Un'associazione di poliziotti attacca duramente il questore: vediamo cosa c'è dietro
PREMESSA - Chi ci segue da tempo e conosce "lo stile" di nocensura.com, sa bene che non ci piace mettere il tappeto rosso a nessuno, e che quando c'è da attaccare e criticare - a ragion veduta, e mai in modo preconcetto - non ci tiriamo mai indietro. Questo blog non fa sconti a nessuno. Nemmeno alle forze dell'ordine, se ci sono validi motivi per farlo.
Chi ci segue conosce bene anche la "crociata" che abbiamo svolto contro le violenze commesse - spesso impunemente - da chi indossa una divisa. Abbiamo dato ampio spazio ai casi più noti alle cronache, come quelli di Cucchi, Sandri, Aldrovandi,
e abbiamo riportato molti casi sconosciuti all'opinione pubblica, come quello dell'omicidio di Giuseppe Uva, Michele Ferrulli, del
e molti altri. Abbiamo riportato il caso dei poliziotti nel giro di prostituzione, di quelli arrestati per camorra, e molti altri, con particolare attenzione anche alle violenze commesse contro i manifestanti pacifici: il caso clamoroso del G8, ma anche quelli registrati recentemente, per esempio a danno dei "No Tav", articoli che potete richiamare attraverso il motore di ricerca interno del blog, (posto sulla colonna destra) oppure attraverso le "etichette" che riuniscono gli articolo per argomento: (vedi "contenuti", sempre sul lato destro del blog) con i "tag" omicidi di stato e forze dell'ordine. NOTA: riportare questi casi, non significa "essere contro le forze dell'ordine", composte in larga misura da persone per bene, che per uno stipendio inadeguato, rischiano la vita ogni giorno. Le "mele marce" sono presenti in tutte le categorie, e non puo' certo essere esente da questa piaga un apparato dello stato composto da oltre 200.000 persone; tuttavia quando vengono commesse violenze che esulano dal loro compito, i colpevoli devono essere puniti. Contro le forze dell'ordine non siamo noi, che riportiamo i casi di violenza: contro le forze dell'ordine sono coloro che le commettono, disonorando la divisa che indossano. Contro le forze dell'ordine sono coloro che spalleggiano queste persone, screditando l'intero corpo. Per colpa di questi episodi e sopratutto dell'impunità, molti cittadini nutrono antipatia nei confronti delle forze dell'ordine, facendo di tutta l'erba un fascio.
MA VENIAMO AL "FATTO" OGGETTO DI QUESTO ARTICOLO. - Dopo l'ennesimo omicidio avvenuto a Roma, dove negli ultimi 12 mesi sono state freddate ben 36 persone, l'ASPIL -
"associazione sindacale poliziotti indignati e liberi" - ha sferrato un durissimo attacco nei confronti del questore di Roma, Francesco Tagliente, chiedendone persino la rimozione. Un attacco, pubblicato su Affaritaliani che ha trovato sponda anche da altre organizzazioni di categoria, per esempio il SUPU - "Sindacato Unitario Personale in Uniforme" - che nel proprio blog ha conferito
ampio risalto all'attacco "ad questorem" sferrato dall'ASPIL.
E' la prima volta che un'associazione degli operatori della polizia - seppure di modesta importanza - sferra un attacco così duro nei confronti di un questore, trovando la sponda di altre associazioni di categoria.
L'ASPIL addebita al questore tutti i mali della città di Roma, tutti i problemi relativi alla sicurezza, senza il minimo cenno ai numerosi tagli che il governo ha fatto al compartimento sicurezza e alle forze dell'ordine negli ultimi anni, tanto che - come è ben noto - in alcune realtà hanno problemi a mettere benzina alle pattuglie e persino nel sostituire le uniformi usurate dagli anni: una situazione che il COISP ha definito "al collasso". Che il Questore di Roma sia chiamato in causa, essendo il più alto funzionario di Pubblica Sicurezza, ci può stare. Ma i toni del comunicato in oggetto risultano faziosi ed evidentemente strumentali, anche perché - lo ribadiamo - che un'associazione di polizia non tiri in ballo i tagli del governo, appare ridicolo. Tra l'altro, le forze dell'ordine della Capitale hanno un carico di lavoro particolare, dovuto alla presenza delle principali istituzioni dello Stato. I p
residi permanenti agli "obiettivi sensibili", le scorte a politici, magistrati e altre personalità e i molti altri servizi di questo tipo, nel quale vengono impiegati molti uomini e mezzi, vengono garantiti sempre e comunque: e a subire gli effetti dei tagli e delle carenze di organico sono i cittadini.
E se nella zona romana del XV Municipio - esteso come una piccola cittadina - presta servizio un solo agente di polizia ogni 1.800 residenti, certo non è colpa del questore.
Ma il comunicato, guardacaso tra le altre cose,
contesta al questore Francesco Tagliente il fatto
che da quando c'è lui, sono aumentate le sanzioni disciplinari nei confronti dei colleghi... e non vorremmo che alla base di questo attacco, ci sia proprio questo aspetto! Anzi, siamo proprio convinti che sia così! In un ambiente come quello delle forze dell'ordine, dove lo "spirito di corpo" molto spesso prevale sulla giustizia, sulla verità, dove tra colleghi in molti casi regna l'omertà, come è emerso in modo inequivocabile, per esempio, dall'inchiesta sul G8 condotta dal giornalista Lorenzo Guadagnucci e Vittorio Agnoletto, non è facile, anche per un dirigente, pretendere il rispetto delle regole, sapendo di attirare su di se inevitabilmente antipatie. E alla luce dei numerosi scandali che hanno investito le forze dell'ordine negli ultimi anni, una "stretta" sulla disciplina non può che essere positiva: tra l'altro, molti misfatti riguardanti le forze dell'ordine, hanno avuto luogo proprio a Roma: è accaduto a Roma il caso di
Stefano Cucchi; quello - poco conosciuto - di Simone La Penna, quello della
, e altri.
Che il questore abbia richiesto maggiore intransigenza, rispetto delle regole e abbia richiamato all'ordine coloro che - evidentemente - hanno commesso qualche errore,
è senza dubbio un fatto positivo, sia per i cittadini che per la maggioranza degli agenti che svolgono il loro compito con professionalità. Se alcuni agenti sono stati richiamati all'ordine o puniti, certamente ci saranno dei motivi, e che un'associazione di polizia prenda le difese di chi sbaglia, contestando il Questore è un fatto sconcertante. Il questore di Roma dovrebbe essere considerato un esempio che dovrebbero seguire anche gli altri, ma l'impressione è che la maggioranza dei dirigenti non abbiano gran voglia di farsi dei nemici nel loro ambiente, così come certi politici difendono le forze dell'ordine ad occhi chiusi per scopi elettorali, come il vergognoso comunicato di Giovanardi dopo il decesso di Stefano Cucchi, che scagionò gli agenti "per partito preso", dicendo che era morto per droga e anoressia.
Se un cittadino sbaglia, viene punito; se un lavoratore non svolge il proprio compito nel modo dovuto, viene richiamato, se non licenziato: perché non deve (dovrebbe) essere così anche nell'ambiente delle forze dell'ordine? Anzi visto il compito delicatissimo che svolgono, proprio in quell'ambiente dovrebbe esserci maggiore intransigenza, mentre spesso si è registrata evidentemente fin troppa indulgenza.
Al questore di Roma, porgiamo tutta la nostra solidarietà per l'insulso attacco ricevuto, e lo ringraziamo sentitamente per aver avuto il coraggio di punire coloro che sbagliano: cosa che in molti altri paesi potrebbe sembrare "scontata" ma che in questa Italia, ahimé non lo è. Sig. Questore, sappia che i cittadini, e sicuramente la stragrande maggioranza dei poliziotti sono con lei!!!
Lo staff di nocensura.com
Commenti
PERCHE' le mele marce governano e voglio continuare a farlo, su questo sistema, i tagli dello stato? Lo stato pensa alla guerra no alla sicurezza del cittadino...