E' morto dopo 9 giorni di agonia l'uomo che si era dato fuoco a Bologna
Come era prevedibile (aveva gravi ustioni sul 100% del corpo) l'uomo che si è dato fuoco davanti agli uffici dell'agenzia delle entrate di Bologna non ce l'ha fatta. Il suo cuore ha smesso di battere dopo 9 giorni di agonia.
Riposa in pace Giuseppe
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I medici non avevano mai dato speranze ai famigliari: al momento del ricovero aveva ustioni sul cento per cento del corpo
Giuseppe Campaniello, l’uomo che si era dato fuoco davanti alle sede delle commissioni tributarie in via Paolo Nanni Costa a Bologna, è morto. Era ricoverato in Rianimazione all’ospedale Maggiore di Parma da nove giorni. L’uomo, di 58 anni, era stato trasferito in elisoccorso il 28 marzo da Bologna, per le gravissime ustioni riportate su tutto il corpo.
L’artigiano edile che mercoledì scorso si era dato fuoco all’interno della sua macchina, una Fiat Punto, davanti agli uffici del fisco a Bologna. Intanto i magistrati proseguono l’indagine per istigazione al suicidio. Da piazza Trento Trieste spiegano che l’iscrizione è un atto per poter avvalersi di un più ampio spettro di strumenti investigativi, come le perquisizioni. Ma intanto, giorno dopo giorno, il quadro che scaturisce dagli accertamenti affidati dalla polizia municipale è quello di un piccolo imprenditore oberato dai debiti nei confronti dello Stato, che gli contestava di aver dichiarato meno di quanto dovuto.
fonte
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I medici non avevano mai dato speranze ai famigliari: al momento del ricovero aveva ustioni sul cento per cento del corpo
Giuseppe Campaniello, l’uomo che si era dato fuoco davanti alle sede delle commissioni tributarie in via Paolo Nanni Costa a Bologna, è morto. Era ricoverato in Rianimazione all’ospedale Maggiore di Parma da nove giorni. L’uomo, di 58 anni, era stato trasferito in elisoccorso il 28 marzo da Bologna, per le gravissime ustioni riportate su tutto il corpo.
L’artigiano edile che mercoledì scorso si era dato fuoco all’interno della sua macchina, una Fiat Punto, davanti agli uffici del fisco a Bologna. Intanto i magistrati proseguono l’indagine per istigazione al suicidio. Da piazza Trento Trieste spiegano che l’iscrizione è un atto per poter avvalersi di un più ampio spettro di strumenti investigativi, come le perquisizioni. Ma intanto, giorno dopo giorno, il quadro che scaturisce dagli accertamenti affidati dalla polizia municipale è quello di un piccolo imprenditore oberato dai debiti nei confronti dello Stato, che gli contestava di aver dichiarato meno di quanto dovuto.
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