"Dignità Sociale", è rottura con il Generale Pappalardo, botta e risposta
A poche settimane dalla nascita di "Dignità Sociale" è rottura tra il direttivo del movimento ed il Presidente dello stesso, Generale Antonio Pappalardo: nelle scorse ore, ha avuto luogo infatti un "botta e risposta" tra le due parti, a suon di comunicati stampa, e sui vari gruppi e pagine Facebook, si scatenano i commenti dei cittadini, sia a favore che contro il Generale: "agiva senza consultare il direttivo" - dichiarano coloro che sostengono la posizione del direttivo: "Ho aderito perché c'era il Generale, senza di lui Dignità Sociale non esiste" - ribattono i sostenitori del Generale.
Di seguito diamo voce ad entrambe le parti:
Ecco la replica del Generale Antonio Pappalardo, Presidente (ex a questo punto) di "Dignità Sociale":
"Contesto l'espulsione in quanto illegittima e assunta al di fuori delle prerogative conferite dallo Statuto.
Prendo atto comunque dell'impossibilità di proseguire in un rapporto associativo con persone che gestiscono in modo personalistico il Movimento e pertanto rassegno irrevocabilmente le mie dimissioni.
Invito i responsabili a togliere dal logo il pennacchio rosso e blu dei carabinieri, da me inserito avendoli rappresentati per tanti anni.
Invito i responsabili a non utilizzare tutti i documenti da me redatti.
Chiedo che coloro che si riconoscono nel mio costante impegno per la salvezza dell'Italia
di associarsi al Movimento "Il Melograno-Mediterraneo" (www.melograno.info; melogranomedit@libero.it) in cui tutti i chicchi sono uguali, come uguali sono gli uomini.
Mi riservo di convocare tutti i simpatizzanti e soci in Roma il 18 marzo, in orario da concordare."
Un abbraccio
Antonio Pappalardo
--
staff nocensura.com
Il comunicato del Direttivo di Dignità Sociale:
COMUNICATO UFFICIALE DIRETTIVO DI DIGNITA' SOCIALE.
"Cari iscritti e simpatizzanti, tengo a comunicarvi che vi è stata una importante riunione del direttivo Nazionale nella serata di lunedì 05/03/2012 il cui unico punto all’ordine del giorno erano le gravi e reiterate violazioni allo statuto, e allo spirito stesso del Movimento di Dignità Sociale, portate avanti dal Presidente Antonio Pappalardo nel corso delle ultime settimane. Durante la discussione sono state analizzate queste violazioni e il direttivo a termine di un dibattito serrato è giunto alla conclusione unanime che il Presidente Antonio Pappalardo non può più rappresentare il movimento e per tanto la sua destituzione si è resa necessaria agli occhi di tutto il direttivo e non solo. Inoltre Il comportamento del Generale Antonio Pappalardo è al vaglio del collegio dei Probiviri il quale ha ricevuto molte segnalazioni da parte degli iscritti sul comportamento lesivo del Movimento stesso da parte del Presidente.
Dignità Sociale è nata dalla gente per la gente, è un movimento di base che elegge i suoi vertici per servire la base stessa. Non il contrario. Il Presidente ha più volte invece interpretato il movimento come un suo mezzo per raggiungere altri fini, trascurando completamente lo statuto e la COSTITUZIONE.
La nostra idea di Movimento è quella che è la base a decidere quali temi trattare e le soluzioni perchè anni di imposizioni arrivate dall’alto hanno distrutto la democrazia e la coscienza civica del nostro Paese. La decisione di destituire il Presidente Pappalardo è stata sofferta ma necessaria , in quanto il Movimento nato dalla gente e fortemente rappresentato dalla gente, non accetta prevaricazioni da nessuno, neanche dai sui stessi vertici. Le nostre regole sono dure ma trasparenti pensate e scritte da gente onesta, vera, leale, che crede negli IDEALI DI DIGNITA’ SOCIALE e non è disposta a seguire azioni imposte e mai condivise."
Il Consiglio Direttivo Nazionale
Ecco la replica del Generale Antonio Pappalardo, Presidente (ex a questo punto) di "Dignità Sociale":
"Contesto l'espulsione in quanto illegittima e assunta al di fuori delle prerogative conferite dallo Statuto.
Prendo atto comunque dell'impossibilità di proseguire in un rapporto associativo con persone che gestiscono in modo personalistico il Movimento e pertanto rassegno irrevocabilmente le mie dimissioni.
Invito i responsabili a togliere dal logo il pennacchio rosso e blu dei carabinieri, da me inserito avendoli rappresentati per tanti anni.
Invito i responsabili a non utilizzare tutti i documenti da me redatti.
Chiedo che coloro che si riconoscono nel mio costante impegno per la salvezza dell'Italia
di associarsi al Movimento "Il Melograno-Mediterraneo" (www.melograno.info; melogranomedit@libero.it) in cui tutti i chicchi sono uguali, come uguali sono gli uomini.
Mi riservo di convocare tutti i simpatizzanti e soci in Roma il 18 marzo, in orario da concordare."
Un abbraccio
Antonio Pappalardo
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staff nocensura.com
Commenti
QUELLO CHE "LOTTA CONTRO LA CASTA"...
UNO CHE ASSIEME ALLE PEGGIORI CASTE CI HA SEMPRE MANGIATO ASSIEME.
1) Nel novembre 1993, alle elezioni comunali di Roma, è capolista in una lista anti-Rutelli, "Solidarieta' democratica", collegata al principe Giovanni Alliata Di Montereale. SAPETE CHI è QUESTO "PRINCIPE"???
a) Gran Maestro della potente Serenissima Gran Loggia Nazionale degli Antichi Liberi e Accettati Muratori
b) uno dei mandanti della strage di Portella delle Ginestre, afferma Gaspare Pisciotta, poco prima di essere assassinato in carcere.
c) Ha dilapidato un patrimonio in una vita piena di donne e tavoli da gioco oltre che di massoneria. Di disponibilità finanziarie comunque ne ha sempre avute.
d) Nel 1970 una "soffiata" gli permette di sfuggire alla cattura ordinata dalla Procura della Repubblica di Roma nell'ambito dell'inchiesta sul fallito golpe del principe Junio Valerio Borghese e di rifugiarsi a Malta. Secondo i giudici Alliata avrebbe partecipato alla stesura del progetto politico-militare ed avrebbe richiesto collaborazione ai boss di Cosa Nostra, che tramite Luciano Liggio, però rifiuteranno. Verrà poi prosciolto e tornerà tranquillamente in Italia.
e) Compare poi fra i destinatari di un avviso di garanzia inviato dalla magistratura di Padova che indaga sull'attività del gruppo neofascista la Rosa dei Venti.
La procura di Palmi emette un ordine di cattura contro di lui l'11 Maggio 1994 per "associazione a delinquere e associazione segreta per aver fatto parte di un gruppo massonico occulto con finalità di interferenza sull'esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche, di enti pubblici e di servizi pubblici essenziali e per impedire ed ostacolare il libero esercizio del diritto di voto". Il 20 Giugno 1994 muore a Roma, mentre è agli arresti domiciliari.
2) Tralascio gli infiniti pellegrinaggoi in partiti e liste da sinistra a destra, per fare carriera... Ad inizio 2001, Pappalardo fonda il movimento "Popolari Europei", collocato a destra della Casa delle Libertà. In vista delle elezioni stringe dapprima rapporti con Sergio D'Antoni, poi tratta con Antonio Di Pietro, ma alla fine si candida al Senato nel collegio di Taranto in Lega d'Azione meridionale, un movimento collegato all'ex Sindaco di Taranto Giancarlo Cito, senza però venire eletto. Due mesi dopo, nel giugno 2001 si presenta candidato alle elezioni regionali siciliane nella circoscrizione di Catania nella lista Biancofiore, promossa da Salvatore Cuffaro, ma non viene eletto.
3) Il 5 giugno appare su Il Giornale un'intervista nella quale Pappalardo esprime solidarietà all'ex Comandante della Guardia di Finanza Roberto Speciale rimosso dal governo
4) Ai primi di marzo del 2008, Pappalardo pubblica su La Sicilia di Catania un articolo in merito alle scelte politiche del Consiglio Nazionale del SUPU a favore di RAFFAELE LOMBARDO e del Movimento per l'Autonomia (MpA) in occasione delle imminenti elezioni regionali e nazionali.
5) Da luglio 2008 Pappalardo è membro del consiglio di amministrazione della Stretto di Messina S.p.A.