Atene, salasso da 2,3 miliardi dal derivato-choc di Goldman Sachs

Goldman Sachs ha aiutato la Grecia a falsare i bilanci
Ecco come opera la banca d'Affari 'Goldman Sachs' con il quale Monti ha collaborato nelle prestigiosa veste di "advisor" ovvero un consigliere. Per conoscere questa super-banca americana, specializzata sulle SPECULAZIONI - in particolare nel terzo mondo, dove generano soldi anche dalle carestie - vi consigliamo la lettura del "DOSSIER Goldman Sachs" che abbiamo pubblicato il 19 Novembre 2011.


staff nocensura.com


Di seguito l'articolo di "la Repubblica":


Atene, salasso da 2,3 miliardi dal derivato-choc di Goldman Sachs

Parlano i protagonisti della transazione del 2001 che ha consentito alla Grecia di far sparire dai suoi debiti 2 miliardi di euro: "Già dal primo giorno il paese doveva alla banca d'affari 600 milioni, poi con le oscillazioni sui tassi il conto è salito in quattro anni da 2,8 a 5,1 miliardi di euro"

ATENE - Il misterioso derivato della Goldman Sachs che ha consentito ad Atene di truccare i suoi conti nel 2001 per riuscire a rispettare i parametri Ue è costato alla Grecia fino a 2,3 miliardi di dollari. A rivelarlo sono stati Spyros Papanicolau e Christoforos Sardelis, i due capi dell'agenzia sul debito ellenico tra il 1999 e il 2006 responsabili della transazione che ha cancellato dalla sera alla mattina 2 miliardi di euro dall'esposizione del paese. Un esercizio di finanza creativa "che la nazione non era in grado di capire e di cui non ha mai compreso bene i rischi reali", ha detto Papanicolau. Grazie a cui la Goldman Sachs - sostiene - ha guadagnato solo nel 2001 ben 600 milioni di euro, il 12% dei profitti della sua divisione che si occupava di questo tipo di accordi.



"E' stata un'intesa tra due peccatori" hanno ammesso i due manager ellenici. Da una parte la Grecia che doveva a tutti i costi far quadrare i suoi conti per non perdere il treno dell'euro, dall'altra la banca d'affari Usa allettata dalle maxi-commissioni. Goldman Sachs ha così acquistato 2,8 miliardi di titoli di stato ellenici emessi in dollari e yen e li ha convertiti in euro a un tasso di cambio storico, coprendo poi l'operazione per il rimborso con un derivato legato ai tassi d'interesse. Obbligando Atene - sostengono oggi Papanicolau e Sardelis - ad accettare queste condizioni senza verificare eventuali offerte dei concorrenti.

Il debito tra la Grecia e il colosso a stelle e strisce, a quel punto, è sparito dal bilancio pubblico. "Già al momento della firma dovevamo già alla banca 600 milioni di euro", ha spiegato Papanicolau. E il conto, a causa delle oscillazione del mercato, ha continuato a salire arrivando nel 2005 a 5,1 miliardi. Quando l'ente per la gestione del debito greco ha preferito fissare a questo livello con un'altra operazione finanziaria il massimo delle sue perdite. Goldman Sachs non ha voluto far commenti su queste cifre.




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