Rimborsi FS nevicata a Firenze: poco per chi c'era, un regalo a chi non c'era.
Accordo fra il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e l'ad di Trenitalia, Mauro Moretti: chi fu bloccato lo scorso 17 dicembre nelle stazioni ferroviarie per la mancanza di tempestivita' di Trenitalia nel far fronte alla nevicata, sara' rimborsato con 20 euro, dovendo dimostrare di avere un biglietto con quella data o un abbonamento del mese di dicembre. In quest'ultimo caso il rimborso potra' essere usufruito, come sconto su marzo, da tutti i 70 mila toscani che a dicembre risultavano avere un abbonamento.
Il governatore della Toscana, nei giorni successivi alla nevicata, fece affermazioni tipo “faremo una class action contro le ferrovie”. Subito gli facemmo notare che nello specifico non era possibile quel tipo di azione giudiziaria, stigmatizzando sul fatto che anche lui si era fatto prendere dalla moda demagogica di minacciare class action senza cognizione di causa, cosi' come un tempo si diceva “ti denuncio”. La “class action alla Rossi” fu accantonata a vantaggio di un declamato tenace impegno del governatore verso Trenitalia.
Il risultato e' -a nostro avviso- terrificante, per la miseria dell'importo e per la regalia anche a chi non ha subito danni.
Morale. Il governatore Rossi ha usato il disastro dello scorso 17 dicembre, prima per cercare di mettersi a capopopolo di una improponibile class action, poi per far dare 20 miserabili euro a chi era rimasto intrappolato dai disservizi di Trenitalia (10mila persone?), ma soprattutto per regalare agli altri 60mila toscani 20 -in questo caso non miserabili- euro.
I danneggiati del 17 dicembre continuano ad esser tali. La maggior parte non si era mossa per conto proprio e, dando fiducia al governatore toscano, aveva atteso. Ora i danneggiati possono prendere atto che l'intervento di Enrico Rossi e' servito solo a far ritardare l'avvio dell'unico metodo valido per esigerne il rimborso: una raccomandata A/R di messa in mora, e quindi un contenzioso a livello individuale.
Metodo ancora valido ma che sarebbe stato opportuno avviare prima. Grazie Rossi!
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Il governatore della Toscana, nei giorni successivi alla nevicata, fece affermazioni tipo “faremo una class action contro le ferrovie”. Subito gli facemmo notare che nello specifico non era possibile quel tipo di azione giudiziaria, stigmatizzando sul fatto che anche lui si era fatto prendere dalla moda demagogica di minacciare class action senza cognizione di causa, cosi' come un tempo si diceva “ti denuncio”. La “class action alla Rossi” fu accantonata a vantaggio di un declamato tenace impegno del governatore verso Trenitalia.
Il risultato e' -a nostro avviso- terrificante, per la miseria dell'importo e per la regalia anche a chi non ha subito danni.
Morale. Il governatore Rossi ha usato il disastro dello scorso 17 dicembre, prima per cercare di mettersi a capopopolo di una improponibile class action, poi per far dare 20 miserabili euro a chi era rimasto intrappolato dai disservizi di Trenitalia (10mila persone?), ma soprattutto per regalare agli altri 60mila toscani 20 -in questo caso non miserabili- euro.
I danneggiati del 17 dicembre continuano ad esser tali. La maggior parte non si era mossa per conto proprio e, dando fiducia al governatore toscano, aveva atteso. Ora i danneggiati possono prendere atto che l'intervento di Enrico Rossi e' servito solo a far ritardare l'avvio dell'unico metodo valido per esigerne il rimborso: una raccomandata A/R di messa in mora, e quindi un contenzioso a livello individuale.
Metodo ancora valido ma che sarebbe stato opportuno avviare prima. Grazie Rossi!
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