Decreto svuotacarceri, ecco cosa prevede
Vediamo il "decreto svuotacarceri", una delle poche leggi di questo governo che noi di nocensura.com vediamo di buon occhio; questo non perché siamo favorevoli a liberare i delinquenti (è stato promesso che usciranno i detenuti non pericolosi, e non tutti indiscriminatamente come l'indulto di Prodi) ma perché se da una parte deve (dovrebbe) esserci la tanto decantata "certezza della pena", è altrettanto vero che questa deve essere espiata in una struttura idonea, e non in condizioni disumane, con un tasso di suicidi in crescita esponenziale.
Qualcuno parla di "costruire nuove carceri", ma in realtà in Italia ci sono diverse strutture nuove mai utilizzate, che potrebbero entrare in servizio facilmente... e nessuno fa niente. La verità è che i politici - di tutti gli schieramenti - approfittano di questa situazione che consente loro saltuariamente di approvare,"indulti", che tutte le volte, salvano dal carcere e dai guai numerosi politici di dx e di sx... non a caso nei mesi scorsi, quando la situazione era divenuta calda per numerosi esponenti politici, Napolitano aveva paventato questa soluzione... staff nocensura.com
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La fiducia c’è. Ma la discussione non si placa attorno al decreto cosiddetto “svuota carceri”, che è passato ieri alla Camera con 420 voti a favore, 78 contrari e 35 astenuti: numeri che, se da un lato documentano una perdita di consensi da parte del Governo (la fiducia su precedenti decreti, come ad esempio il “mille proroghe” o il “salva Italia”, aveva infatti riscontrato un numero di voti favorevoli molto più elevato), dall’altro testimoniano la consapevolezza della necessità di attuare misure urgenti su una problematica – quella delle carceri, appunto – che in Italia non ha mai cessato di mostrarsi in tutta la sua gravità.
“SVUOTA CARCERI” O “SALVA CARCERI”? I dati delle associazioni attive nel mondo detentivo italiano, infatti, parlano già da molto tempo di carceri sovraffollate, condizioni pessime, morti sospette, aumento dei suicidi e mancanza di pene certe per una larga fetta di detenuti: una situazione drammatica che pone l’Italia decisamente sotto la media europea nel settore, con 68 mila detenuti in spazi sufficienti appena per 45 mila e una media di sovraffollamento pari al 147% (secondo l’ultimo rapporto dell’Associazione Antigone Onlus).
Ed è proprio per tentare di contrastare con mezzi decisivi questa piaga sociale che a metà dicembre è stato varato dal Consiglio dei Ministri il decreto legge in questione, poi ribattezzato “svuota carceri”. Una definizione che non piace al Ministro della Giustizia Paola Severino: «definire “svuota carceri” il decreto del Governo ha destato allarme sociale, perché i cittadini che non ne conoscono il contenuto hanno immaginato che a seguito della sua applicazione le carceri italiane si sarebbero svuotate – ha commentato infatti il Guardasigilli – Più correttamente si dovrebbe chiamare “salva carceri”, perché salva le carceri italiane dal degrado». E ai deputati del Carroccio e dell’Italia dei Valori – che hanno dato voto contrario al provvedimento, tacciandolo di essere un’amnistia mascherata e di rimettere in libertà i delinquenti minando la sicurezza dei cittadini – la Severino ha ribattuto che il decreto «non è una resa dello Stato, né uno scaricabarile». Il voto definitivo sul provvedimento (che scade il 20 febbraio) è previsto per martedì pomeriggio.COSA PREVEDE IL DECRETO. Ma cosa prevede, in sostanza, lo “svuota carceri”? Tra i punti qualificanti, c’è il ricorso prima agli arresti domiciliari, poi alle camere di sicurezza e solo in ultima istanza al carcere per gli arrestati in flagranza di reato che sono di competenza del giudice monocratico – con l’esclusione di furto in appartamento, scippo, rapina ed estorsione semplice – edentro le 48 ore dal fermo (e non più le attuali 96) in attesa dell’udienza di convalida. Inoltre sono previsti la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari entro il 31 marzo 2013 e il prolungamento dai 12 ai 18 mesi del fine pena che si può scontare ai domiciliari.
Secondo le stime, il provvedimento consentirà l’uscita progressiva dal carcere di circa 3.500 detenuti. «Nessun delinquente andrà per strada – ha assicurato il ministro – e la decisione spetterà sempre al magistrato», sia nel caso degli arrestati in flagranza per reati minori sia del fine pena ai domiciliari. «È tutto qui, nessuna resa a delinquenti ma solo la presa d’atto di un fenomeno peculiare, quello delle “porte girevoli”, per cui si calcola che ogni anno circa 23 mila detenuti transitano in carcere per pochi giorni». Un provvedimento tampone, quello votato ieri, la cui azione secondo il Guardasigilli è diretta anche a fare proseguire il piano dell’edilizia carceraria con la costruzione di nuove strutture e la ristrutturazione dei penitenziari esistenti «che necessitano di manutenzione, per dare un minimo di comfort ai detenuti e che consentano di vivere nel rispetto della dignità della persona». Già infatti sono pronti 57 milioni di ero per ristrutturare immediatamente i penitenziari più malconci. A corredo del decreto c’è anche un disegno di legge che prevede pene alternative e affidamento in prova.
E a chi paventava la possibilità che la chiusura dei sei manicomi giudiziari avrebbe causato l’abbandono a se stessi dei malati di mente con propensione al crimine, la Severino ha assicurato che «nessuno ha mai pensato di rilasciare in libertà persone pericolose: lo stato di detenzione rimarrà per i malati con disturbi mentali che hanno compiuto delitti» mentre con la riforma «saranno restituiti alla vita civile quelli che sono guariti anche dal male mentale. Guarire si può, basta con gli “ergastoli bianchi”».
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Commenti
Perchè non scarcerate e mandate a casa loro i 25.000 stranieri ? Questi sono venuti in Italia a delinquere e all'uscita non avranno altra via che quella di fare ancora il delinquente , perciò fuori e a casa!