Lo scandalo sugli affitti di favore negli alloggi del Pio Albergo Trivulzio di Milano non è più un mistero: la commissione Casa del Comune ha ottenuto la lista con tutti i nomi degli inquilini che in molti casi vivono in case di pregio a canoni stracciati. Ma oltre all'attenzione subito puntata per i nomi di vip e politici, tra i quali spunta anche un D. Cordero di Montezemolo, parente del patron della Ferrari (fonti a lui vicine precisano che il locale in affitto «è stato ottenuto in seguito a regolare asta pubblica»), i consiglieri di entrambi gli schieramenti hanno subito sollevato un dubbi. L'elenco consegnato dal presidente della Baggina Emilio Trabucchi, dopo un lungo braccio di ferro, è davvero completo? «Sembra che manchino 150 immobili - ha attaccato la futurista Barbara Ciabò, presidente della commissione Casa - se questo sospetto trovasse fondamento sarebbe gravissimo». Alcuni immobili considerati mancanti potrebbero essere stati venduti negli ultimi anni. E proprio su questo fronte i partiti del centrosinistra sono pronti a dar battaglia. «Di sicuro - ha attaccato la democratica Carmela Rozza - l'elenco è incompleto perchè noi abbiamo chiesto di conoscere anche le vendite immobiliari del Trivulzio negli ultimi cinque anni. Se entro lunedì non avremo queste informazioni, chiederò l'intervento della magistratura». Nella lista dei canoni di favore, che riportano il Trivulzio al centro di una presunta nuova affittopoli a 19 anni esatti dall'esplosione di Mani Pulite con l'arresto del suo presidente Mario Chiesa, tra i 1.064 immobili in lista ci sono inquilini dal nome importante. È il caso dell'ex etoile Carla Fracci, che per circa 187 mq in via della Spiga, cuore del Quadrilatero della moda, paga 4,3 mila euro al mese; o del direttore generale del Milan Ariedo Braida che per 80 metri in Brera spende 1.500 euro al mese. O ancora di Piero Testoni, parlamentare del Pdl e nipote del presidente emerito Francesco Cossiga, che per 100 metri nella centralissima via Santa Marta paga meno di 1.000 euro al mese. Ma tra i «privilegiati» ci sono anche personalità meno note al grande pubblico ma conosciute in città: come Maria Josè Falcicchia, funzionaria della Questura impegnata nel caso Ruby, la figlia dell'immobiliarista Salvatore Ligresti, Giulia che occupa con il suo marchio di moda Gilli srl tre locali di via della Spiga. «È intollerabile - ha attaccato Basilio Rizzo, storico consigliere di opposizione - che un ente in crisi finanziaria non riesca a mettere a rendita immobili di pregio. È venuto il momento di una ricognizione del patrimonio di tutti gli enti controllati dal Comune». Dal canto suo il sindaco di Milano Letizia Moratti si è impegnata in un'ulteriore operazione di trasparenza proprio a partire dal Pat. «Sono felice - ha osservato il sindaco - che il presidente del Trivulzio abbia deciso di consegnare gli elenchi ma non basta. Io chiederò quali sono i criteri con cui sono stati indetti i bandi, voglio essere sicura che nulla è stato dato se non attraverso i bandi». Intanto lo scandalo degli affitti è già entrato negli argomenti della prossima campagna elettorale. Tra gli inquilini del Trivulzio c'è infatti anche la giornalista Cinzia Sasso, compagna del candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia, che abita da oltre vent'anni in un appartamento del Pat e che ha disdetto il contratto. «Spero che Saviano abbia torto - ha detto lo sfidante di Letizia Moratti - e che il fango non entri tra le armi della campagna elettorale».
fonte
Ecco le foto delle persone citate nell'articolo:
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Luca Cordero di Montezemolo: un suo parente è coinvolto nello scandalo |
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Carla Fracci, ex "etoile" |
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Ariedo Braida, direttore sportivo del Milan |
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Piero Testoni, parlamentare del Pdl e nipote del presidente emerito Francesco Cossiga |
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Maria Josè Falcicchia, funzionaria della Questura impegnata nel caso Ruby |
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Salvatore Ligresti: è coinvolta la figlia |
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Cinzia Sasso, giornalista, compagna del candidato sindaco di Milano del centrosinistra Giuliano Pisapia
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