La pedofilia che dilaga nella chiesa senza vergogna
Mentre esce in questi giorni il libro di un giornalista di Panorama il quale insiste sulle presunte vicende che vorrebbero non solo il nostro premier invischiato in festini ad alto contenuto erotico ma, addirittura, insigni esponenti del clero cattolico (motivo per cui, forse, la Chiesa si mostra tanto indulgente col Presidente del Consiglio), vengono rimbalzate dalle agenzie nuove impressionanti dichiarazioni dal Belgio di alcuni Vescovi, in particolare da mons. Roger Vangheluwe, ex vescovo di Bruges che nel corso di un'intervista televisiva rilasciata ad un'emittente belga ha ammesso di essere autore di abusi su minori ma ha detto di non sentirsi un ''pedofilo''.
L'opinione pubblica belga e il governo hanno già più volte preso posizioni nettissime nei confronti della Chiesa Cattolica senza remore di sorta, non solo per quel che riguarda la pedofilia tra le fila del clero ma anche per quel che riguarda le dichiarazioni del Papa sull'uso del preservativo in Africa o l'atteggiamento verso i gay (per capirci, in Belgio uno come il vice Presidente del Cnr - il Consiglio Nazionale delle Ricerche, nrd - Roberto de Mattei, che parla dei gay come di "invertiti" e dello tsunami giapponese come "castigo divino", non vincerebbe un concorso da netturbino).
Quello della pedofilia, però, è un tema particolarmente critico per tutti ma in Belgio vi è una consapevolezza e una risposta della società civile e dei giovani veramente impressionante (o normale, vedete voi...). Chi scrive è stato testimone di una specie di festa della birra organizzata a Bruxelles dai giovani delle università cattolica e laica. Nei camion che distribuivano la birra erano raffigurati sdegnosamente solo preti e prelati in atteggiamenti "immorali" (e criminali) con bambini. Segno di una grande coscienza e di una ancor più grande reazione d'indignazione.
Per inciso, in un camion era raffigurato anche il nostro Presidente, Silvio Berlusconi, che insidiava una giovane ragazza mentre questa gli faceva notare di avere solo quattordici anni. A proposito di segni dei tempi, immoralità e immagine all'estero (faccio notare che Bruxelles è sede del Parlamento e della Commissione europea).
Insomma, nel giorno del suo ottantaquattresimo compleanno Benedetto XVI si trova ancora a dover fare i conti con una bella gatta da pelare per la credibilità di tutta l'ecclesia romana. Dopo i tentativi di nascondere maldestramente i crimini contro i minori nel 2001, quando ancora era cardinale, giochetto che gli costò un'incriminazione per connivenza nei reati e ostruzione alle indagini da parte di una Corte federale del Texas che indagava alcuni episodi di pedofilia tra il clero americano, il Papa tedesco fecce ammenda e mea culpa invitando ad una maggiore trasparenza della Chiesa cattolica su fatti del genere.
Infatti, la reazioni dei Vescovi belgi alle parole di mons. Vangheluwe, sono state molto dure: "ancora non sembra misurare l'estrema gravità delle sue azioni'' dicono i porporati dello scapestrato collega,perchè, continuano "questa intervista non corrisponde a cio' che è stato chiesto da Roma" ma è "estremamente offensiva per le vittime, per le loro famiglie e per tutti coloro che devono affrontare il problema degli abusi sessuali" e, aggiungono, "anche per i fedeli, è uno schiaffo".
Caso vuole che le scioccanti dichiarazioni del prelato belga siano concomitanti con la presentazione in Vaticano del 'Dublin Diocesan Child Safeguarding and Protection Policy and Procedures', il programma per la tutela dei minori dagli abusi sessuali compiuti dai religiosi con il quale si riuniscono le pratiche e le direttive di prevenzione e contrasto del fenomeno. In occasione di questo evento, l'arcivescovo di Dublino e primate d'Irlanda, mons. Diarmuid Martin, ha esordito così: "Non si deve abbassare la guardia sugli abusi sui minori" perché, lascia intendere l'Osservatore Romano, bisogna aumentare la consapevolezza della Chiesa sulla necessità che tutte le nostre politiche e norme siano rispettate scrupolosamente.
Chi lo va a dire a mons. Vangheluwe?
fonte
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L'opinione pubblica belga e il governo hanno già più volte preso posizioni nettissime nei confronti della Chiesa Cattolica senza remore di sorta, non solo per quel che riguarda la pedofilia tra le fila del clero ma anche per quel che riguarda le dichiarazioni del Papa sull'uso del preservativo in Africa o l'atteggiamento verso i gay (per capirci, in Belgio uno come il vice Presidente del Cnr - il Consiglio Nazionale delle Ricerche, nrd - Roberto de Mattei, che parla dei gay come di "invertiti" e dello tsunami giapponese come "castigo divino", non vincerebbe un concorso da netturbino).
Quello della pedofilia, però, è un tema particolarmente critico per tutti ma in Belgio vi è una consapevolezza e una risposta della società civile e dei giovani veramente impressionante (o normale, vedete voi...). Chi scrive è stato testimone di una specie di festa della birra organizzata a Bruxelles dai giovani delle università cattolica e laica. Nei camion che distribuivano la birra erano raffigurati sdegnosamente solo preti e prelati in atteggiamenti "immorali" (e criminali) con bambini. Segno di una grande coscienza e di una ancor più grande reazione d'indignazione.
Per inciso, in un camion era raffigurato anche il nostro Presidente, Silvio Berlusconi, che insidiava una giovane ragazza mentre questa gli faceva notare di avere solo quattordici anni. A proposito di segni dei tempi, immoralità e immagine all'estero (faccio notare che Bruxelles è sede del Parlamento e della Commissione europea).
Insomma, nel giorno del suo ottantaquattresimo compleanno Benedetto XVI si trova ancora a dover fare i conti con una bella gatta da pelare per la credibilità di tutta l'ecclesia romana. Dopo i tentativi di nascondere maldestramente i crimini contro i minori nel 2001, quando ancora era cardinale, giochetto che gli costò un'incriminazione per connivenza nei reati e ostruzione alle indagini da parte di una Corte federale del Texas che indagava alcuni episodi di pedofilia tra il clero americano, il Papa tedesco fecce ammenda e mea culpa invitando ad una maggiore trasparenza della Chiesa cattolica su fatti del genere.
Infatti, la reazioni dei Vescovi belgi alle parole di mons. Vangheluwe, sono state molto dure: "ancora non sembra misurare l'estrema gravità delle sue azioni'' dicono i porporati dello scapestrato collega,perchè, continuano "questa intervista non corrisponde a cio' che è stato chiesto da Roma" ma è "estremamente offensiva per le vittime, per le loro famiglie e per tutti coloro che devono affrontare il problema degli abusi sessuali" e, aggiungono, "anche per i fedeli, è uno schiaffo".
Caso vuole che le scioccanti dichiarazioni del prelato belga siano concomitanti con la presentazione in Vaticano del 'Dublin Diocesan Child Safeguarding and Protection Policy and Procedures', il programma per la tutela dei minori dagli abusi sessuali compiuti dai religiosi con il quale si riuniscono le pratiche e le direttive di prevenzione e contrasto del fenomeno. In occasione di questo evento, l'arcivescovo di Dublino e primate d'Irlanda, mons. Diarmuid Martin, ha esordito così: "Non si deve abbassare la guardia sugli abusi sui minori" perché, lascia intendere l'Osservatore Romano, bisogna aumentare la consapevolezza della Chiesa sulla necessità che tutte le nostre politiche e norme siano rispettate scrupolosamente.
Chi lo va a dire a mons. Vangheluwe?
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