Gli italiani rapiti in Africa ancora ostaggi di pirati e terroristi


Italiani rapiti in Africa: Bruno Pelizzari e Deborah CalitzSono tanti gli italiani rapiti in Africa e ancora ostaggi dei loro sequestratori. Bruno Pelizzari (doppio passaporto italiano e sudafricano) è stato rapito con la compagna Deborah Calitzs daipirati somali il 26 ottobre del 2010, quasi un anno fa. I due si trovavano nel mare al largo della Tanzania sullo yacht Choizi quando sono stati assaltati e dirottati verso la Somalia. I pirati hanno chiesto ai familiari una cifra esorbitante per il rilascio: 10 milioni di dollari. Peter Eldridge, lo skipper e proprietario dello yacht che viaggiava con loro, è riuscito a scappare tuffandosi in mare ed è stato salvato da una nave militare francese.



Maria Sandra Mariani è stata rapita il 2 febbraio nel Sahara algerino. La donna, 53enne fiorentina, ha parlato in una registrazione audio diffusa il 18 febbraio dalla tv araba al Arabiya in cui dice di essere in mano a un gruppo di terroristi di Al Qaeda.
Cinque italiani si trovano a bordo della petroliera Savina Caylyn, della società napoletana Fratelli D’Amato, sequestrata dai pirati l’8 febbraio nell’oceano Indiano, a 880 miglia della Somalia. Insieme agli italiani sono ostaggi 17 indiani membri dell’equipaggio. I pirati hanno richiesto sedici milioni di dollari come riscatto, la società ha offerto di meno e la trattativa per il rilascio è difficile.
Sei sono gli italiani a bordo di un’altra nave sequestrata, la Rosalia D’Amato. L’imbarcazione è stata sequestrata il 21 aprile nel mare Arabico. Ventidue i membri dell’equipaggio rapiti, tra cui gli italiani. Sei milioni di dollari la richiesta per il rilascio.
In mano ai terroristi di Al Qaeda, così come hanno affermato in un video in cui sono bendati, sono l’ingegnere Franco Lamolinara, 47 anni di Gattinara (Vercelli) e un suo collega britannico. I due sono stati sequestrati dalle loro abitazioni a Birnin Kebbi, nel nord ovest della Nigeria, il 12 maggio.
L’altro ostaggio è il 34enne Francesco Azzarà. L’uomo fa parte dell’organizzazione Emergency come amministratore ed è stato rapito il 14 agosto in Darfur, Sudan.


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Commenti

Anonimo ha detto…
Salve,scusate il tono aggressivo che uso ma questi turisti fai da te,,ma perché non scelgono delle mete più sicure?Che non lo sapevano che esisteva la probabilità molto certa di attentati e rapimenti in quelle zone?Hanno fatto delle scelte da irresponsabili Emergency a parte che lavora in condizioni rischiose che conosce.Che vadano in vacanza a Fregene la prossima volta,se ci sarà..
Anonimo ha detto…
anonimo scusa se mi permetto ma hai un cervellino piccolo piccolo,se tti la pensassero come te dovremmo ancora scoprire l'America

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