENTE E PROPAGANDA"
La lettera di un cittadino di Taranto che affronta la spinosa questione dell'Ilva: che da una parte garantisce un posto di lavoro - tra dipendenti e indotto - a oltre 16.000 persone, ma dall'altra ha un grande impatto sull'ambiente e sulla salute degli abitanti della zona, producendo una grandissima quantità di diossina.
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