Grecia, ABN Amro rifiuta di ristrutturare 1,3 miliardi di euro di prestiti
Il colosso bancario olandese ABN Amro ha rifiutato una ristrutturazione dei prestiti accordati ad una serie di società greche, e garantiti dallo Stato ateniese...
Il colosso bancario olandese ABN Amro ha rifiutato una ristrutturazione dei prestiti accordati ad una serie di società greche, e garantiti dallo Stato ateniese. Si tratta di un portafogli del valore complessivo di 1,3 miliardi di euro, secondo quanto precisato all’agenzia France-Presse da Jeroen van Maarschalkerweerd, portavoce della banca, che ha confermato senza mezzi termini: «Abbiamo deciso di non partecipare».
L’annuncio è arrivato al termine di una riunione tenuta a Londra tra i rappresentanti del ministero delle Finanze greco e i dirigenti del gruppo.
Si tratta di una brutta notizia non solo per Atene, dal momento che gli asset in questione - che riguardano in particolare alcune società impegnate nei trasporti pubblici - fanno parte delle linee di credito per le quali si contava sulla partecipazione dei privati al piano di ristrutturazione della nazione europea.
L’intesa, raggiunta lo scorso 9 marzo, è infatti fondamentale per consentire al governo greco di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato: in particolare il contenimento del debito pubblico al 120,5%, in rapporto al prodotto interno lordo, di qui al 2020 (il dato è attualmente al 160%, ossia 350 miliardi di euro). Per questo, come osservato ieri dalla televisione pubblica olandese NOS, il rifiuto di ABN Amro potrebbe portare ad un contenzioso giudiziario tra la banca e il governo di Atene.
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Il colosso bancario olandese ABN Amro ha rifiutato una ristrutturazione dei prestiti accordati ad una serie di società greche, e garantiti dallo Stato ateniese. Si tratta di un portafogli del valore complessivo di 1,3 miliardi di euro, secondo quanto precisato all’agenzia France-Presse da Jeroen van Maarschalkerweerd, portavoce della banca, che ha confermato senza mezzi termini: «Abbiamo deciso di non partecipare».
L’annuncio è arrivato al termine di una riunione tenuta a Londra tra i rappresentanti del ministero delle Finanze greco e i dirigenti del gruppo.
Si tratta di una brutta notizia non solo per Atene, dal momento che gli asset in questione - che riguardano in particolare alcune società impegnate nei trasporti pubblici - fanno parte delle linee di credito per le quali si contava sulla partecipazione dei privati al piano di ristrutturazione della nazione europea.
L’intesa, raggiunta lo scorso 9 marzo, è infatti fondamentale per consentire al governo greco di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato: in particolare il contenimento del debito pubblico al 120,5%, in rapporto al prodotto interno lordo, di qui al 2020 (il dato è attualmente al 160%, ossia 350 miliardi di euro). Per questo, come osservato ieri dalla televisione pubblica olandese NOS, il rifiuto di ABN Amro potrebbe portare ad un contenzioso giudiziario tra la banca e il governo di Atene.
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