Benzina spremuta abbastanza, ora vogliono imporre accise sugli SMS
Cittadini pakistani protestano contro la tassa sugli SMS, che probabilmente presto pagheremo anche noi. Anche mandare sms diventerà un "vizio" da ricchi? |
SE NON SEI RICCO NIENTE SMS. Siamo alla follia. Il governo Monti vuole aumentare ancora le tasse, e visto che non sanno più cosa inventarsi, dopo aver portato la benzina sulla soglia dei 2€ al litro e fare pagare l'IMU seconda casa agli anziani ricoverati nelle case di riposo, stanno pensando di introdurre accise sugli SMS. Ci stanno togliendo tutto... Staff nocensura.com
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Finora, quando occorreva racimolare un po' di miliardi in fretta e furia senza scontentare (o tagliare) nessuno, si è aggiunto qualche cent alle accise della benzina. L'andazzo va avanti da decenni, con lire su lire e cent su cent che si accumulano per finanziare qualche disgrazia nazionale o qualche provvedimento extra.
L'utilità fiscale della benzina risiede nel fatto che tutti la usano, tutti la comprano, nessuno può farne a meno e soprattutto garantisce un minimo di equità fiscale: chi ha la Ferrari pagherà più accise di chi ha il motorino.
Ora la crisi e il prezzo del petrolio hanno portato il costo del litro di benzina a livelli già insostenibili, inoltre l'attuale governo già ha fatto uso della sua dose di cent di accise. Ma occorre trovare altri soldi per la Protezione Civile in caso di calamità.
Che fare?
Serve un altro consumo collettivo diffusissimo, poco costoso, usato da tutti, a cui affibbiare la nuova "accisina" e finanziarsi.
Pensa che ti ripensa, ecco l'idea geniale: gli sms. Riporta il Sole24Ore:
Sui finanziamenti per gli interventi sulle calamità ci sono tre strade. Le Regioni possono aumentare l'imposta sulla benzina (...) Il governo, inoltre, può innalzare l'accisa sulla benzina e sul gasolio (...) «In alternativa» o «in combinazione» con l'incremento fiscale sul carburante, ecco la novità: «tassazione fino a una misura massima di due centesimi di euro» per l'invio di sms da «cellulare, computer o siti internet». I gestori delle società di telecomunicazione «provvedono al pagamento dell'imposta, con facoltà di rivalsa nei confronti dei clienti».
Insomma, se eravate abituati a donare 1 euro via sms in caso di terremoti ed alluvioni, la cosa non dovrebbe turbarvi più di tanto. Si tratta in fondo dello stesso meccanismo.
Quel che preoccupa è che hanno trovato un'altra fonte di tasse, che potrebbe essere usata in futuro anche per finanziare guerre o Grandi Opere. Equa? Mica tanto: tassare i minorenni, che usano massicciamente gli sms, non è proprio tanto corretto. Anche se a pagare, alla fine, è sempre papà.
(L'idea non è nuova. Chi altri l'ha fatto? Il Pakistan)
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Commenti
Sara
La protezione civile serve a tutti, la si paghi tutti con un aumento dell'irpef o dell'IVA, se no chi viaggia in bici o non si muove mai risulta esente!