No Tav: Denunciati anche i giornalisti di "Servizio Pubblico"
I giornalisti di "Servizio Pubblico" che si stanno occupando della protesta No Tav e che curano le inchieste di sul progetto della Torino-Lione sono stati denunciati.
Il quotidiano La Repubblica, che qualcuno definisce "organo ufficiale della repressione", scrive, che tutti i Notav che lunedì scorso (giorno della brutta caduta di Luca Abbà dal traliccio dell'alta tensione) erano arrivati fino a "Baita Clarea" sono stati accusati di violazione di sigilli e tra questi c'erano anche alcuni giornalisti di "Servizio Pubblico" intenti a girare riprese per la trasmissione.
L’ipotesi di reato è di violazione di sigilli (la Baita era stata sigillata) e violazione dell’ordinanza del Cipe che ha decretato l’area intorno alla zona impropriamente definita “cantiere” di Chiomonte di interesse strategico nazionale.
Nonostante quello che dice il Presidente della Repubblica Napolitano, il premier Monti il ministro Cancellieri, Violante e i vertici del Pd/Pdl, Corriere della Sera e Repubblica e tutta la stampa che in questi giorni ha criminalizzato la lotta, in Valle c'è una vera e propria occupazione militare. La denuncia ai giornalisti di "Servizio Pubblico" significa, di fatto, che in quella zona in Val di Susa la sospensione della democrazia è tale per cui anche la libertà di stampa e di informazione viene interdetta.
Eppure c’è un articolo della nostra Costituzione, il 21, che recita, fra le altre cose: "La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure."
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