Base militare della Sigonella: sfiorata una strage nel silenzio generale
Rompere il muro di silenzio imposto dalle autorità militari statunitensi è impossibile, ma è probabilissimo che mercoledì 27 aprile nella base militare di Sigonella si sia sfiorata, ancora una volta, la tragedia. Alle ore 11,35 circa, durante la fase di atterraggio, un cacciabombardiere F-16 è uscito di pista e il pilota si è salvato lanciandosi con un paracadute un attimo prima dell’impatto del velivolo con il terreno. A seguito dell’incidente è stata ordinata la chiusura dello scalo e i velivoli impegnati nelle operazioni di guerra alla Libia sono stati dirottati sull’aeroporto di Trapani-Birgi. Il comando NATO si è rifiutato di divulgare la nazionalità del caccia, anche se ha riconosciuto trattarsi di un mezzo “di un paese non aderente all’Alleanza atlantica che tuttavia sta supportando la missione Unified Protector”. Il mistero è stato rivelato dall’agenzia France-Press: l’F-16 appartiene all’Al-Imarat al-‘Arabiyya al-Muttahida, l’aeronautica militare degli Emirati Arabi Uniti