Stoccolma: italiano arrestato per aver schiaffeggiato il figlio
C'è chi crede che ai bambini capricciosi faccia bene ricevere ogni tanto uno schiaffetto o un leggero scappellotto. Pensano che possa essere un modo per far rimanere impresso il rimprovero e per forgiare il carattere. Altri, invece, lo ritengono un gesto grave, sbagliato e assolutamente non necessario all'educazione di un figlio.
Della seconda scuola di pensiero fanno certamente parte gli svedesi, che nel 1966 hanno varato una legge, ancora in vigore, che vieta le "percosse ai minori" e i rimproveri troppo veementi. Niente schiaffi, dunque, nè sberle, strattoni o altri rimproveri che implicano l'uso delle mani, altrimenti il rischio è quello di finire in prigione.
Lo sa bene Giovanni Colasante, un consigliere comunale di Canosa di Puglia che la scorsa settimana, mentre si trovava in vacanza a Stoccolma con tutta la sua famiglia, è stato arrestato per aver tirato uno schiaffo al figlio 12enne che faceva i capricci. Secondo quanto raccontato da alcuni testimoni, il ragazzino non voleva entrare nel locale e piagnucolava, così il padre lo ha rimproverato gesticolando e, forse, è volato anche uno scappellotto.
Alcuni clienti del ristorante, impressionati dalla scena, hanno subito chiamato la polizia, che ha ammanettato e portato via Colasante. Il consigliere pugliese è rimasto in carcere per tre giorni e due notti e ora si trova, insieme alla moglie, nell'Ambasciata italiana di Stoccolma, in attesa del processo che lo vede imputato per maltrattamenti ai danni di un minore.
Secondo l'avvocato di Colasante, lo schiaffo dello scandalo non ci sarebbe nemmeno stato: «Il mio cliente ha semplicemente rimproverato il figlio. Con veemenza, magari gesticolando, come siamo soliti fare, a voce alta, ma Colasante non ha picchiato o preso a schiaffi il bambino. C'erano lì vicino due libici: hanno chiamato gli agenti e la mancanza reciproca di conoscenza della lingua ha fatto il resto, ma l'arresto del Colasante, stando anche alle dichiarazioni dei testimoni italiani, sembra davvero assurdo».
Ora non resta che aspettare il 6 settembre, quando il tribunale svedese emetterà la sentenza.
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Commenti
Mirtilla
Ma in fondo abbiamo anche un'enorme violenza contro le donne. Ci sta come un cappellino nuovo.