La vera storia dei ministri di Monti. Da Clini a Gnudi, hanno combinato abbastanza guai
La lista dei ministri di Monti è stata ufficializzata da poche ore, ma è già possibile reperire qualche "notizia" al di la dei soliti super curriculum che vantano questi signori. Ecco alcune osservazioni:
Li spacciano come volti nuovi, tecnici imparziali, illustri accademici fuori dalla melmaglia della politica nostrana.
E' un ritornello rassicurante, soprattutto dopo la drammatica esperienza del governo Berlusconi, dove gli incarichi ministeriali si conquistavano a suon di bunga-bunga e non mancava mai qualche ministro inquisito per conscorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso o anche qualche camorrista direttamente seduto tra i banchi del governo.
Tuttavia è sempre opportuno guardare ciò che si muove nel palazzi del potere con uno sguardo vigile e severo, indipendentemente dalla retorica di parte e dalle false illusioni.
Possiamo così cogliere alcuni inquietanti lineamenti di questi personaggi.
Ritroviamo così Piero Gnudi, l'attuale ministro del turismo che ha preso il posto di Brambilla-coscia-lunga, lo stesso Piero Gnudi presidente del CdA della "Sesto Immobiliare Spa", la società che ha in gestione la riconversione delle aree ex-falck di Sesto San Giovanni, da alcuni mesi al centro dell'inchiesta sulle "tangenti rosse" di Filippo Penati.
Al ministero dell'Ambiente va invece Corrado Clini, che nel 1990 contribuì ad insabbiare, in qualità di direttore dell'Igiene pubblica dell'Ulss 36 di Porto Marghera, le relazioni sulla presenza e lo smaltimento di uranio nei forni di Porto Marghera (come invece verrà defitivamente appurato all'indomani dello scandalo sui rifiuti tossici trasportati dalla nave Jolly Rosso).
Il neoministro del Welfare Elsa Fornero è invece una delle più stimate studiose a livello internazionale di riforma dei sistemi di Welfare: peccato che il suo approccio neoliberista, dove ha trovato concreta applicazione in qualità di consulente della Banca Mondiale (Macedonia, Russia, Albania e Lettonia) ha determinato un aumento impressionante della percentuale di persone sotto la soglia della povertà.
La nomina a ministro dello Sviluppo del noto banchiere Corrado Passera dovrebbe suscitare non poca indignazione in nome e per conto di quel conflitto di interessi che purtroppo continua anche dopo Berlusconi ad imperversare a Palazzo Chigi.
Poi c'è l'avvocato Paola Severino, nominata a capo del Ministero di giustizia, le cui alte competenze giuridiche e professionali li ha costantemente spese negli anni per difendere i tanti colletti bianchi finiti nelle maglie della giustizia italiana, come nel caso di Cesare Geronzi, i fratelli Caltagirone, Roberto Formigoni, Romano Prodi.
Poi c'è l'avvocato Paola Severino, nominata a capo del Ministero di giustizia, le cui alte competenze giuridiche e professionali li ha costantemente spese negli anni per difendere i tanti colletti bianchi finiti nelle maglie della giustizia italiana, come nel caso di Cesare Geronzi, i fratelli Caltagirone, Roberto Formigoni, Romano Prodi.
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