Fukushima: in corso meltdown totale al reattore 1
Picchi di radiazioni al reattore 1 dell’impianto di Fukushima sono saliti a 261 milioni di microsieverts all’ora, ad un livello tale che con 10 minuti di esposizione si ha un tasso di mortalità del 100%, non siamo distanti dai livelli del reattore di Chernobyl.
Lucas Whitefield Hixson ci offre una interpretazione delle più recenti misurazioni rilevate al reattore n 1 di Fukushima, che arrivano fino a 261 Sieverts/ora.
I livelli di radiazioni nel reattore 1 sono saliti ad un nuovo massimo di 261 Sv / hr. Questo è segno di una criticità abbastanza importante nel reattore. Il corium ha fatto breccia nel contenimento del nocciolo e sta rilasciando radiazioni senza che la TEPCO riconosca le implicazioni di questa costante criticità. Il livello di pressione in uno dei reattori è scesa a livelli atmosferici, indicando una falla nel contenimento.
L’aumento dei livelli di radiazioni indicano anche che gli sforzi per controllare il carburante all’interno del reattore stanno diventando ingestibili. Le radiazioni vengono emanate dal reattore, e i livelli registrati attorno al reattore numero 1 stanno aumentando invece di diminuire gradualmente, un altro indicatore delle criticità in corso.
Chiaramente questo significa che sta avvenendo un processo di meltdown all’interno del reattore. Infatti nei 3 mesi dal disastro le radiazioni registrate nei pressi del reattore 1 erano molto basse rispetto a quelle misurate in prossimità del nocciolo del reattore di Chernobyl. Il reattore 1 è quindi in procinto di rilasciare gli stessi livelli (se non superiori) a quelli di Chernobyl. Questo è solo l’inizio perché il Giappone ha confermato il meltdown in altri 2 reattori (e il quarto è in grave difficoltà).
Abbiamo più volte sentito che i livelli di radiazioni a Chernobyl furono di 50 Sieverts in 10 minuti per minimizzare l’evento Fukushima. Tuttavia, l’ultimo picco registrato a Fukushima sposta le misurazioni a 43,5 Sievert all’ora.
Fonte originale: blog.alexanderhiggins.com Traduzione:neovitruvian
Condividi su Facebook
Commenti