Equitalia sta facendo fallire l'Italia
di Monica Nassisi
Non bastavano le ipoteche, i pignoramenti immobiliari, i fermi dei veicoli, i pignoramenti dei conti correnti. No, non bastavano a Equitalia per recuperare l'irrecuperabile.
Equitalia non conosce limiti.
Nella sola giornata di ieri, davanti al Tribunale di Latina, sez. Fallimentare, Equitalia risultava quale creditore richiedente il fallimento di ben quarantaquattro imprese. Numeri da capogiro, se si moltiplica questo dato per i Tribunali di tutta Italia.
Mentre leggevo il ruolo e verificavo che il creditore era sempre Equitalia, sentivo una rabbia crescermi dentro, pensando a quanti poveri disgraziati erano stati messi in ginocchio da questo aguzzino legittimato dallo stesso Stato.
Mi sono girata, ho guardato la Collega che aveva tra le braccia i quarantaquattro fascicoli e pur sapendo già la risposta, Le ho posto la domanda: " E' Equitalia che ha richiesto il fallimento di tutte queste imprese?" Alla sua risposta affermativa, non riuscendo a stare zitta, ho replicato sarcasticamente: " Complimenti a Equitalia. Il fallimento delle imprese è un'ottima soluzione. Ma non vi vergognate? E poi parlano di ripresa economica…"
Il silenzio è calato davanti all'aula di udienza. Nessuna replica. Lo sapevano tutti che avevo ragione.
Come si fa, come si fa a non capire che se si continua di questo passo, non ci sarà più modo di risollevare la nostra economia.
Come si fa a non capire che creando sempre nuovi poveri, non c'è futuro per questa nostra Italia.
Come si fa a non capire che il primo dovere di uno Stato è quello di sostenere e far crescere i suoi cittadini.
Come si fa a non capire che lo Stato non può legittimare l'azione di cinici speculatori che, in modo ancor più aggressivo e spregiudicato delle stesse banche, agiscono con il solo fine di massimizzare il loro profitto.
L'ho già detto, ma lo ripeto. Si fermi questo mostro, prima che la gente esasperata arrivi alla rivolta.
Tante persone non hanno più nulla da perdere.
E quando non si ha nulla da perdere…….
fonte
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Non bastavano le ipoteche, i pignoramenti immobiliari, i fermi dei veicoli, i pignoramenti dei conti correnti. No, non bastavano a Equitalia per recuperare l'irrecuperabile.
Equitalia non conosce limiti.
Nella sola giornata di ieri, davanti al Tribunale di Latina, sez. Fallimentare, Equitalia risultava quale creditore richiedente il fallimento di ben quarantaquattro imprese. Numeri da capogiro, se si moltiplica questo dato per i Tribunali di tutta Italia.
Mentre leggevo il ruolo e verificavo che il creditore era sempre Equitalia, sentivo una rabbia crescermi dentro, pensando a quanti poveri disgraziati erano stati messi in ginocchio da questo aguzzino legittimato dallo stesso Stato.
Mi sono girata, ho guardato la Collega che aveva tra le braccia i quarantaquattro fascicoli e pur sapendo già la risposta, Le ho posto la domanda: " E' Equitalia che ha richiesto il fallimento di tutte queste imprese?" Alla sua risposta affermativa, non riuscendo a stare zitta, ho replicato sarcasticamente: " Complimenti a Equitalia. Il fallimento delle imprese è un'ottima soluzione. Ma non vi vergognate? E poi parlano di ripresa economica…"
Il silenzio è calato davanti all'aula di udienza. Nessuna replica. Lo sapevano tutti che avevo ragione.
Come si fa, come si fa a non capire che se si continua di questo passo, non ci sarà più modo di risollevare la nostra economia.
Come si fa a non capire che creando sempre nuovi poveri, non c'è futuro per questa nostra Italia.
Come si fa a non capire che il primo dovere di uno Stato è quello di sostenere e far crescere i suoi cittadini.
Come si fa a non capire che lo Stato non può legittimare l'azione di cinici speculatori che, in modo ancor più aggressivo e spregiudicato delle stesse banche, agiscono con il solo fine di massimizzare il loro profitto.
L'ho già detto, ma lo ripeto. Si fermi questo mostro, prima che la gente esasperata arrivi alla rivolta.
Tante persone non hanno più nulla da perdere.
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