Domani in piazza i precari per manifestare
Parteciperà anche il sindacato dei giornalisti per difendere i diritti dei 20mila giornalisti esterni alle redazioni, spesso sfruttati e sottopagati
“Basta precariato, il nostro tempo è adesso”. Lo grideranno in piazza domani centinaia di migliaia di giovanidisoccupati, precari, studenti, autonomi, lavoratori di call center . Il 9 aprile sarà la prima occasione per i giovani “perrivendicare i diritti che oggi ci sono negati, per far sentire la nostra voce e raccontare chi siamo, perché vogliamo un altro paese, un paese che investa sulla ricerca e sulle giovani generazioni invece di relegarle ai margini del sistema produttivo, mortificandone le competenze e cancellando ogni possibilità di realizzazione personale”, come spiega il comitato organizzativo.
In tutta Italia ragazzi e ragazze invaderanno piazze e strade di varie città.
La manifestazione più importante a Roma con un corteo che partirà da Piazza della Repubblica e giungerà al Colosseo. Altri tre importanti manifestazioni sono quelle diMilano (Colonne di San Lorenzo), Napoli (piazza Mancini) e Palermo (piazza Indipendenza). Altri eventi si terranno nel corso del pomeriggio di domani in varie altre città.
La manifestazione più importante a Roma con un corteo che partirà da Piazza della Repubblica e giungerà al Colosseo. Altri tre importanti manifestazioni sono quelle diMilano (Colonne di San Lorenzo), Napoli (piazza Mancini) e Palermo (piazza Indipendenza). Altri eventi si terranno nel corso del pomeriggio di domani in varie altre città.
A fianco dei precari scenderà in piazza anche la FNSI, il sindacato unico dei giornalisti. A Roma, quindi, la Federazione della Stampa parteciperà alla manifestazione a fianco delle altre sigle di precari e lavoratori autonomi dell'informazione dove il fenomeno è piuttosto evidente. La FNSI è stata coinvolta in un percorso di confronto sulle insopportabili difficoltà, illegalità e mancanza di tutele che i collaboratori di ogni tipo di testata sono costretti a subire quotidianamente. Sono, infatti, oltre 20mila i giornalisti esterni alle redazioni che producono più della metà dell’informazione in Italia. Il sindacato unico ha promesso di impegnarsi più che in passato per far valere le sacrosante richieste di chi si trova schiacciato da un sistema che si regge sulla ricattabilità dei singoli e sulla mancanza di regole chiare e controlli. La FNSI ha inoltre ammesso la necessità di combinare le iniziative di base con il rafforzamento del sistema delle rappresentanze, per efficaci azioni di lotta al mercato selvaggio dell’editoria dove si gioca una partita fondamentale per la libertà e la dignità di tutti. L'obiettivo è quello di arrivare ad una riforma dell’accesso alla professione, tariffari dignitosi, sanzioni per gli editori che attingono ai fondi pubblici e che si dimostrano non virtuosi, rappresentanza nei cdr.
Condividi su Facebook
Commenti