In Italia è raddoppiato l'uso di psicofarmaci nell'ultimo decennio
Sempre più orientati verso l'individualismo e il narcisismo. Così appaiono gli italiani allo specchio dell'indagine del Censis dal titolo “La crescente sregolazione delle pulsioni”. In questo vuoto di fondo percepito, aumenta l'uso di psicofarmaci: dal 2001 al 2009 le dosi giornaliere sono raddoppiate, passando da 16,2 a 34,7 per 1000 abitanti. Un incremento pari al 114,2%.
«Nessun cambiamento patologico: noi italiani siamo rimasti sempre gli stessi», commenta lo psichiatra Giovanni Battista Cassano, docente emerito all'Università di Pisa. Se si parla di aumento degli psicofarmaci consumati, dunque, il motivo starebbe nell'effettiva misurazione del fenomeno, che un tempo non veniva fatta.
Inoltre, rispetto al passato, «oggi il medico di medicina generale è preparato a riconoscere una patologia che prima veniva ignorata prescrivendo un farmaco per curarla - sottolinea Cassano - Però non tutti ne fanno un uso appropriato. Il 30% degli italiani che assume antidepressivi non porta a termine la terapia. In pratica, si sprecano farmaci perché non si sta attenti alle indicazioni del medico».
Tra gli altri fenomeni riscontrati: la crescita dei cocainomani in carico al Sert, e l'aumento dei giovani che si ubriacano regolarmente. Per quanto riguarda l'aspetto narcisistico degli italiani, nel 2010 si sono registrati 450 mila interventi di chirurgia estetica.
Fonte: aipsimed.org
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