E' ufficiale: Fininvest ha pagato i 560 milioni di Euro alla Cir di De Benedetti
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La Fininvest sottolineava che il pagamento non rappresenta in alcun modo acquiescenza alla sentenza, e precisava di essersi riservata di chiederne la ripetizione all’esito dell’impugnazione della sentenza stessa. La società proporrà dunque ricorso per Cassazione contro la decisione della Corte d’Appello. Il 21 luglio Fininvest ribadiva che “non sussiste alcun danno per Cir di cui debba rispondere”, e si diceva “certa che le proprie buone ragioni non potranno non essere riconosciute”.
Lo scontro tra Berlusconi e De Benedetti per il controllo della Arnoldo Mondadori Editore è cominciato a fine anni ’80, quando l’attuale presidente del Consiglio strappò al rivale le quote decisive per mettere le mani sulla prima casa editrice italiana, quote che fino ad allora erano in possesso della famiglia Formenton, che si era a sua volta precedentemnte accordata con la Cir. La famiglia Formenton, secondo un accordo sottoscritto con la Cir, avrebbe dovuto cedere nel gennaio del 1991 le proprie quote a De Benedetti. Il Cavaliere le acquistò nel novembre 1989. Nel gennaio del 1990 si insediò come nuovo presidente della società. Un successivo arbitrato (lodo) avrebbe dovuto stabilire chi tra gli azionisti avrebbe dovuto accaparrarsi le quote contese.
Nel 1991 una sentenza della Corte di Appello di Roma stabilì che il patto Cir-Formenton era nullo perché in contrasto con la disciplina delle società per azioni, e con esso annullò anche l’arbitrato, consegnando le azioni della Mondadori in mano alla Fininvest. Nel 1995 in seguito al alcune rivelazioni di Stefania Ariosto, la magistratura cominciò ad indagare sulla bontà della sentenza. Dalle indagini è emerso che la decisione degli arbitri fu viziata dalla corruzione. I legali Fininvest, tra cui Cesare Previti, avrebbero versato tangenti ai giudici chiamati a decidere sulla vicenda Fininvest-Cir per il controllo della Mondadori. La Cassazione nel 2007 ha condannato tre avvocati della società di Berlusconi, ed un ex giudice, per corruzione giudiziaria. Il risarcimento che la sentenza del Tribunale di Milano ha recentemente imposto alla Fininvest rappresenta null’altro che il danno economico subito da De Benedetti derivante dal fatto che il lodo è stato viziato.
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