Clinica orrori: il primario killer a processo per omicidio volontario aggravato
Brega Massone, ex primario della "clinica degli orrori" Santa Rita di Milano, che operava pazienti sani (rimuovendo parti di polmoni sani), portava sotto i ferri anziani che fisicamente non erano in grado di sostenere l'operazione (e in alcuni casi, ci muorivano) è accusato di aver causato la morte di quattro pazienti, ed è processato per omicidio volontario aggravato.
Purtroppo, la maggioranza dei casi non sarà possibile accertarli: in quanto le persone finite "sotto i ferri" senza motivo, alla quale è stato asportato una parte del polmone, come possono dimostrare che l'organo era sano?
Di casi come questo, e altre circostanze scandalose, ce ne sono a decine: la speranza è che le accuse siano dimostrabili in tribunale, e che il chirurgo killer possa esser condannato con la severità che merita: che non sarà mai troppa.
Per gli articoli e i filmati riguardanti la vicenda della "clinica degli orrori" visita la sezione dedicata del sito: clicca qui.
redazione nocensura.com
Nuova richiesta di rinvio a giudizio per l'ex primario della chirurgia toracica della clinica Santa Rita di Milano, Pierpaolo Brega Massone, già condannato in un primo processo a 15 anni e sei mesi di carcere, e per i suoi due aiuti, Marco Pansera e Fabio Presicci. L'accusa è di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà in relazione alla morte di quattro pazienti che avrebbero subito interventi inutili o dannosi in quella che venne ribattezzata la «clinica degli orrori». Brega Massone risponde di tutti e quattro i decessi, Presicci di due e Pansera di uno. Oltre ai tre chirurghi sono indagate altre 10 persone, quasi tutti medici, accusati a vario titolo dei reati di lesioni gravissime e di truffa ai danni del servizio sanitario nazionale.
Brega Massone avrebbe eseguito - si legge nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dai pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano coordinati dall'aggiunto Alfredo Robledo - operazioni «per puro accanimento», contro «ogni logica e utilità» e lo avrebbe fatto per denaro, lucrando sui rimborsi per le operazioni. Robledo ha elogiato il lavoro delle colleghe, «straordinario per precisione, competenza ed equilibrio». Un'infermiera è accusata di favoreggiamento per aver cercato di far sparire le prove. Per una cinquantina di episodi si parla di lesioni gravi o gravissime, nel caso di due anestesisti di omicidio colpose. Sono accusati di concorso in omicidio volontario aggravato dalla crudeltà anche i due collaboratori di Brega Massone, Marco Pansera e Fabio Presicci. Presicci dovrà rispondere di due omicidi, Pansera di uno, per interventi «crudeli, abnormi» eseguiti «in totale disprezzo delle condizioni di estrema fragilità dei pazienti». Le vittime sono anziani dai 65 agli 89 anni finite sotto i ferri «contro ogni indicazione clinica». In questa seconda parte dell'inchiesta sono coinvolti anche sei anestesisti che avevano addormentato tre dei pazienti uccisi dai tre chirurghi. Sono accusati di cooperazione in omicidio colposo perché non si sono opposti all'operazioni, pur avendone il dovere.
Sono invece 46 i nuovi casi di lesioni gravissime inferte ad altrettanti pazienti, in gran parte malati terminali, finiti inutilmente secondo la procura sul tavolo operatorio. Mentre l'amante di Brega Massone, un'infermiera che durante l'inchiesta avrebbe tentato di far sparire le cartelle cliniche dal reparto guidato dall'ex primario, è accusata di favoreggiamento. Contestate infine numerose truffe. Al termine del processo di primo grado relativo alla prima parte dell'inchiesta, Brega Massone è stato condannato a 15 anni e mezzo di reclusione. Descrivendo caso per caso, i magistrati spiegano che la crudeltà sulla persona è «consistita nel propendere per un intervento abnorme e invasivo, in totale disprezzo delle condizioni di estrema fragilità» dei pazienti.
fonte: Corriere.it
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Purtroppo, la maggioranza dei casi non sarà possibile accertarli: in quanto le persone finite "sotto i ferri" senza motivo, alla quale è stato asportato una parte del polmone, come possono dimostrare che l'organo era sano?
Di casi come questo, e altre circostanze scandalose, ce ne sono a decine: la speranza è che le accuse siano dimostrabili in tribunale, e che il chirurgo killer possa esser condannato con la severità che merita: che non sarà mai troppa.
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Il primario della clinica degli orrori, Pierpaolo Brega Massone |
Brega Massone avrebbe eseguito - si legge nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dai pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano coordinati dall'aggiunto Alfredo Robledo - operazioni «per puro accanimento», contro «ogni logica e utilità» e lo avrebbe fatto per denaro, lucrando sui rimborsi per le operazioni. Robledo ha elogiato il lavoro delle colleghe, «straordinario per precisione, competenza ed equilibrio». Un'infermiera è accusata di favoreggiamento per aver cercato di far sparire le prove. Per una cinquantina di episodi si parla di lesioni gravi o gravissime, nel caso di due anestesisti di omicidio colpose. Sono accusati di concorso in omicidio volontario aggravato dalla crudeltà anche i due collaboratori di Brega Massone, Marco Pansera e Fabio Presicci. Presicci dovrà rispondere di due omicidi, Pansera di uno, per interventi «crudeli, abnormi» eseguiti «in totale disprezzo delle condizioni di estrema fragilità dei pazienti». Le vittime sono anziani dai 65 agli 89 anni finite sotto i ferri «contro ogni indicazione clinica». In questa seconda parte dell'inchiesta sono coinvolti anche sei anestesisti che avevano addormentato tre dei pazienti uccisi dai tre chirurghi. Sono accusati di cooperazione in omicidio colposo perché non si sono opposti all'operazioni, pur avendone il dovere.
Sono invece 46 i nuovi casi di lesioni gravissime inferte ad altrettanti pazienti, in gran parte malati terminali, finiti inutilmente secondo la procura sul tavolo operatorio. Mentre l'amante di Brega Massone, un'infermiera che durante l'inchiesta avrebbe tentato di far sparire le cartelle cliniche dal reparto guidato dall'ex primario, è accusata di favoreggiamento. Contestate infine numerose truffe. Al termine del processo di primo grado relativo alla prima parte dell'inchiesta, Brega Massone è stato condannato a 15 anni e mezzo di reclusione. Descrivendo caso per caso, i magistrati spiegano che la crudeltà sulla persona è «consistita nel propendere per un intervento abnorme e invasivo, in totale disprezzo delle condizioni di estrema fragilità» dei pazienti.
fonte: Corriere.it
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