Inquinamento, il lato oscuro delle centrali a biomassa
Ecomostri. Così definisce le centrali a biomasse Reteambienteparma, opponendosi alla costruzione di nuovi impianti, rei di contaminare la Food Valley, area di coltivazioni e di produzioni agroalimentari di pregio come il Parmigiano-reggiano Dop. Secondo quanto afferma Reteambienteparma, il digestato derivato dall’insilato di mais può contenere clostridi e sparso sul terreno contaminare il foraggio delle aree limitrofe alle centrali. Scrive Reteambienteparma:
Noi siamo contro tutte le centrali a biomasse che inceneriscono. Siamo contro quelle di grossa taglia come quelle che vogliono installare a Trecasali, a San Secondo e a Paradigna perché bruciare cippato di legna, sorgo erbaceo o scarti di macellazioni animali è gravemente inquinante e serve solo a speculatori per accaparrarsi gli incentivi prodotti dalla poca energia elettrica prodotta. Ma siamo contro anche alle piccole centrali a cippato che la Provincia vuole installare in montagna perché inquinanti, antieconomiche ed inutili per la gente e la loro economia disastrata.
L’inquinamento e la contaminazione da clostridi sono pericolose per gli allevamenti, dal momento che si tratta di batteri che hanno un’elevata persistenza ambientale. Reteambienteparma è d’accordo invece con gli impianti alimentati da deiezioni animali, a patto che siano di piccola taglia. Impediscono infatti che i nitrati dei liquami contaminino la falda acquifera.
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