Rossella libera? “Se fosse vero lo sapremmo”, gela la Boniver. Si apre il giallo


«Se fosse vero lo sapremmo», ha detto l’inviata del ministero degli Esteri Margherita Boniver di ritorno dalla Mauritania dove è stata proprio per gestire le trattative per il rilascio della cooperante italiana. «Fino a che la notizia della liberazione di Rossella Urru non sarà verificata – le verifiche sono in corso – essa va considerata come non veritiera». Così all’ANSA Margherita Boniver, inviato speciale per le emergenze del ministro degli Esteri appena rientrata da una missione in Mauritania per accelerare la liberazione della cooperante rapita.

Secondo un’altra fonte, per Rossella sarebbe stato deciso lo scambio con Abderrahmane Ould Meddou, tuareg dell’organizzazione “Maghreb islamico” , ma ci sarebbe anche la richiesta aggiuntiva di un conguaglio in denaro. Rossella sarebbe nelle mani di un garante, in attesa che si concluda la trattativa.
La notizia della liberazione di Rossella Urru sarebbe stata invece confermata in un primo moneto dall’unità di crisi della Farnesina, che starebbe organizzando il suo rientro in Italia. E la Boniver, secondo quanto scrive la Nuova Sardegna, avrebbe confermato telefonicamente ieri sera al rientro dalla Mauritania la liberazione della giovane sarda al deputato del Pdl Mauro Pili.



Ma qualche cosa dev’essere, nel frattempo andato storto. Probabilmente per la liberazione della Urru, che secondo fonti locali sarebbe in mano non più ai rapitori ma ad un intermediario, si sono aggiunte altre richieste (secondo l’agenzia France Presse ci sarebe una richiesta di 30 milioni per tutti e tre gli ostaggi occidentali) dopo che l’inviato del ministero degli Esteri aveva lasciato la Mauritania. E la stessa Boniver, intorno alle 13, è stata quindi costretta a mostrare cautela sull’annuncio liberazione: “Non abbiamo ancora notizie ufficiali”.

La notizia della liberazione di Rossella Urru era stata rilanciata da Al Jazeera. Secondo la televisione qatariota, la cooperante Rossella Urru sarebbe stata liberata a Nouakchott, la capitale della Mauritania, e sarebbe già in viaggio per Bamako, la capitale del Mali. Se le notizie su Rossella sono a dir poco confuse, non se ne hanno proprio sugli altri due cooperanti rapiti, gli spagnoli Ainhoa Fernandez de Rincon e Enric Gonyalons Mundobat. Rossella Urru sarebbe stata liberata insieme al poliziotto Ely Ould Elmoctar, in cambio del rilascio di Abderrahmane Ould Meddou, un «salafita» arrestato per il sequestro dei coniugi italiani, Sergio Cicala e la moglie Philonene Kabouree, dall’Aqmi, il gruppo per un Maghreb Islamico, comandato da Hakim Ould Mohammed M’Barek.

La madre del poliziotto Ely Ould Elmoctar, che secondo le agenzie locali sarebbe stato liberato insieme a Rossella, ha detto alla agenzia Ani (Agenzia di informazione di Nouakchott) che la moglie di suo figlio sarebbe statata avvisata dalla polizia della liberazione del figlio nell’est della Mauritania.

Rossella Urru ha 29 anni, è nata vicino a Oristano e da due anni era impegnata nel campo profughi sharawi di Rabuni in Algeria, per conto del Cisp, il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli. Nella notte tra il 23 e il 24 ottobre del 2011 era stata rapita, secondo fonti del Mali, da un gruppo vicino ad Al Qaeda: l’Aqmi, il gruppo per un Maghreb Islamico, comandato da Hakim Ould Mohammed M’Barek.

Rimangono ancora rapiti Maria Sandra Mariani, scomparsa il 2 febbraio 2011 nel sahara algerino; Giovanni Lo Porto, 38 anni, rapito in Pakistan il 19 gennaio scorso; Franco Lamolinara, 47 anni, sparito in Nigeria il 12 maggio 2011; sei membri dell’equipaggio della petroliera Enrico Ievoli, vittime di un assalto dei pirati in Somalia il 21 aprile 2011. C’è poi anche il caso di Bruno Pellizzari, anche lui ostaggio dei pirati somali dal 10 ottobre 2010. Lo skipper però ha la doppia cittadinanza, italiana e sudafricana, e il caso è seguito direttamente da Johannesburg.


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