Nubifragio, Cgil: "Vigili del fuoco a piedi e senza attrezzature"
Il sindacato: "Denunciamo lo stato di disagio dei vigili del fuoco romani per non aver potuto rispondere in maniera opportuna alle richieste della cittadinanza". "Nonostante le gravi carenze di organico i pompieri hanno atteso spontaneamente in sede di servizio fino al cambio turno, rendendosi disponibili a continuare a lavorare il doppio a seguito delle numerose richieste dei cittadini
"L’eccezionale quantità di pioggia caduta sulla Capitale nella notte del 20 ottobre e nella mattinata ha mandato in tilt la città causando enormi disagi alla popolazione e la perdita di una vita umana. Denunciamo lo stato di disagio dei vigili del fuoco romani per non aver potuto rispondere in maniera opportuna alle richieste della cittadinanza". Così in una nota Fp Cgil di Roma e del Lazio.
Prosegue il sindacato: "Nonostante le gravi carenze di organico i pompieri hanno atteso spontaneamente in sede di servizio fino al cambio turno, rendendosi disponibili a continuare a lavorare il doppio a seguito delle numerose richieste dei cittadini, molti dei quali si sono recati di persona nelle sedi di servizio a chiedere aiuto per allagamenti e macchine bloccate dalle forti piogge. Ma non è stato possibile integrare il dispositivo di soccorso della Capitale a causa dell’assenza dei mezzi necessari a integrare il numero di squadre presenti. I pompieri sono di fatto rimasti a piedi e senza attrezzature sufficienti".
"I tagli delle ultime manovre e l'obsolescenza dei mezzi che riempiono ormai i piazzali delle nostre officine - continua il sindacato - hanno prodotto questi risultati. Le carenze di organici vengono colmate soltanto dalla disponibilità dei vigili anche a orari raddoppiati per cercare comunque di prestare soccorso alla cittadinanza. Ancora una volta la scelta prioritaria è stata quella economica rispetto a quella sociale di soccorso alla cittadinanza. Ancora una volta i tagli indiscriminati si scaricano sulla popolazione e sui lavoratori creando enormi disagi ai primi e carichi di lavoro insostenibili ai secondi".
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