Altro che abolizione: LA REGIONE LAZIO ESTENDE IL VITALIZIO AGLI ESTERNI
Regione Lazio: vitalizio anche agli assessori esterni. L'abolizione per i consiglieri? Congelata. La Regione Lazio ha approvato la Finanziaria 2012. Tra le misure: il congelamento dei vitalizi dei consiglieri e l'estensione del vitalizio anche a consiglieri e assessori esterni
Non bastano le proteste dei lavoratori dell'Idi e del San Carlo che da mesi non ricevono lo stipendio, così come succede per molti collaboratori esterni, non bastano neanche i disagi che sempre più spesso i dipendenti regionali devono affrontare quando, per esempio, non hanno la possibilità di usare le stampanti negli uffici perché mancano i soldi per comprare le risme di carta. Non bastano neanche le richieste del governo Monti che chiede una riduzione dei costi della politica. La Manovra Finanziaria 2012 approvata la scorsa notte, poco dopo le 2 del mattino, da parte della commissione Bilancio del Consiglio regionale del Lazio rischia di scatenare numerose polemiche che difficilmente si smorzeranno. La seduta della commissione Bilancio, tra l'altro, si è svolta con la sola presenza dei componenti della maggioranza (Pdl, Lista Polverini, Udc, La Destra) perché l'opposizione (Pd, Sel, Idv, Fds) ha preferito abbandonare i lavori uscendo dalla sala Etruschi in polemica.
I PROVVEDIMENTI
Tra i provvedimenti approvati c'è infatti quello che prevede l'abolizione del vitalizio per i consiglieri regionali solo dalla prossima legislatura. Tuttavia il vitalizio viene esteso anche ai "consiglieri e gli assessori in carica o cessati dal mandato" della legislatura in corso, tutti esterni all'Aula tranne uno e la Polverini. Tale emendamento modifica l'articolo 11 della proposta di giunta che riguarda, appunto, i vitalizi e le indennità. Poi c'è la norma sugli stipendi dei consiglieri: oggi devono essere l'80% di quelli di un parlamentare, ma se il nuovo articolo 11 sarà approvato dall'Aula, verranno invece "congelati" alla data del 1 dicembre scorso. Inoltre, gli stipendi dei consiglieri verranno equiparati al costo della vita. Quest'ultimo è un altro aspetto modificato nell'articolo 11: se prima la giunta indicava esplicitamente le nuove e più pesanti trattenute, nel nuovo testo si stabilisce che esse saranno stabilite con legge regionale, con effetti dalla prossima legislatura. Misure che quasi rendono la Regione Lazio "sorda" alle proteste di tanti lavoratori che in tempi di crisi economica sono sempre più costretti a pagarne le conseguenze.
LE RAGIONI DELLA POLVERINI
Ma il presidente della Regione, Renata Polverini, spiega che "c'era un'anomalia solo del Lazio che non equiparava gli assessori ai consiglieri regionali, e che discriminava chi si assume una responsabilità enorme come quella di fare l'assessore. Non esistono assessori 'esterni'", dice. Secondo la governatrice, "è stata fatta un'equiparazione sia rispetto al fatto che i vitalizi arriveranno a 60 anni, sia a quello che essi non ci saranno più" sostituiti da "un regime previdenziale contributivo con l'innalzamento della contribuzione pari ai lavoratori dipendenti". Tra chi difende le misure c'è Franco Fiorito, presidente della commissione Bilancio e capogruppo Pdl in Regione, che respinge le accuse: "La vera notizia - replica - è che la Regione abolisce i vitalizi, passa al contributivo e porta a 60 anni il minimo di pensione. Ogni singolo consigliere - propone - potrà decidere se rinunciare al vitalizio. Così chi oggi fa demagogia potrà dimostrare la sua buona fede".
LE PROTESTE DELL'OPPOSIZIONE
Dura e decisa la protesta dell'opposizione che grida la "blitz notturno": "E' una forzatura inaccettabile - tuonano i capigruppo d'opposizione Esterino Montino (Pd), Vincenzo Maruccio (Idv) e Luigi Nieri (Sel), Angelo Bonelli (Verdi), Giuseppe Rossodivita (Radicali), Ivano Peduzzi (Fds), Giuseppe Celli (Lista civica Bonino), Luciano Romanzi (PSI )- voteremo contro in Aula con estrema chiarezza, a meno che non si arrivi a un ripensamento". In campo contro la proposta anche i candidati alla segreteria del Pd Lazio Enrico Gasbarra: "E' il regalo della vita che si fa la destra, mentre approva una finanziaria di tasse", e Marco Pacciotti: "Monti chiede un sacrificio a tutti - afferma - e in Regione si vota esattamente il contrario", mentre il leader Cgil Lazio Claudio Di Berardino parla di "emendamento vergognoso".
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Non bastano le proteste dei lavoratori dell'Idi e del San Carlo che da mesi non ricevono lo stipendio, così come succede per molti collaboratori esterni, non bastano neanche i disagi che sempre più spesso i dipendenti regionali devono affrontare quando, per esempio, non hanno la possibilità di usare le stampanti negli uffici perché mancano i soldi per comprare le risme di carta. Non bastano neanche le richieste del governo Monti che chiede una riduzione dei costi della politica. La Manovra Finanziaria 2012 approvata la scorsa notte, poco dopo le 2 del mattino, da parte della commissione Bilancio del Consiglio regionale del Lazio rischia di scatenare numerose polemiche che difficilmente si smorzeranno. La seduta della commissione Bilancio, tra l'altro, si è svolta con la sola presenza dei componenti della maggioranza (Pdl, Lista Polverini, Udc, La Destra) perché l'opposizione (Pd, Sel, Idv, Fds) ha preferito abbandonare i lavori uscendo dalla sala Etruschi in polemica.
I PROVVEDIMENTI
Tra i provvedimenti approvati c'è infatti quello che prevede l'abolizione del vitalizio per i consiglieri regionali solo dalla prossima legislatura. Tuttavia il vitalizio viene esteso anche ai "consiglieri e gli assessori in carica o cessati dal mandato" della legislatura in corso, tutti esterni all'Aula tranne uno e la Polverini. Tale emendamento modifica l'articolo 11 della proposta di giunta che riguarda, appunto, i vitalizi e le indennità. Poi c'è la norma sugli stipendi dei consiglieri: oggi devono essere l'80% di quelli di un parlamentare, ma se il nuovo articolo 11 sarà approvato dall'Aula, verranno invece "congelati" alla data del 1 dicembre scorso. Inoltre, gli stipendi dei consiglieri verranno equiparati al costo della vita. Quest'ultimo è un altro aspetto modificato nell'articolo 11: se prima la giunta indicava esplicitamente le nuove e più pesanti trattenute, nel nuovo testo si stabilisce che esse saranno stabilite con legge regionale, con effetti dalla prossima legislatura. Misure che quasi rendono la Regione Lazio "sorda" alle proteste di tanti lavoratori che in tempi di crisi economica sono sempre più costretti a pagarne le conseguenze.
LE RAGIONI DELLA POLVERINI
Ma il presidente della Regione, Renata Polverini, spiega che "c'era un'anomalia solo del Lazio che non equiparava gli assessori ai consiglieri regionali, e che discriminava chi si assume una responsabilità enorme come quella di fare l'assessore. Non esistono assessori 'esterni'", dice. Secondo la governatrice, "è stata fatta un'equiparazione sia rispetto al fatto che i vitalizi arriveranno a 60 anni, sia a quello che essi non ci saranno più" sostituiti da "un regime previdenziale contributivo con l'innalzamento della contribuzione pari ai lavoratori dipendenti". Tra chi difende le misure c'è Franco Fiorito, presidente della commissione Bilancio e capogruppo Pdl in Regione, che respinge le accuse: "La vera notizia - replica - è che la Regione abolisce i vitalizi, passa al contributivo e porta a 60 anni il minimo di pensione. Ogni singolo consigliere - propone - potrà decidere se rinunciare al vitalizio. Così chi oggi fa demagogia potrà dimostrare la sua buona fede".
LE PROTESTE DELL'OPPOSIZIONE
Dura e decisa la protesta dell'opposizione che grida la "blitz notturno": "E' una forzatura inaccettabile - tuonano i capigruppo d'opposizione Esterino Montino (Pd), Vincenzo Maruccio (Idv) e Luigi Nieri (Sel), Angelo Bonelli (Verdi), Giuseppe Rossodivita (Radicali), Ivano Peduzzi (Fds), Giuseppe Celli (Lista civica Bonino), Luciano Romanzi (PSI )- voteremo contro in Aula con estrema chiarezza, a meno che non si arrivi a un ripensamento". In campo contro la proposta anche i candidati alla segreteria del Pd Lazio Enrico Gasbarra: "E' il regalo della vita che si fa la destra, mentre approva una finanziaria di tasse", e Marco Pacciotti: "Monti chiede un sacrificio a tutti - afferma - e in Regione si vota esattamente il contrario", mentre il leader Cgil Lazio Claudio Di Berardino parla di "emendamento vergognoso".
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