Le forze dell'ordine chiedono le dimissioni del governo: mai successo nella storia
A 150 anni dall’Unità d’Italia passando dal Regno alla Repubblica e con una serie di guerre mondiali all’interno della storia italiana,non era mai capitato che i rappresentanti sindacali delle forze dell’ordine protestassero e chiedessero apertamente le dimissioni di questo governo.
E quella presa in giro continua che infastidisce,e in quel ridurre tutto a un gioco,e in quel raccontare ipocrita e pieno di retorica,in quel fare false promesse e agire esattamente al contrario, in quell’usare le persone per miserabili fini personali, in quel portare continuamente divisioni e lavorare per lo sfascio del paese, in quell’alimentare odio per creare distrazioni di massa usando le forze dell’ordine, la manifestazione del 15, per come è stata organizzata, voleva consegnare , mentre il Ministro leghista non si è nemmeno degnato di essere presente in città per seguire l’andamento, e non parliamo di un torneo di bocce.
Molti poliziotti hanno denunciato la malafede degli organizzatori politici, che hanno pensato alla loro zona rossa e a quelle 40 vittime sacrificali tra le forze dell’ordine che dovevano essere ostaggi di eventuali provocatori.
A Reggio Calabria le segreterie provinciali dei maggiori sindacati di Polizia hanno manifestato in Piazza Italia.
Per Piero Gabriele Segretario UGL Polizia di Stato:
“ La nostra mobilitazione si rende necessaria perché il governo negli ultimi tre anni non ha tenuto fede ai vari impegni presi, riducendo i comparti sicurezza e soccorso pubblico sul lastrico; appena tre giorni fa l’esecutivo ha tagliato altri 60 milioni di euro, nell’ambito del ddl stabilità, alle voci di bilancio destinate all’ordine pubblico e alle missioni”.
"In un periodo di grave crisi economica come quello che stiamo vivendo, non avremmo voluto chiedere un contributo economico ai cittadini, ma siamo davvero arrivati a non avere il necessario per poter lavorare ed offrire sicurezza, in momenti di crisi economica e sociale, come quello attuale, i comparti sicurezza e difesa vengono, in genere, maggiormente sostenuti, anche dal punto di vista finanziario, il governo in carica invece ha fallito anche in questo elementare compito istituzionale”.
Il segretario regionale del Coisp Calabria dopo gli scontri di Roma punta l’indice sull’inefficienza del Governo e in un comunicato afferma:
"Le uniche forme di solidarietà che possiamo accettare sono le dimissioni dell'esecutivo Berlusconi e dei parlamentari che lo sostengono. Il resto sono solo sterili affermazioni di chi continua a pugnalare alle spalle i poliziotti, con scelte di governo irresponsabili. Il sindacato indipendente e autonomo di polizia della Calabria, esprime sostegno ai colleghi che ieri hanno dovuto operare a Roma in una condizione di assoluta difficoltà, per colpa di un Governo irresponsabile anche sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica, considerato, tra l’altro, che solo pochi giorni fa ha tagliato 60 milioni di euro a questo comparto, mentre domani gli agenti di polizia dovranno operare per un’ altra manifestazione nazionale di protesta in programma a Roma – senza nemmeno le attrezzature danneggiate sabato e non sostituite”.
E dopo la Polizia un duro attacco alla casta al Governo e al Premier viene fatto dall’organo di rappresentanza delle forze armate, il Cocer.
In un documento fatto dalla rappresentanza sindacale dell’esercito si legge:
“ I militari, non hanno più fiducia nel governo" e definiscono "fallimentare la gestione del sistema Difesa del Paese da parte del gabinetto del ministro La Russa e, di riflesso, del governo Berlusconi auspicandone la caduta:
"Solo in tal modo - sostengono i militari - si potrà evitare il consolidarsi di ulteriori provvedimenti punitivi che, aggiunti a quelli già approvati e già giudicati irresponsabili dal personale militare, determinerebbero nei fatti la morte della peculiarità e della specificità della condizione militare, nonchè dei diritti rappresentativi conquistati con sacrificio negli ultimi anni".
Come dicevo prima nei 150 anni di storia d’Italia non era mai successo che tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine insieme protestassero così vibratamente e il Cocer Carabinieri rincara la dose e il primo a raccogliere l’invito a dimettersi è La Russa, anche se non viene mai nominato :
"Il governo taglia sulla sicurezza, ma non si dimentica di finanziare la festa delle Forze Armate del prossimo 4 novembre. È questo - continua - un governo impegnato a salvaguardare l'apparenza più che la sostanza: si sa, le foto ricordo durante queste manifestazioni possono valere più di cento parole, facendo percepire agli ignari cittadini una vicinanza al comparto sicurezza e difesa, di fatto inesistente! Con i tagli alle spese dell'ordine e sicurezza pubblica, il governo ha infatti dimostrato tutti i limiti della sua azione. Alla nostra classe politica non interessa che durante questi servizi il Carabiniere il più delle volte non mangi, oppure lavori dodici ore continuative senza percepire straordinario e in condizioni a dir poco aberranti come ampiamente hanno dimostrato le immagini dei violenti scontri di piazza. A loro interessa solo tagliare le spese per questi servizi. Siamo nel pieno ciclone alimentato da una classe politica che pensa più che a salvaguardare, ad aumentare i propri privilegi. Ci chiediamo quali spese verranno tolte dal bilancio statale, visto che siamo già altamente maltrattati".
E dopo, senza tanti giri di parole, la rappresentanza sindacale attacca il Governo:
”I Carabinieri sono stanchi di sottacere e di subire le imposizioni di un governo che continua imperterrito a penalizzarli economicamente per giustificare i propri sprechi (auto blu con scorta, autisti/maggiordomi, segretari, vigilanze) e che continua a chieder loro sacrifici economici. Oggi abbiamo un dato di fatto oggettivo: la sicurezza per l'italiano è gravemente compromessa. Garantire sicurezza, per i Carabinieri vuol dire lavorare gratis, per i nostri amabili parlamentari vuol dire aumento di servizi di esclusiva utilità gratuiti perché pagati con i sacrifici dei cittadini tutti e con i tagli ai servitori dello Stato garanti dell'ordine e della sicurezza pubblica”E a questo punto anche Berlusconi non viene risparmiato dalle critiche:
”Qualcuno spieghi al presidente del Consiglio il significato dei sacrifici che il Carabiniere fa per garantire la giustizia sociale ed i diritti del cittadino. I Carabinieri rimandano al governo le belle parole ed i ringraziamenti ipocriti.”
Nessuno e dico nessuno poteva immaginare una cosa del genere ,che oltre alla polizia carabinieri e forze armate tutti e dico tutti protestassero così vibratamente nei confronti di un Governo.
Poi tutte queste notizie sono state oscurate dall’informazione di Regime; la Rai Mediaset e tutti i giornali del Premier ,non parlano di questo, va contro l’etica del pensiero positivo, e per chiudere in bellezza allego il comunicato stampa del Cocer delle forze armate che fa capire in maniera molto chiara quello che pensano i militari dei nostri governanti.
Consiglio centrale di rappresentanza
comparto difesa
comunicato stampa
Cocer: i militari delle forze armate non hanno più fiducia nel governo
Roma, 20 ott. 2011 - I cocer delle forze armate, esercito marina e aeronautica, ritenuta necessaria una sintesi sulla attuale situazione politica giudicano fallimentare la gestione del sistema di difesa del paese da parte del gabinetto dell’on. La Russa e di riflesso del governo Berlusconi auspicandone la caduta.
Infatti, solo in tal modo, si potrà evitare il consolidarsi di ulteriori provvedimenti punitivi che aggiunti a quelli già approvati e già giudicati irresponsabili dal personale militare determinerebbero nei fatti la morte della peculiarità e della specificità della condizione militare, nonché dei diritti rappresentativi conquistati con sacrificio negli ultimi anni e peggio il deterioramento del quadro giuridico ed economico che si ricorda ha costituito in passato non uno status di casta ma la giusta moneta ricompensante gli atti svolti in modo diuturno dai soldati, dai marinai e dagli avieri e che ricomprendono, per memoria della establishment politica e politica militare, gli estremi sacrifici.
La rappresentanza militare, facendosi portavoce di tutte le donne e gli uomini in servizio stanchi di sottacere e di subire imposizioni draconiane, non attenderà fermo ed inerte e non esiterà, sempre nel rispetto della legalità, ad operare le dovute scelte per tutelare compiutamente e in primis la dignità morale, giuridica ed economica dei portatori d’interesse che nonostante tutto indossano la divisa e cantano orgogliosamente l’inno di Mameli.
Riteniamo sia necessario una conferenza stampa che, attraverso un confronto in pubblico anche utilizzando i media televisivi al governo piu’ consoni, i cittadini italiani siano informati delle implicazioni che i prefigurati tagli produrranno in termini di sicurezza interna ed esterna del paese sia sugli operatori che su i cittadini stessi ove cio’ non avvenga in tempi brevi si provvederà in proprio.
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