L'avv. Alfonso Luigi Marra circa Barnard e la così detta «moderm money theory».
Quello che innanzitutto manca, a tacer d'altro, è proprio la 'theory', descritta solo attraverso un profluvio di esemplificazioni tanto confuse quanto insufficienti a rapportarla alle fonti, visto che, in più di un secolo, è stata oggetto di varie formulazioni, e non è dato capire qual è la 'versione' o gli aspetti di essa che si intendono oggi proporre o riproporre.
Viene cioè annunziato da Paolo Barnard, per poter apprendere di cosa si tratti, un evento al quale si può partecipare solo ascoltando, ma non si vede perché non si provveda nel mentre a scrivere un articolo di chiarimento, anziché presentare la 'theory'come fosse un oggetto misterioso.
Lo scrivo perché ricevo da tempo sollecitazioni, in relazione a Barnard, a 'unire le forze', sicché sento infine l'esigenza di chiarire che non posso farlo perché ritengo a-tecnica, confusa e in molti punti errata la sua analisi, oltre a non condividerne né l'antieuropeismo né l'auspicio del ritorno alla lira, perché, quanto all'Europa, va solo risolto il problema che il Parlamento europeo non ha il potere di promulgare le leggi che vota e che i deputati non hanno il potere di iniziativa legislativa; e, quanto all'Euro, il problema è che vanno nazionalizzate le banche, centrali e non, compresa ovviamente la BCE.
Quanto, più in dettaglio, alla 'theory', credo che la riproposizione – alle soglie del 2012 e dopo tutto quanto si è detto del signoraggio primario e secondario – di una teoria basata sulla privatezza delle banche centrali e non, ha di 'moderno' solo l'inesauribilità delle forme dietro le quali un sistema è capace di trincerarsi – magari facendo confusione – pur di non andare verso un vero cambiamento: un cambiamento basato cioè sulla confisca penale e sulla nazionalizzazione delle banche sia centrali che di credito, in quanto entrambe produttrici di denaro dal nulla: funzione che può competere solo allo Stato.
Stato che, in virtù del fenomeno dell'inveramento (che – mi scuso per l'immodestia, visto che l'ho definito io – ma è indispensabile per capire la questione monetaria, e di sicuro non è stato capito da nessuno dei sostenitori della 'theory'), può produrre tutto il denaro che occorre senza causare svalutazione.
Svalutazione che si vede relativamente poco perché è assorbita dalla continua diminuzione dei costi causata dall'altrettanto continua semplificazione dei processi produttivi e distributivi. (Rinvio per il resto al documento sul signoraggio primario e secondario di cui a www.marra.it).
Il mio caro amico Salvatore Tamburro, giovane economista serio e refrattario alle suggestioni cervellotiche che affascinano i meno competenti, ha fornito i dettagli dell'erroneità della 'teory', oltretutto per nulla 'modern', risalendo la sua prima formulazione al 1895.
Alfonso Luigi Marra
Commenti
non vedo alcun motivo per il quale debba competere allo Stato la "produzione di denaro dal nulla" e sopratutto un motivo per cui debba necessariamente esistere tale denaro "fiduciario". Credo che se il frutto delll'aumento della produttività, cui lei ha fatto riferimento, fosse scambiato con un un dato ammontare di moneta (mezzo di scambio comunemente accettato) o con una quantità di moneta che possa essere prodotta ed inserita nel sistema economico a costi e in tempi relativamente alti...l'aumentata quantità dei beni, si tradurrebbe in un calo dei prezzi. Calo del quale tutti gli agenti si avvantaggerebbero. Inoltre, non vedo in che modo, lo Stato, producendo denaro fiduciario e iniettandolo nel sistema economico a piacimento, possa "gestire" l'aumento della produttività, che dipende dall'allungamento temporale della struttura produttiva e che, a sua volta, dovrebbe essere funzionale e strutturata sulla base delle condizioni della domanda dei consumatori. In ogni caso, il processo inflattivo comporterebbe un aumento dei prezzi non controllabile, tenuto conto che è il canale di accesso del denaro a determinare la struttura dei prezzi "relativi". Credo che quello che lei (mi perdoni l'arroganza intellettuale)ignori sia proprio una "teoria monetaria" coerentemente inseribile in una "teoria economica generale".
Barnard sta preparando, con un grande sforzo e tanto entusiasmo, un convegno su questa controversa Teoria. Saranno presenti molti economisti provenienti da tutto il mondo. Quale occasione migliore per comprendere meglio ed eventualmente trarne un giudizio utile a quanti, come me, non sono competenti in materia?
Distinti saluti, Sofia Astori.
Stefano Pollini
Una concezione che coincide con il concetto di intelligenza, che non è null'altro che una categoria morale - la massima - consistente nella capacità di svilupparsi passando attraverso lo sviluppo degli altri. Una categoria morale tipica solo dell'uomo, perché il cane sarebbe intelligente solo se, guardandoti negli occhi, sapesse capire se hai fame e decidere se dividere con te la scodella, laddove è solo capace di partecipatività, ovvero di amarti sì, magari fino alla morte, ma solo per quello che serve a lui...
CLICCA QUI:
http://www.scribd.com/doc/78511367/PAS-Causa-Della-Fondazione-e-Ideologia
Leggi come fare da:
http://www.nocensura.com/2012/02/banche-chiunque-ha-avuto-un-fido.html
Quando Marra narrò, tre anni fa, il commercio delle sentenze e molto altro anche in tema di signoraggio e illiceità del sistema fiscale..
Alberto Dandolo: Ad aprile 2009, lei, su una pagina intera di Il Giornale, ha pubblicato un documento tremendo, intitolato: «..Vendita di massa delle sentenze ad opera di buona parte dei giudici delle Commissioni Tributarie. Diritto di comprare le sentenze se si consente che i giudici le vendano». Oggi, puntuale, il grande scandalo è scoppiato: era tutto come diceva lei.
Alfonso Luigi Marra: Quella è solo la prima parte del titolo del documento n. 166, del 25.3.2009 (scaricabile da www. marra . it), nel quale descrivevo i fatti oggi emersi, ma anche molte altre cose, delle quali invece per il momento nessuno fa parola. Proseguivo infatti scrivendo: «Criminalità della tassazione stante il signoraggio bancario, e necessità di portare allo scoperto quella parte della magistratura e dell'apparato ministeriale, poliziesco ed esattoriale, che costituisce il principale baluardo del crimine del signoraggio bancario e del conseguente crimine della tassazione». Da quest'orecchio però la magistratura insiste per il momento a non sentire, e dobbiamo così assistere alla prosecuzione della sceneggiata dell'indignazione per l'evasione fiscale. Ora però tutte le commedie stanno per finire, e anche Monti, che a mio avviso non è sobrio ma fibrillante di paura nel manifestare esaltazione per i suoi presunti successi, dovrà iniziare a fare qualche ammissione, visto che a gennaio 2012 il fatturato dell'industria è sceso su base mensile del 4,9%. Né è dato capire da cosa possa mai dipendere - se non dalla fantasiosità della finanza e di chi la controlla - il miglioramento del famoso spread, visto che nessun altro indicatore è positivo.
Dandolo: Che sensazioni dà l'aver previsto tutto, nei suoi libri e nei suoi documenti, con decenni di anticipo?
Marra: Di dispiacere per la società, perché quelle analisi e quelle previsioni hanno credo prodotto, sia pure nel più generale silenzio, molti cambiamenti, ma sono state troppo soffocate e mistificate, e non hanno fermato il disastro.
Dandolo: Secondo lei perché c'è tanta resistenza verso le sue tesi?
Marra: Perché nel momento in cui si ammette la fondatezza di quel dico inizia un nuovo e ben più vasto e profondo '92. Come faranno infatti i partiti a spiegare perché hanno taciuto sul crimine del signoraggio bancario, sulle sei leggi regala-soldi alle banche e sulle tante altre cose, soprattutto in campo scientifico, che ho scritto dal 1985?
Dandolo: Si sente un po' Robespierre?
Marra: Per fortuna di tutta questa gente non siamo nel 1789, altrimenti non so quanti avrebbero salvato la testa. È certo però che saranno tutti 'condannati' allo status di cittadini privati. Cosa c'è di male: forse che lei stesso ed io, in questo momento, non siamo appunto dei privati cittadini?