Mills, la difesa di Berlusconi invoca la prescrizione. I giudici respingono
Mills, la difesa di Berlusconi invoca la prescrizione. I giudici respingono
La difesa di Silvio Berlusconi ha chiesto il proscioglimento dell’ex presidente del consiglio al processo Mills per “intervenuta prescrizione”. Secondo l’avvocato Piero Longo, il collegio deve dichiarare il “non luogo a procedere” per Berlusconi, accusato di corruzione in atti giudiziari. “Mi accingo a chiedere a questo tribunale una sentenza di non luogo a procedere – ha detto Longo – per intervenuta prescrizione”. Secondo i difensori dell’ex premier, infatti, nel corso delle ultime settimane, in occasione dell’interrogatorio in videoconferenza da Londra con David Mills, c’è stata una sospensione dei lavori provocata da un impedimento dei legali dell’avvocato inglese e non, quindi, dalla difesa dell’imputato. Questione questa che accorcerebbe i tempi per un calcolo relativo alla prescrizione.
Durissima la reazione del pm Fabio De Pasquale: “Il reato non è prescritto, non si prescrive né domani né tra una settimana” ha detto il pm chiedendo ai giudici di respingere la richiesta avanzata dalle difese di pronunciarsi sulla data di prescrizione. Il pm ha spiegato che “sarebbe una decisione abnorme” e che in questa fase processuale il tribunale non si può pronunciare se non in Camera di consiglio. “Il processo è finito – ha detto – bisogna passare alla discussione. Chi ha paura della discussione?”
I giudici del processo Mills hanno in ogni caso stabilito che per loro è impossibile al momento decidere sulla data della prescrizione, decisione che “non potrà che essere contestuale alla valutazione del merito del processo”. Il tribunale ha così respinto la richiesta avanzata dalla difesa di Berlusconi e ha disposto il “procedersi oltre” fissando una nuova udienza per il 15 febbraio che si aggiunge a quella di sabato prossimo. Il collegio è sotto ricusazione e pertanto non può prendere “alcuna decisione definitoria”. Il Tribunale dopo oltre mezz’ora di camera di consiglio è uscito con una ordinanza con la quale ha deciso che “rilevato che è pendente la dichiarazione di ricusazione da parte dell’imputato”, in base al Codice di procedura penale, “non può pronunciare sentenza”. Inoltre i giudici nel loro provvedimento hanno ritenuto che “allo stato è inibita alcuna decisione definitoria del processo” compresa quella di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Inoltre hanno aggiunto “che con l’esame del teste Attanasio può dirsi conclusa l’istruttoria dibattimentale e che, dunque, la valutazione della prescrizione non potrà che essere contestuale alla valutazione del merito del processo”.
A questo punto in aula la difesa di Berlusconi ha cominciato con le richieste di prove aggiuntive.
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Durissima la reazione del pm Fabio De Pasquale: “Il reato non è prescritto, non si prescrive né domani né tra una settimana” ha detto il pm chiedendo ai giudici di respingere la richiesta avanzata dalle difese di pronunciarsi sulla data di prescrizione. Il pm ha spiegato che “sarebbe una decisione abnorme” e che in questa fase processuale il tribunale non si può pronunciare se non in Camera di consiglio. “Il processo è finito – ha detto – bisogna passare alla discussione. Chi ha paura della discussione?”
I giudici del processo Mills hanno in ogni caso stabilito che per loro è impossibile al momento decidere sulla data della prescrizione, decisione che “non potrà che essere contestuale alla valutazione del merito del processo”. Il tribunale ha così respinto la richiesta avanzata dalla difesa di Berlusconi e ha disposto il “procedersi oltre” fissando una nuova udienza per il 15 febbraio che si aggiunge a quella di sabato prossimo. Il collegio è sotto ricusazione e pertanto non può prendere “alcuna decisione definitoria”. Il Tribunale dopo oltre mezz’ora di camera di consiglio è uscito con una ordinanza con la quale ha deciso che “rilevato che è pendente la dichiarazione di ricusazione da parte dell’imputato”, in base al Codice di procedura penale, “non può pronunciare sentenza”. Inoltre i giudici nel loro provvedimento hanno ritenuto che “allo stato è inibita alcuna decisione definitoria del processo” compresa quella di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Inoltre hanno aggiunto “che con l’esame del teste Attanasio può dirsi conclusa l’istruttoria dibattimentale e che, dunque, la valutazione della prescrizione non potrà che essere contestuale alla valutazione del merito del processo”.
A questo punto in aula la difesa di Berlusconi ha cominciato con le richieste di prove aggiuntive.
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