SPECIALE "8 per mille" alla Chiesa cattolica: tutto ciò che devi sapere


Torniamo a parlare di "8 per mille", argomento che abbiamo affrontato più volte anche in passato, in quanto la MAGGIORANZA ASSOLUTA degli italiani non sanno che, SE NON ESPRIMONO UNA PREFERENZA, L'86% DEL LORO VERSAMENTO VIENE DEVOLUTO ALLA CHIESA CATTOLICA: questo perché i soldi di chi non esprime nessuna preferenza (cioè la larghissima maggioranza dei contribuenti) vengono ripartiti in base alle percentuali di coloro che hanno espresso una preferenza: e l'86% di coloro che esprimono una preferenza scelgono di devolvere l'8 per mille alla Chiesa. Per approfondire l'argomento leggi anche i seguenti articoli:

Staff nocensura.com

Di seguito l'approfondita relazione a cura dell' UAAR (Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti) 
  • COSA SIGNIFICA “OTTO PER MILLE”?
  • IL TESTO DELLA LEGGE
  • COME FUNZIONA IL MECCANISMO?
  • LA DISTRIBUZIONE DEL GETTITO
  • COME VENGONO SPESI QUESTI SOLDI?
  • PERCHÉ ABROGARE IL MECCANISMO?
  • MA SI PUÒ ABROGARE? O NON PAGARE? E COME?
  • L'ESENZIONE ICI
  • "I COSTI DELLA CHIESA"
  • OCCHIOPERMILLE
  • CINQUE PER MILLE
  • PERCORSI DI APPROFONDIMENTO


COSA SIGNIFICA “OTTO PER MILLE”?
Fino a due decenni fa lo Stato italiano pagava direttamente lo stipendio al clero cattolico, con il meccanismo della congrua. Ritenendolo datato, nell’ambito delle trattative per il “nuovo” Concordato si decise un nuovo meccanismo di finanziamento alla Chiesa cattolica, solo in apparenza più democratico e trasparente in quanto allargato alle altre religioni: lo Stato decideva di devolvere l’8 per mille dell’intero gettito IRPEF alla Chiesa cattolica (per scopi religiosi o caritativi) o alle altre confessioni o allo stato stesso (per scopi sociali o assistenziali), in base alle opzioni espresse dai contribuenti sulla dichiarazione dei redditi.

IL TESTO DELLA LEGGE

L’otto per mille è normato dalla legge 222/85.

COME FUNZIONA IL MECCANISMO?

Ogni cittadino che presenta la dichiarazione dei redditi può scegliere la destinazione dell’8 per mille del gettito IRPEF tra sette opzioni: Stato, Chiesa cattolica, Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione Comunità Ebraiche Italiane.
In realtà nessuno destina il proprio gettito: il meccanismo assomiglia di più ad un gigantesco sondaggio d’opinione, al termine del quale si “contano” le scelte, si calcolano le percentuali ottenute da ogni soggetto e, in base a queste percentuali, vengono poi ripartiti i fondi.
Come se non bastasse, la mancata formulazione di un’opzione non viene presa in considerazione: l’intero gettito viene ripartito in base alle sole scelte espresse.
Alcune confessioni, più coerentemente, lasciano allo Stato le quote non attribuite, limitandosi a prelevare solo quelli relativi ad opzioni esplicite a loro favore: cosa che NON fa la Chiesa cattolica, ottenendo un finanziamento quasi triplo rispetto ai consensi espliciti ottenuti a suo favore.
ECCO PERCHÉ È IMPORTANTE COMPILARE QUESTA SEZIONE DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI.
Qualora il contribuente non sia tenuto alla presentazione della dichiarazione, può comunque effettuare ugualmente la scelta della destinazione dell’8 per mille consegnando il CUD in una busta chiusa a un ufficio postale.

LA DISTRIBUZIONE DEL GETTITO

Il Ministero delle Finanze, già restìo a fornire statistiche in merito (comunica i dati alle sole confessioni religiose, che ne danno notizia con estrema riluttanza), è peraltro estremamente lento nel diffondere i dati. Le ultime comunicazioni ufficiali e definitive si riferiscono incredibilmente alle dichiarazioni dei redditi del 2004 (redditi 2003).
Per recuperare dati di poco più recenti si deve accedere ai dossier sulla ripartizione dell'otto per mille a diretta gestione statale pubblicati sul sito della Camera. In data 1 dicembre 2010 il Servizio Studi del Dipartimento bilancio rende note le scelte effettuate dai contribuenti sui redditi riferiti all’anno 2006, dichiarati nel 2007, aventi effetto sulla ripartizione della quota per l'otto per mille IRPEF per il 2010.
Distribuzione 2010 (redditi 2006 dichiarati nel 2007) Totale da ripartire 1.149.289.469 euro Contribuenti che hanno espresso una scelta: 43,5%
beneficiario% su scelte
espresse
importo
ripartito
note
Chiesa Cattolica85,01%977.010.978
Stato11,95%151.950.433Riceve rinunce a quote scelte inespresse
Metodisti e Valdesi2,05%10.248.789Rinunciano a quota scelte inespresse
Comunità Ebraiche0,37%4.252.371
Luterani0,25%2.873.224
Assemblee di Dio0,20%999.882Rinunciano a quota scelte inespresse
Avventisti settimo giorno0,17%1.953.792
Si noti che, in tale occasione, su oltre trenta milioni di contribuenti solamente il 43,5% ha espresso un’opzione: solo il 36,98% della popolazione, quindi, ha espresso una scelta a favore della Chiesa cattolica, alla quale è però consentito di mettere le mani sull'85,01% dei fondi.

COME VENGONO SPESI QUESTI SOLDI?

  • CHIESA CATTOLICA
    Nato come meccanismo per garantire il sostentamento del clero, tale voce è diventata, percentualmente, sempre meno rilevante (il 35,7% del totale). Parrebbe infatti che la Chiesa cattolica prediliga destinare i fondi ricevuti dallo Stato alle cosiddette “esigenze di culto” (43,7%): finanziamenti alla catechesi, ai tribunali ecclesiastici, e alla costruzione di nuove chiese, manutenzione dei propri immobili e gestione del proprio patrimonio. Ovvio che non vedremo mai spot su queste tematiche: ai tanto strombazzati aiuti al terzo mondo, cui è dedicata quasi tutta la pubblicità cattolica, va - guarda caso - solo l’8,6% del gettito. Maggiori informazioni sono disponibili sul sitowww.8xmille.it nel quale, cliccando di seguito sulle sezioni “rendiconto” e “scelte per la chiesa cattolica”, si accede a una pagina che riporta le percentuali di scelta di fantomatici contribuenti senza specificare se siano la totalità o si tratti solo di coloro effettivamente firmano per destinare l’Otto per Mille.
  • STATO
    Lo Stato è l’unico competitore per l’otto per mille che rifiuta di farsi pubblicità. Il Governo dedica alla gestione dei fondi di pertinenza statale una sezione del suo sito internet.
  • CHIESA VALDESE
    Rifiuta di destinare i fondi ottenuti alle esigenze di culto e al sostentamento del clero. Per maggiori informazioni vai suwww.chiesavaldese.org.
  • LUTERANI
    Una parte dei fondi viene utilizzata per il sostentamento dei pastori. Per maggiori informazioni vai su www.elki-celi.org.
  • COMUNITÀ EBRAICHE
    I fondi sono utilizzati per «…solidarietà sociale, attività culturali, restauro patrimonio storico, sostegno ad attività giovanili, strutture ospedaliere per la cittadinanza, cultura della memoria, lotta a razzismo e pregiudizio». Per maggiori informazioni vai su www.ucei.it.
  • CHIESE AVVENTISTE
    Rifiutano anch’esse di destinare i fondi ottenuti alle esigenze di culto e al sostentamento del clero. Per maggiori informazioni vai su www.avventisti.it.
  • ASSEMBLEE DI DIO
    I fondi sono destinati esclusivamente alle missioni e alla beneficenza. Per maggiori informazioni vai su www.adi-it.org.

PERCHÉ ABROGARE IL MECCANISMO?

  • perché il meccanismo doveva essere basato sulla volontarietà, ma la ripartizione delle scelte inespresse vìola, di fatto, questo principio;
  • perché è un finanziamento a fondo perso a favore di confessioni religiose che si dovrebbero autofinanziare. Soprattutto nel caso della Chiesa cattolica, gran parte di questi contributi non ha alcuna utilità sociale;
  • perché è una partita truccata: a differenza delle confessioni religiose, lo Stato italiano non fa alcuna pubblicità per sé e non informa su come destina questi fondi. Quando nel 1996 il ministro Livia Turco propose di destinare i fondi di competenza statale all’infanzia svantaggiata, il “cassiere” della Conferenza Episcopale Italiana Nicora reagì duramente, sostenendo che «lo Stato non deve fare concorrenza scorretta nei confronti della Chiesa»;
  • perché è una partita a cui non tutti possono giocare: sono ammesse solo le confessioni sottoscrittrici di un’Intesa con lo Stato. Ecco perché la Chiesa, attraverso i parlamentari cattolici, blocca l’accordo (già sottoscritto) con i Testimoni di Geova e impedisce l’avvio di trattative con gli islamici: i fedeli di queste religioni, ben disciplinati, grazie al meccanismo delle scelte inespresse porterebbero alle loro gerarchie una contribuzione ben superiore alla loro percentuale reale, con un danno valutabile in centinaia di milioni di Euro per la Chiesa cattolica.
  • perché è un meccanismo non chiaro, che trae in inganno non solo il semplice cittadino ma anche la persona colta. Un giornalista Rai ha dovuto addirittura scusarsi in diretta per la sua non conoscenza del meccanismo;
  • perché lo Stato, erogando questi finanziamenti, è costretto a cercarsi altre entrate con nuove forme di tassazione della popolazione.

MA SI PUÒ ABROGARE? O NON PAGARE? E COME?

L’Associazione per lo Sbattezzo ha lanciato anni fa un’iniziativa per l’obiezione fiscale.
L’UAAR ha anch’essa più volte criticato e chiesto modifiche alla normativa: resta il fatto che un cambiamento è fattibile solo attraverso una modifica della legge. L'UAAR ha proposto di adottare il meccanismo tedesco, per il quale solo i fedeli che desiderano esplicitamente appartenere a una confessione religiosa sono tassati per sovvenzionarla.

L'ESENZIONE ICI


Nell’ambito del Decreto Fiscale collegato alla Legge Finanziaria 2006, il Parlamento ha introdotto l’esenzione ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) per gli immobili adibiti a scopi commerciali per la Chiesa (ulteriormente estesa alle associazionino-profit). Il patrimonio immobiliare della Chiesa cattolica è incalcolabile (si parla di un 20-25% dell'intero territorio nazionale), e incalcolabile è quanto di tale patrimonio sia effettivamente utilizzato per fini spirituali, quanto per fini commerciali e quanto per fini commerciali 'occultati' dietro i fini spirituali.
Secondo stime dell’ANCI, il provvedimento avrebbe comportato minori entrate per i Comuni nell’ordine di 700 milioni di Euro. Il d.l. 223 del 4 luglio 2006 ha successivamente eliminato tale esenzione. La sua formulazione («Attività di natura esclusivamente commerciale»), tuttavia, di fatto vanifica il provvedimento e mantiene in vigore tale privilegio: è infatti sufficiente che all’interno dell’immobile destinato ad attività commerciale si mantenga una piccola struttura destinata ad attività religiose.
Nell'agosto 2007 la Commissione Europea ha chiesto al governo italiano informazioni supplementari su tali vantaggi fiscali. Non risulta che né il governo Prodi, né il governo Berlusconi che subentrò nel 2008 le abbiano mai risposto.
Tra gli immobili a uso commerciale che, stando a notizie di stampa, beneficiano di tale esenzione, troviamo la casa alberghiera delle Suore Brigidine, nella prestigiosa Piazza Farnese a Roma, e il centro spiritualità e convegni Mondo migliore, una struttura voluta dall’Istituto diocesano per il sostentamento del clero.

"I COSTI DELLA CHIESA"

L'Otto per Mille non è la più importante voce in "uscita" dallo Stato in direzione della Chiesa cattolica: l'insegnamento della religione cattolica costa infatti ben un miliardo e mezzo, destinato a finanziare il catechismo impartito da docenti scelti dai vescovi ma pagati dallo stato. L'UAAR stima in oltre sei miliardi la cifra di cui gode la Chiesa cattolica, nelle sue varie articolazioni, a danno delle casse pubbliche. Tale stima è disponibile sul sito I costi della Chiesa, un'inchiesta realizzata dall'UAAR che rappresenta la più importante e dettagliata raccolta di dati sul Fenomeno. Per far conoscere ai cittadini I costi della Chiesa l'UAAR ha anche lanciato una campagna di manifesti sei per tre.

OCCHIOPERMILLE

Nell’aprile 2007 l’UAAR, prendendo atto della diffusa mancanza di conoscenza del meccanismo tra la popolazione, nonché del completo disinteresse da parte delle istituzioni a porvi rimedio, ha avviato autonomamente una propria campagna di informazione: «Otto per mille informati», dal 2009 «Occhiopermille».

CINQUE PER MILLE

Con la dichiarazione dei redditi 2006 il governo ha introdotto una nuova possibilità: la destinazione del cosiddetto “Cinque per mille” del gettito IRPEF (completamente indipendente dall’Otto per mille).
Nato in origine per finanziare la ricerca scientifica, si è poi inopinatamente allargato ad altri scopi.
In breve, il funzionamento è questo:
  • se il cittadino non sceglie, il cinque per mille della sua IRPEF rimane nel bilancio dello Stato;
  • se il cittadino intende invece “destinare” il suo cinque per mille, può scegliere tra una delle seguenti categorie:
    1. sostegno delle ONLUS (Organizzazioni non lucrative di utilità sociale) di cui all’art. 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n: 460, e successive modificazioni, nonché delle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali, previsti dall’art. 7, commi 1 2 3 e 4, della legge 7 dicembre 2000, n. 383, e delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 460 del 1997;
    2. finanziamento agli enti della ricerca scientifica e dell’università;
    3. finanziamento agli enti della ricerca sanitaria.
  • il cittadino ha anche la possibilità di indicare un beneficiario specifico. In questo caso deve scrivere il codice fiscale di tale soggetto beneficiario.
Dalla dichiarazione dei redditi 2008 è possibile destinare il proprio Cinque per Mille all’UAAR. Per farlo, è sufficiente:
  • apporre la propria firma nel riquadro “Sostegno del volontariato, delle associazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c.1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997”;
  • riportare il codice fiscale dell’UAAR (92051440284) nello spazio collocato subito sotto la firma.
Se non si è tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi è possibile firmare comunque, consegnando la scelta effettuata in qualcunque ufficio postale.
Qualora insorgano problemi per l'effettuazione della scelta si può contattare l'UAAR, o telefonando in sede al numero 06-5757511, oppure inviando una e-mail a info@uaar.it.
Maggiori informazioni, tra cui l’elenco completo dei possibili beneficiari, sono disponibili su una pagina del sito dell’Agenzia delle Entrate.

PERCORSI DI APPROFONDIMENTO




Commenti

Nino Pepe ha detto…
E' chiaro che l'UAAR (mamma mia che brutto acronimo, a pronunciarlo sembra come se uno stia vomitando!; con le stesse lettere potrebbero comporre una parola più pronunciabile!), cioè l'Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti, fa quello che è la ragione stessa della sua esistenza, e pertanto porta acqua al proprio mulino dicendo un cumulo di falsità sulla Chiesa Cattolica e sulle sue attività. Nulla di nuovo sotto il sole. Siccome però l'85 per cento della popolazione italiana versa l'otto per mille alla Chiesa Cattolica, loro non fanno altro che rosicare. Ora io mi domando e dico: è mai possibile che l'85 per cento della popolazione italiana abbia torto e invece abbiano ragione questi quattro gatti dell'UAAR? Possibile che soltanto loro siano gli ILLUMINATI, e tutti gli altri vivano nel buio delle superstizioni? Persino EINSTEIN credeve in Dio; loro pensano di essere più intelligenti del sommo scienziato? Persino i principi della meccanica quantistica non escludono Dio! Ognuno si tenga le proprie idee e loro si accomodino pure nelle loro convinzioni.
nino pepe ha detto…
Due paroline a chi gestisce e censura i commenti. Io ieri ho scritto un commento nel quale ho criticato in maniera civile e senza parolacce la posizione dell'UAAR esprimendo delle idee diverse da quelle che propongono questi signori. Non credo che dopo più o meno ventiquattro ore, l'amministratore di questo blog non abbia avuto il tempo di esaminarlo, quindi deduco che non lo abbia pubblicato per una scelta ben precisa. Se così è, si tratta di una censura che è in antitesi con l'intestazione del sito NOCENSURA punto com. In realtà, sempre se è così, si tratta di una censura vergognosa per la quale il responsabile dovrebbe guardarsi allo specchio e, non dico che si debba sputare in faccia, ma almeno dovrebbe dire a se stesso quanto sia incoerente con i principi cui si ispira il nocensura. Insimma, se non lhai capito, caro censuratore, mi hai profondamente deluso. Sei peggio degli altri, e non aggiungo altro perchè sono un signore e non voglio scendere di livello insultantodi come meriti. Tutto questo se è vero che non hai pubblicato il mio commento di proposito e non perchè ancora non l'hai esaminato. Sappi che ogni giorno aprirò questa pagina, o per leggere il mio commento o per una tua risposta.
Luigi ha detto…
Buonasera, mi chiamo Luigi e sono un assiduo lettore di Nocensura.com. Volevo rispondere a Nino Pepe.
Caro Nino, basta fare due conti e ci si accorge che dalle 22:53 alle 18:08 dell'indomani non fanno "più o meno 24 ore", ma precisamente 19 ore e 16 minuti. Se tu avessi la santa pazienza, che la tua Chiesa ti raccomanda di avere, avresti aspettato almeno 24 ore, prima di gridare alla censura. Qui nessuno censura niente; qui non siamo su Pontifex... Ho provato a pubblicare qualcosa di anticattolico in quel sito e mi hanno censurato; ho ripetuto l'esperimento sul quotidiano Avvenire e idem. Qui, invece, si permette perfino ad uno con le tue idee di pubblicarle. Impara lo stile, Nino!
Tu, infatti, di stile proprio ne hai pochino. Nonostante ti definisca un "signore" (!) volgarmente associ l'acronimo UAAR al suono di un vomito; non contento, ci dici che dobbiamo rosicare perchè c'è l'85% di cattolici in Italia. Ma quanta signorilità!
Povero Nino! Oltre a credere davvero alle lacrime di sangue della madonna di Civitavecchia, credi anche nel miracolo dell'85% di Italiani cattolici? Ahahahah!! Bastasse dell'acqua sulla fronte per fare vivere un uomo da cattolico per la sua vita! Ma se non lo fanno nemmeno i preti! Povero illuso!
Personalmente ritengo che il sito Nocensura sia fin troppo tollerante. Non tutte le opinioni personali hanno il medesimo valore razionale nè meritano il medesimo rispetto. Quelle che vanno contro le leggi scritte, o anche non scritte, che la società italiana in primis e umana in secundis si sono date, andrebbero decisamente censurate e perseguite nei modi e nelle sedi più opportune. E' intollerabile, per esempio, fare apologia del fascismo, in Italia, o del nazismo, in Germania, o dell'antisemitismo, in Israele. E' intollerabile istigare all'odio verso le minoranze etniche, religiose, sociali. E' intollerante istigare i cittadini a non andare a votare ai referendum. E' intollerabile insegnare che lo Stato del Vaticano si comporta diversamente da tutti gli altri Stti del mondo, pur essendo l'unico che si dice ispirato direttamente dalla divinità...
Menzogne, solo menzogne! Da secoli!
Se non fossi un signore, direi che l'idea mi fa fatto salire su per l'esofago un conato di qualcosa...
NINO PEPE ha detto…
Riconosco di essere stato precipitoso e di non avere aspettato le 24 ore prima di gridare alla censura, riconosco che il Vaticano e le varie gerarchie religiose spesso allontanano anzichè avvicinare a Dio ,e riconosco che ognuno, in msteria di religione ha il diritto di pensarla come vuole. Non mi riesce di capire la contrarietà pregiudiziale a che venga destinato l'otto per mille alla Chiesa Cattolica, anche quando risulti evidente che questo denaro venga utilizzato per scopi sociali e per alleviare in qualche modo le sofferenze dei poveri. Per rimanere in Italia, mi pare che le opere assistenziali della Chiesa, oratori dove i nostri ragazzi trascorrono il loro tempo libero invece di andare a drogarsi, opere di carità, distribuzione di pasti e di un tetto gratis agli indigenti, ecc. ecc., vere attività di supplenza di uno stato che non arriva a tutto, siano sotto gli occhi di tutti. E dove sta il problema? La contrarietà all'otto per mille per la Chiesa Cattolica è soltanto ideologica. Come mai quelli dell'UAAR non sono altrettanto contrari all'otto per mille per la chiesa valdese? Evidentemente il cattivo esempio delle gerarchie ecclesiastiche e le magagne del Vaticano fanno loro dimenticare il buono che c'è nell'attività sociale della Chiesa.
Vorrei conoscere comunque le attività sociali e di promozione umana ascrivibili all'UAAR e chissà che, convinto dalla bontà della proposta, non possa destinare a loro anche il mio otto per mille.

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