Ecco le tasse di Monti: paga chi ha sempre pagato. E c'è il "regalino" alle banche...
- Torna l'ICI
- aumenta l'IVA (che recentemente era stata elevata al 21%)
- Aumento delle accise (aumenterà ancora la benzina: e dal 1° Gennaio scatta gli aumenti stabiliti tra Tremonti)
Inoltre c'è il "regalino" alle banche: che poi tanto "regalino" non è. Con la scusa della lotta all'evasione, l'attuale soglia per i pagamenti contanti delle transazioni da 2500 euro scenderebbe a 300 euro. Milioni di transazioni che fino ad oggi era possibile effettuare in contanti, dovranno passare dalle banche, mediante assegni o carte di credito: con relative commissioni. Le banche hanno un ruolo sempre più centrale. Niente di inaspettato: i molti uomini di Goldman Sachs che sono ai posti di governo in USA, "governano" così: lo dimostra inequivocabilmente il documentario di Micheal Moore: http://www.nocensura.com/2011/11/guardate-il-documentario-di-micheal.html
staff nocensura.com
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Più Ici e Iva,
meno Irpef e Irap. La riforma del fisco di Monti si ispira a questo principio: aumentare le tasse sui beni, ridurre quelle sulle persone. E parte proprio da qui, dal fisco, l'intervento del nuovo premier. In un secondo tempo metterà mano a riforma delle pensioni e del lavoro. Sarà reintrodotta l'Ici, la tassa sugli immobili che sarà aumentata sulla base di una revisione degli estimi catastali. Sono pronte l'aumento di un punto delle aliquote Iva del 10 e del 21% (6 miliardi) e delle accise (4 miliardi). Il decreto legge sarà approvato nella prima decade di dicembre, dop la riunione Ecofin del 29 novembre. Le norme sarebbero operative dai primi mesi del 2012.
L'obiettivo della riforma fiscale è anche quello di alleggerire il carico fiscale sul lavoro. Operazione che riguarda sia i lavoratori che le imrpese: per quanto riguarda l'Irpef è possibile una riduzione della aliquota, per quanto riguarda l'Irap potrebbe essere eslcusa dalla base imponibile la compenente costo del lavoro. Si interverrà anche sull'uso del contante nelle transazioni: l'attuale soglia di 2500 scenderebbe fino ai 300 euro. Con la prossima dichiarazione dei redditi scatterebbe invece l'obbligo di inserire accanto ai dati sui redditi anche altri elementi di natura patrimoniale come immobili o titoli.
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