Secondo Monti il rigore genera crescita, di diverso avviso però è il New York Times

Di diverso avviso sono però gli americani, che tramite un’ articolo di ieri sul New York Times intitolato “La strada fallimentare dell’Europa”.Sottotitolo: “L’austerità non sta funzionando, perché dunque i leader europei continuano a imporla?”.
In quest’ articolo viene esplicitamente detto facendo riferimento a chi ha chiesto gli aiuti,Grecia e Portogallo in primis, che le misure di austerità imposte sono recessive senza ombra di dubbio, il Portogallo ad esempio all’epoca in cui ricevette i primi aiuti, aveva un debito pari al 107% del Pil, “dopo la cura” quel debito sarà aumentato l’anno prossimo al 118% del Pil. Perché?
Ovvio, perché nel frattempo il Pil è sceso.
Della Grecia proviamo solo a pensare la fine che stà facendo da quando sono partiti gli aiuti, pensando anche che il Fondo Monetario Internazionale ha drasticamente ridotto a 13 miliardi, la propria quota di aiuti del secondo pacchetto di salvataggio da 130. “Questa è la definizione di un circolo vizioso”, osserva il New York Times. Secondo gli americani questa “dottrina” è senza dubbio fallimentare e sgretolerà l’ unione Europea, se di unione si potrebbe parlare, viste le differenze sostanziali tra i vari stati membri. Infatti anche Bruxelles vede l’ Europa in recessione:
Il calo del Pil dei paesi Ue-17 con una previsione sull’aggregato pari al -0,3%. Gli scenari recessivi più pesanti sono previsti in Italia, con una rivisitazione del Pil 2012 previsto a -1,3% da +0,1%,( leggete questo articolo) in Portogallo, con il PIl previsto al -3,3% dalla precedente stima al -3%, in Grecia, Pil 2012 previsto al -4,3% dal precedente -2,8%, in Belgio, Pil 2012 a -0,1% da +0,9%, e in Spagna per la quale è prevista una contrazione del Pil 2012 pari a -1%.
Tra le note rilasciate rispetto a questi paesi vediamo il rialzo delle stime dell’inflazione armonizzata in Italia dal 2% al 2,9%, la conferma dello scenario recessivo in Ungheria e la previsione dell’aumento della disoccupazione in Portogallo.
Quindi chi ha ragione, Monti, la Merkel o gli americani?
Senza dubbio per ora la ragione è tutta made in USA.
Commenti