Disoccupazione giovanile record: raggiunta quota 31%
Tra i giovani (15-24 anni), il tasso di non occupati è pari al 31,0%, in diminuzione di soli 0,2 punti percentuali rispetto a novembre 2011. Continua a crescere il numero dei senza lavoro, mentre in Germania c'è una situazione opposta. Il dato è ai minimi storici (6,7%)
La disoccupazione ha raggiunto livelli record, con un tasso a dicembre pari all’8,9%. Un dato che è in aumento di 0,1 punti percentuali su novembre e di 0,8 punti su dicembre 2010, secondo i dati Istat. E’ il valore più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Il ministro del WelfareElsa Fornero assicura: “Aumentare l’occupazione è la mia preoccupazione, l’Europa vuole collaborare con noi e noi lavoreremo. I giovani e le donne hanno poca occupazione, lavoriamo in questa direzione”. Il numero dei disoccupati si attesta a 2,243 milioni. Su base annua si registra una crescita del 10,9% (221 mila unità). Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,2% (-34 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si posiziona al 37,5%, con una flessione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,5 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è pari al 31,0%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto a novembre. Situazione opposta in Germania , dove il tasso ai minimi storici (al 6,7%). Secondo il Dipartimento del Lavoro, il numero di disoccupati è sceso di 34mila unità a 2,849 milioni.
In Europa invece si mantiene stabile in dicembre il tasso di disoccupazione: secondo Eurostat, nell’Eurozona è pari al 10,4% e in Ue27 al 9,9%, (stessi valori del mese precedente). Rispetto al 2010 invece, la disoccupazione è aumentata (era pari al 10% nell’Eurozona e del 9,5% in Ue27). Il dato è la conseguenza di andamenti diversificati nei singoli Stati: si va da un tasso di disoccupazione del 4,1% in Austria al 22,9% della Spagna, con l’Italia all’8,9%, la Francia al 9,9% e la Germania al 5,5%. Quanto alle cifre assolute, i senza lavoro europei sono 23,8 milioni di cui 16,5 nella zona Euro, in crescita di 24 mila rispetto a novembre. Quanto ai giovani, i disoccupati di meno di 25 anni sono il 21,3% nell’Eurozona e al 22,1% in Ue27, pari rispettivamente a 3,290 milioni e a 5,493 milioni di giovani senza lavoro.
Proprio ieri a Bruxelles i membri dell’Ue avevano affrontato questo tema e il premier Mario Monti aveva definito la disoccupazione giovanile una “vera piaga”. Il presidente dell’esecutivo comunitario, Josè Manuel Barroso ha proposto di istituire un team della Commissione, che lavorerà con i governi nazionali e le parti sociali per creare occupazione anche con l’aiuto dei fondi Ue non spesi (l’Italia ha a disposizione 8 miliardi). Sono otto gli stati membri con una disoccupazione molto al di sopra della media Ue (Spagna, Grecia, Slovacchia, Lituania, Italia, Portogallo, Lettonia e Irlanda) per i quali, ha detto ancora il presidente della Commissione, “propongo di creare ‘action team’. In undici settimane, da ora a metà aprile, gli action team devono elaborare piani da includere nelle riforme di ogni Paese”. La proposta di Barroso si inquadra nel pacchetto di iniziative indicate a Bruxelles sul fronte della crescita e dell’occupazione. Un documento nel quale si indica che sarà il Consiglio Europeo di marzo a fissare per ciascun Paesi le “linee guida” per l’attuazione di politiche economiche e occupazionali in grado di accrescere la competitività e creare nuovi posti di lavoro.
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La disoccupazione ha raggiunto livelli record, con un tasso a dicembre pari all’8,9%. Un dato che è in aumento di 0,1 punti percentuali su novembre e di 0,8 punti su dicembre 2010, secondo i dati Istat. E’ il valore più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Il ministro del WelfareElsa Fornero assicura: “Aumentare l’occupazione è la mia preoccupazione, l’Europa vuole collaborare con noi e noi lavoreremo. I giovani e le donne hanno poca occupazione, lavoriamo in questa direzione”. Il numero dei disoccupati si attesta a 2,243 milioni. Su base annua si registra una crescita del 10,9% (221 mila unità). Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,2% (-34 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si posiziona al 37,5%, con una flessione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,5 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è pari al 31,0%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto a novembre. Situazione opposta in Germania , dove il tasso ai minimi storici (al 6,7%). Secondo il Dipartimento del Lavoro, il numero di disoccupati è sceso di 34mila unità a 2,849 milioni.
In Europa invece si mantiene stabile in dicembre il tasso di disoccupazione: secondo Eurostat, nell’Eurozona è pari al 10,4% e in Ue27 al 9,9%, (stessi valori del mese precedente). Rispetto al 2010 invece, la disoccupazione è aumentata (era pari al 10% nell’Eurozona e del 9,5% in Ue27). Il dato è la conseguenza di andamenti diversificati nei singoli Stati: si va da un tasso di disoccupazione del 4,1% in Austria al 22,9% della Spagna, con l’Italia all’8,9%, la Francia al 9,9% e la Germania al 5,5%. Quanto alle cifre assolute, i senza lavoro europei sono 23,8 milioni di cui 16,5 nella zona Euro, in crescita di 24 mila rispetto a novembre. Quanto ai giovani, i disoccupati di meno di 25 anni sono il 21,3% nell’Eurozona e al 22,1% in Ue27, pari rispettivamente a 3,290 milioni e a 5,493 milioni di giovani senza lavoro.
Proprio ieri a Bruxelles i membri dell’Ue avevano affrontato questo tema e il premier Mario Monti aveva definito la disoccupazione giovanile una “vera piaga”. Il presidente dell’esecutivo comunitario, Josè Manuel Barroso ha proposto di istituire un team della Commissione, che lavorerà con i governi nazionali e le parti sociali per creare occupazione anche con l’aiuto dei fondi Ue non spesi (l’Italia ha a disposizione 8 miliardi). Sono otto gli stati membri con una disoccupazione molto al di sopra della media Ue (Spagna, Grecia, Slovacchia, Lituania, Italia, Portogallo, Lettonia e Irlanda) per i quali, ha detto ancora il presidente della Commissione, “propongo di creare ‘action team’. In undici settimane, da ora a metà aprile, gli action team devono elaborare piani da includere nelle riforme di ogni Paese”. La proposta di Barroso si inquadra nel pacchetto di iniziative indicate a Bruxelles sul fronte della crescita e dell’occupazione. Un documento nel quale si indica che sarà il Consiglio Europeo di marzo a fissare per ciascun Paesi le “linee guida” per l’attuazione di politiche economiche e occupazionali in grado di accrescere la competitività e creare nuovi posti di lavoro.
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