I beni della "Democrazia Cristiana", tra cui 585 immobili venduti illegittimamente
La Sentenza 1305/09 della "Corte Appello di Roma" ha stabilito che la "Democrazia Cristiana" non è mai stata ufficialmente sciolta, una decisione a dir poco clamorosa che avrà forti ripercussioni nei confronti di numerosi esponenti e partiti politici, in quanto l'enorme patrimonio dello storico partito, tra cui ben 585 immobili molti dei quali di grande valore, sono stati venduti da coloro che ritenevano di averne diritto, ma che in base a quanto stabilito dalla sentenza citata sopra, non ne avevano alcun diritto. A questa sentenza sono stati presentati ricorsi, che sono stati respinti: la Sentenza 25999/10 della "Cassazione Sezioni Unite" ha infatti sancito l'inammissibilità dei ricorsi alla sentenza 1305.
Le sentenze citate sopra hanno stabilito (e confermato) che:
- La DC storica esiste a tutt'oggi perché non è mai stata sciolta;
- Che il suo enorme patrimonio, tra cui 585 immobili, molti di grande valore, è stato illegittimamente venduto (per cui va recuperato, una volta verificato a chi è stato venduto e a quali condizioni);
A rendere nota la situazione, mediante un documento pubblicato sul suo sito è l'Avv. Alfonso Luigi Marra, recentemente eletto Presidente della "Federazione delle Democrazie Cristiane Regionali" (una "corrente" che si scioglierà e confluirà nella Democrazia Cristiana). Le sentenze sopra citate sono a dir poco clamorose, tuttavia nessun giornale fino ad oggi ha proferito parola in merito: qualcuno ha dilapidato illegittimamente il patrimonio della "Democrazia Cristiana" e venduto i numerosi immobili del partito e i mass media tacciono!
"Molti di coloro che hanno venduto illegittimamente i beni della Democrazia Cristiana siedono negli scranni del parlamento, sia nelle file del centrodestra che del centrosinistra" - dichiara l'avv. Marra - "cercano di nascondere la notizia all'opinione pubblica perché temono le conseguenze di quanto potrà emergere quando sarà chiarito a chi sono stati venduti gli immobili, e sopratutto a quali condizioni"
Ma le sorprese non sono finite: l'avv. Marra infatti rende noto di aver aderito alla "corrente" della Democrazia Cristiana perché questa avrebbe accettato di sottoscrivere il suo programma, che prevede tra l'altro la lotta contro il signoraggio e lo strapotere delle banche, i "cavalli di battaglia" del suo PAS (Partito d'Azione per lo Sviluppo) fondato nel 1987.
Per maggiori informazioni sulle sentenze e sulla DC vedi il documento redatto dall'avv. Marra (formato PDF)
Il testo delle sentenze:
- Sentenza 1305/09 Corte Appello di Roma
- Sentenza 25999/10 Cassazione Sezioni Unite
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