La "soglia della povertà" in Germania e in Italia a confronto
L'indigenza minaccia una parte considerevole della popolazione tedesca. Quasi un sesto dei cittadini, il 15,6%, secondo criteri statistici è a rischio povertà. Lo rivela oggi un'indagine dell'Ufficio federale di statistica di Wiesbaden che si riferisce a dati raccolti nel 2009.
Secondo lo studio, a correre il maggiore pericolo di scivolare nella povertà in Germania sono i disoccupati, con una percentuale pari al 70%. Ma anche tra chi un lavoro ce l'ha, il 7,2% è risultato a rischio. Particolarmente deboli sono state valutate inoltre il 43% delle famiglie con un unico genitore, e il 30% delle persone che vivono da sole.
Dal punto di vista statistico sono considerati a rischio povertà tutti coloro che hanno entrate complessive inferiori a 940 euro al mese.
fonte
In Italia, è considerato "povero" - ovvero rientra nella "soglia di povertà" chi vive con meno di 599.80 Euro al mese, e i nuclei familiari di due persone che vivono con meno di 999.67 Euro.
Il criterio tedesco è sicuramente più appropriato: con il costo della vita odierno una persona è povera anche se ha a disposizione qualche centinaio di euro in più dei 599.80 del criterio italiano. Un tedesco è considerato povero se ha meno di 940 Euro, mentre una famiglia italiana di 2 persone, lo è se vive con meno di 999.80 Euro: il dato parla da se.
Teniamo presente che il costo della vita in Germania non è molto superiore al costo della vita in Italia, mentre il "welfare" è decisamente migliore, sopratutto per le famiglie con figli.
Se in Italia si adottasse il criterio tedesco, probabilmente quasi mezza Italia sarebbe considerata dentro la soglia di povertà: e probabilmente sarebbe giusto. In Italia una famiglia di 2 persone che ha a disposizione 1.000 Euro al mese, non è considerata povera... ma di fatto lo è.
Clicca qui per consultare il file PDF della definizione della soglia di povertà in Italia.
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Secondo lo studio, a correre il maggiore pericolo di scivolare nella povertà in Germania sono i disoccupati, con una percentuale pari al 70%. Ma anche tra chi un lavoro ce l'ha, il 7,2% è risultato a rischio. Particolarmente deboli sono state valutate inoltre il 43% delle famiglie con un unico genitore, e il 30% delle persone che vivono da sole.
Dal punto di vista statistico sono considerati a rischio povertà tutti coloro che hanno entrate complessive inferiori a 940 euro al mese.
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In Italia, è considerato "povero" - ovvero rientra nella "soglia di povertà" chi vive con meno di 599.80 Euro al mese, e i nuclei familiari di due persone che vivono con meno di 999.67 Euro.
Il criterio tedesco è sicuramente più appropriato: con il costo della vita odierno una persona è povera anche se ha a disposizione qualche centinaio di euro in più dei 599.80 del criterio italiano. Un tedesco è considerato povero se ha meno di 940 Euro, mentre una famiglia italiana di 2 persone, lo è se vive con meno di 999.80 Euro: il dato parla da se.
Teniamo presente che il costo della vita in Germania non è molto superiore al costo della vita in Italia, mentre il "welfare" è decisamente migliore, sopratutto per le famiglie con figli.
Se in Italia si adottasse il criterio tedesco, probabilmente quasi mezza Italia sarebbe considerata dentro la soglia di povertà: e probabilmente sarebbe giusto. In Italia una famiglia di 2 persone che ha a disposizione 1.000 Euro al mese, non è considerata povera... ma di fatto lo è.
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