Costacurta: “Perché sto con Renzi? Perché è il nuovo Berlusconi”
Alessandro Costacurta, 45 anni, 662 partite con il Milan. Se la caduta di un sistema inizia dai dubbi di chi fu colonna del palazzo, Billy è la fotografia di un crollo. Martina Colombari, sua moglie “da sette anni, ma stiamo assieme da 17” lo ha convinto all’ascolto di Matteo Renzi. Costacurta è andato e adesso, mentre si scalda al sole di Dubai, in testa, ha un’idea meravigliosa.
Costacurta come è andata?
Benissimo. Secondo me Renzi è il nuovo Berlusconi.
Scherza?
Neanche un po’. Renzi vuole lavorare per il bene del Paese, come un tempo accadde a Berlusconi. I due si sono conosciuti. Incontrati. Piaciuti credo. Se le dico rottamatori a cosa pensa? All’aria nuova. Ce n’è un bisogno folle.
Berlusconi deve andarsene?
È un mio amico, ma credo sia il momento.
Non teme di essere annoverato tra gli ingrati?
In Italia c’è libertà di pensiero, di parola e di ironia. Io cerco solo di dare un consiglio a una persona a cui voglio bene. Adesso Berlusconi non è in grado di fare il suo bene, quello della sua famiglia e soprattutto dell’Italia. Subisce attacchi continui, non so dire se giusti o sbagliati. Forse è meglio che si dimetta.
Lei lo fece.
Ero a Mantova e allenavo, in una situazione difficile con gli stipendi non pagati e il morale dei calciatori a terra. I risultati erano buoni, ma pensai che dimettermi fosse la soluzione più dignitosa. Berlusconi potrebbe fare, senza vergogna, lo stesso.
Lei voterà a sinistra?
Mai detto. Anche se nel 2008, al Senato, scelsi Veronesi del Pd. Lo conoscevo, mi fidavo. Io sono un moderato e al comune di Milano ho optato per Letizia Moratti.
È preoccupato?
Neanche per idea. Non sono triste né preoccupato per la vittoria di Pisapia. È una bella persona, Giuliano. Farà bene.
Lei non voterà per il Pd ma non andrà neanche alle primarie del Pdl.
Demonizzare non mi piace. Se ci saranno le primarie del Pd voterò Renzi, il giorno di quelle del Pdl, visti i nomi che girano, andrò al parco con mio figlio.
Perché?
Non mi convincono le candidature. Quando ho sentito il nome di Marina Berlusconi ho pensato si trattasse di uno scherzo.
Marina non la entusiasma.
Non la conosco e non la potrei mai votare, ma ripeto, il suo nome e quello di Formigoni non mi sembravano adatti. Così ho sospirato e poi ho deciso: ‘ Billy, è meglio se ne stai lontano’.
Ma l’avversione per Marina?
Non l’ho mai ascoltata dire: ‘ Faccio qualcosa per l’Italia’. Si devono tenere fuori i propri interessi quando si va a fare qualcosa di pubblico.
E se domani la chiamasse a collaborare Renzi?
Non andrei. Nel centrosinistra sei costretto ad accompagnarti a individui come Vendola e Di Pietro. A quel punto, meglio la Santanchè.
Qualcuno insinua che sua moglie l’abbia trascinata da Renzi perché il polo televisivo di domani, l’ha scelto come candidato.
È ridicolo. Ho un amico in Magnolia, ma non si chiama Giorgio Gori che tra l’altro, ha appena lasciato la carica. Sono serio e non ho mai invaso la spazio professionale di mia moglie.
Qualche proposta renziana che l’ha persuasa?
Una sola Camera e la drastica riduzione delle leggi. Nonostante Berlusconi abbia fatto qualche casino, ha qualche giustificazione. Governare è complicato.
Lei ha detto di essersi trovato d’accordo con oltre la metà delle argomentazioni affrontate alla Leopolda.
Non è che l’altra metà mi sia parsa inutile. Non ho capito di cosa parlassero. (Ride) A proposito di Berlusconi.
La sua vita privata in copertina l’ha indignata?
Neanche un po’. Io non giudico, però mi piacerebbe che quelli che ci governano non fossero sui giornali per queste cose, che si comportassero in altro modo.
In quale modo?
Nello stesso modo in cui mi comporto io.
da Il Fatto Quotidiano
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