Ricev. & pubbl.- Lettera aperta a Mario Monti di una giovane precaria
Caro Monti,
sono una ragazza di 26 anni neo laureata in Giurisprudenza attualmente praticante presso uno studio legale. Sono da poco iscritta alla Facoltà di Scienze Politiche per arricchire la mia conoscenza e anche il mio Curriculum.
Sono una ragazza che durante il suo percorso universitario ha sempre lavorato, adattandosi a rivestire la parte di cameriera, di promoter, di commessa, di baby-sitter. Sono stata per così dire “Flessibile” nel lavoro per non incombere nella “Monotonia”. Queste mansioni le ho svolte con molto piacere dal momento che sono state proficue alla mia crescita personale, sociale e lavorativa. Non di meno questi lavori sono stati fondamentali a livello economico per me e per i miei genitori.
Mio padre, infatti, pur avendo un lavoro “Stabile” e quindi “Monotono” fino ad oggi è riuscito a mantenere la sua famiglia, a non precludere alle sue figlie la formazione, le attività sportive, le vacanze, gli svaghi ma, soprattutto, un tetto tutto nostro.
Ora, questa ragazza di 26 anni che “Ama le sfide della vita”, “Adora i cambiamenti”, “Odia la monotonia” e che, in questi “pochi” anni di vita, non è mai stata in balia del proprio destino ma, al contrario, ha sempre lottato per ottenere il meglio da quest’ultimo si chiede: “Quale sarà, adesso, il mio destino?”
Nel mio percorso di vita ho sempre sostenuto che siamo noi stessi gli artefici del nostro destino, che piangersi addosso non serve a nulla, che soltanto con la volontà e la grinta si può puntare verso l’alto perché non è stando fermi ed aspettare che si ottiene qualcosa.
Ad oggi, caro Monti, mi sorge un dubbio! La mia Volontà, la mia Grinta il mio Entusiasmo nel lavoro e nella vita, in che modo e in che cosa li posso investire?
Il lavoro fisso non è un “abitudine”, una “monotonia”, un modo per “sfidare la vita”.
Un lavoro fisso è l’Opportunità per costruirti un futuro, una famiglia, per poter ricambiare un domani i propri genitori. Un lavoro fisso è una Gratificazione per se stessi. Un lavoro fisso è una Garanzia per la tua vita e per quella dei tuoi futuri figli e… anche per le banche. Non mi risulta che le banche concedano mutui a persone “monotone” e “flessibili”.
Un’altra domanda caro Monti ma Lei non si sente un uomo monotono dal momento che sono circa 26 anni che lavora presso la Bocconi e che, a fine mandato, ritornerà in quel di Milano?
Mi sento di parlare in nome di tutti i giovani che si trovano nella mia situazione, che sono volenterosi nel raggiungere i propri obiettivi e le proprie aspettative dopo anni di sacrifici.
Non è mia intenzione fare le solite polemiche e parlare a sproposito perché ho altro di meglio da fare ma, questa volta, mi sento particolarmente toccata da queste parole, anche nei confronti della mia famiglia.
Spero vivamente di aver frainteso le sue parole e la sua intervista. Mea culpa ! Ma, se non è così, si metta questa volta una mano sulla coscienza e nelle vesti di un “papà” che fa del tutto per rassicurare il Futuro al proprio figlio.
Claudia A. per nocensura.com
sono una ragazza di 26 anni neo laureata in Giurisprudenza attualmente praticante presso uno studio legale. Sono da poco iscritta alla Facoltà di Scienze Politiche per arricchire la mia conoscenza e anche il mio Curriculum.
Sono una ragazza che durante il suo percorso universitario ha sempre lavorato, adattandosi a rivestire la parte di cameriera, di promoter, di commessa, di baby-sitter. Sono stata per così dire “Flessibile” nel lavoro per non incombere nella “Monotonia”. Queste mansioni le ho svolte con molto piacere dal momento che sono state proficue alla mia crescita personale, sociale e lavorativa. Non di meno questi lavori sono stati fondamentali a livello economico per me e per i miei genitori.
Mio padre, infatti, pur avendo un lavoro “Stabile” e quindi “Monotono” fino ad oggi è riuscito a mantenere la sua famiglia, a non precludere alle sue figlie la formazione, le attività sportive, le vacanze, gli svaghi ma, soprattutto, un tetto tutto nostro.
Ora, questa ragazza di 26 anni che “Ama le sfide della vita”, “Adora i cambiamenti”, “Odia la monotonia” e che, in questi “pochi” anni di vita, non è mai stata in balia del proprio destino ma, al contrario, ha sempre lottato per ottenere il meglio da quest’ultimo si chiede: “Quale sarà, adesso, il mio destino?”
Nel mio percorso di vita ho sempre sostenuto che siamo noi stessi gli artefici del nostro destino, che piangersi addosso non serve a nulla, che soltanto con la volontà e la grinta si può puntare verso l’alto perché non è stando fermi ed aspettare che si ottiene qualcosa.
Ad oggi, caro Monti, mi sorge un dubbio! La mia Volontà, la mia Grinta il mio Entusiasmo nel lavoro e nella vita, in che modo e in che cosa li posso investire?
Il lavoro fisso non è un “abitudine”, una “monotonia”, un modo per “sfidare la vita”.
Un lavoro fisso è l’Opportunità per costruirti un futuro, una famiglia, per poter ricambiare un domani i propri genitori. Un lavoro fisso è una Gratificazione per se stessi. Un lavoro fisso è una Garanzia per la tua vita e per quella dei tuoi futuri figli e… anche per le banche. Non mi risulta che le banche concedano mutui a persone “monotone” e “flessibili”.
Un’altra domanda caro Monti ma Lei non si sente un uomo monotono dal momento che sono circa 26 anni che lavora presso la Bocconi e che, a fine mandato, ritornerà in quel di Milano?
Mi sento di parlare in nome di tutti i giovani che si trovano nella mia situazione, che sono volenterosi nel raggiungere i propri obiettivi e le proprie aspettative dopo anni di sacrifici.
Non è mia intenzione fare le solite polemiche e parlare a sproposito perché ho altro di meglio da fare ma, questa volta, mi sento particolarmente toccata da queste parole, anche nei confronti della mia famiglia.
Spero vivamente di aver frainteso le sue parole e la sua intervista. Mea culpa ! Ma, se non è così, si metta questa volta una mano sulla coscienza e nelle vesti di un “papà” che fa del tutto per rassicurare il Futuro al proprio figlio.
Claudia A. per nocensura.com
Commenti
Le banche che concederanno mutui ai lavoratori i quali, per la flessibilità, potrebbero perdere il lavoro, toglieranno ad essi anche la casa (o altra proprietà) che sarà certamente ipotecata a garanzia del mutuo stesso...
Non sono affatto d'accordo. Da giovane neolaureato e specializzando, non faccio altro che sentirmi poco solidale con l'autrice in questione, e spesso con molti altri giovani della mia età. Non possiamo guardare ai nostri genitori: il concetto di "posto fisso" è un concetto che fa riferimento al passato. Passiamoci sopra, cari miei coetanei, e guardiamo al futuro. Non guardiamo ai nostri genitori, non guardiamo al vecchio Monti che ha lavorato anni in Bocconi. Cos'è il "posto fisso"? Me lo son già dimenticato. Per me è solo una percentuale, un numero che appare sui fogli degli analisti delle banche quando devono valutare l'attendibilità futura delle entrate dell'individuo a cui concedono il prestito. Pensate che senza posti fissi non otterremo mutui? Li otterremo eccome, e li pagheremo anche meno dei nostri genitori. Non ci credete? Vedrete. Questa percentuale è andata decrescendo nel tempo... per i nostri genitori era vicina all'80,90%, per noi sarà attorno al 50,60. Ma è normale: fa parte del dinamismo che caratterizza la nostra società moderna... il suo livello di equilibrio. Noi giovani abbiamo la possibilità di fare carriera in un contesto molto più competitivo, dove le inefficienze vengono soppresse più in fretta. Il "posto fisso" è contro la meritocrazia ed è contro il progresso. Io credo di potercela fare, e voi?
p.s. prendete con le pinze tutto ciò che vi ho appena scritto , dico solo di aprire gli occhi e di guardare al di là della facciata che ci viene proposta....spero vivamente di sbagliarmi, ma se così non fosse vi ho aiutato ad aprire gli occhi.... be ora vi lasio purtroppo ho anche io un lavoro "monotono" da svolgere...