Sentenza britannica shock: “Troppo stupido per il sesso”
Un uomo di inglese di 41 anni ha subito una condanna particolare: la magistratura gli ha impedito di fare sesso. Secondo la Corte britannica l’uomo è troppo poco intelligente per poter avere una vita affettiva. Una decisione che solleva molti dubbi in merito al rispetto delle libertà civili e dell’autonomia personale, e che è stata presa dalla magistratura speciale creata per giudicare i casi riguardanti le persone con disabilità mentali.
NIENTE SESSO CON GLI ALTRI – Il quarantunenne è un uomo che vive in un appartamento assegnatogli dal comune di residenza, e anche se apparentemente riesce a svolgere attività normali soffre di gravi disturbi mentali. Alan, il nome probabilmente fittizio assegnatogli dalla stampa britannica, ha un quoziente di intelligenza molto basso, 48, che gli genera un’elevata difficoltà di apprendimento. Alan ha sviluppato una relazione con un altro uomo con il quale si incontrava spesso a casa sua, ma la Corte ha deciso che non potrà fare sesso insieme ad un’altra persona, consentendogli solo di praticarlo individualmente. Alan non sarebbe in grado di comprendere ciò che sta facendo, non accorgendosi neanche di comportamenti che potrebbero mettere a rischio la sua salute o quella altrui. La sentenza ha così ordinato una stretta supervisione di Alan, al quale è stato negato un diritto fondamentale, come la stessa Corte ha riconosciuto.
CASO COMPLESSO – Il caso è nato in seguito alla relazione che Alan ha sviluppato con Kerion, ma il loro rapporto ha insospettito i responsabili del comune, che hanno interrogato la magistratura. Nel 2005 il Regno Unito ha introdotto le Corti di Protezione con il Mental Capacity Act, una legislazione speciale che consente ai giudici di prendere decisioni esistenziali al posto degli individui giudicati incapaci di intendere e di volere. Il magistrato responsabile della sentenza, Mr. Mostyn, ha rimarcato come la vicenda sia complessa sul piano intellettuale, morale ed intellettuale, visto che il sesso è una funzione vitale fondamentale. Alan aveva già dimostrato in passato una forte spinta sessuale, che aveva allarmato chi lo assisteva, tanto che in luoghi pubblici aveva fatto gesti osceni ai bambini o ad adulti, sul bus oppure dal dentista. La relazione sviluppato poi con Kerion e l’eccessiva carica dimostrata aveva poi portato alla decisione di denunciare il suo caso di fronte alla magistratura speciale per i disabili mentali.
INCAPACE DI COMPRENDERE – Lo psichiatra che ha assistito il disabile quarantunenne ha evidenziato la confusione dell’uomo, che pensava che i bambini nascessero sotto i cespugli o venissero portati dalle cicogne, e che era incapace di apprendere qualsiasi nozione di educazione sessuale. Nel 2009 gli era stato impedito di proseguire la sua relazione con Keiron, ma Alan si è voluto appellare perché voleva baciare ancora il suo compagno. La Corte ha però deciso che Alan non è in grado di avere una vita affettiva, e ha ordinato una stretta sorveglianza su di lui, auspicando comunque un’assistenza continua. Se sarà in grado di intendere e potrà dimostrarlo, Alan potrà avere diritto in futuro all’affettività che ora gli è stata negata.
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NIENTE SESSO CON GLI ALTRI – Il quarantunenne è un uomo che vive in un appartamento assegnatogli dal comune di residenza, e anche se apparentemente riesce a svolgere attività normali soffre di gravi disturbi mentali. Alan, il nome probabilmente fittizio assegnatogli dalla stampa britannica, ha un quoziente di intelligenza molto basso, 48, che gli genera un’elevata difficoltà di apprendimento. Alan ha sviluppato una relazione con un altro uomo con il quale si incontrava spesso a casa sua, ma la Corte ha deciso che non potrà fare sesso insieme ad un’altra persona, consentendogli solo di praticarlo individualmente. Alan non sarebbe in grado di comprendere ciò che sta facendo, non accorgendosi neanche di comportamenti che potrebbero mettere a rischio la sua salute o quella altrui. La sentenza ha così ordinato una stretta supervisione di Alan, al quale è stato negato un diritto fondamentale, come la stessa Corte ha riconosciuto.
CASO COMPLESSO – Il caso è nato in seguito alla relazione che Alan ha sviluppato con Kerion, ma il loro rapporto ha insospettito i responsabili del comune, che hanno interrogato la magistratura. Nel 2005 il Regno Unito ha introdotto le Corti di Protezione con il Mental Capacity Act, una legislazione speciale che consente ai giudici di prendere decisioni esistenziali al posto degli individui giudicati incapaci di intendere e di volere. Il magistrato responsabile della sentenza, Mr. Mostyn, ha rimarcato come la vicenda sia complessa sul piano intellettuale, morale ed intellettuale, visto che il sesso è una funzione vitale fondamentale. Alan aveva già dimostrato in passato una forte spinta sessuale, che aveva allarmato chi lo assisteva, tanto che in luoghi pubblici aveva fatto gesti osceni ai bambini o ad adulti, sul bus oppure dal dentista. La relazione sviluppato poi con Kerion e l’eccessiva carica dimostrata aveva poi portato alla decisione di denunciare il suo caso di fronte alla magistratura speciale per i disabili mentali.
INCAPACE DI COMPRENDERE – Lo psichiatra che ha assistito il disabile quarantunenne ha evidenziato la confusione dell’uomo, che pensava che i bambini nascessero sotto i cespugli o venissero portati dalle cicogne, e che era incapace di apprendere qualsiasi nozione di educazione sessuale. Nel 2009 gli era stato impedito di proseguire la sua relazione con Keiron, ma Alan si è voluto appellare perché voleva baciare ancora il suo compagno. La Corte ha però deciso che Alan non è in grado di avere una vita affettiva, e ha ordinato una stretta sorveglianza su di lui, auspicando comunque un’assistenza continua. Se sarà in grado di intendere e potrà dimostrarlo, Alan potrà avere diritto in futuro all’affettività che ora gli è stata negata.
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Commenti
Se effettivamente nn ha modo di capire cosa sia " giusto " o " sbagliato " a livello affettivo e non solo qst restrizione penso possa servire a proteggere tanto lui qnt gli altri..
Senz'altro xò dover rinunciare al primo degli istinti che c rende animali sociali è un po' come rinunciare al fatto stesso di essere vivi..