Polveri sottili, livelli record. Fuorilegge quasi 50 città


Lo scorso anno 48 capoluoghi di provincia hanno superato il limite giornaliero di polveri sottili nell'aria per più dei 35 giorni consentiti dalla legge. La situazione più grave è quella registrata dalle centraline di monitoraggio a Torino e Frosinone con 134 e 108 sforamenti. A seguire Asti (98), Lucca (97), Ancona (96) e Napoli (35). Sono questi i dati salienti del dossier "Mal'aria di città 2011" presentato da Legambiente alla vigilia dello stop alle auto a Milano e Torino.

Le conseguenze sulla salute dei cittadini dello "smog cronico", afferma lo studio, sono drammatiche. Ogni 10.000 abitanti, più di 15 muoiono prematuramente solo a causa delle polveri sottili. Lo scorso anno, denuncia ancora "Mal'aria", in 21 città i giorni fuori limite sono stati oltre 70, ovvero più del doppio ammesso dalla normativa. Al di là dei livelli eccezionali registrati in alcuni capoluoghi, a destare particolare allarme è la situazione complessiva della Pianura Padana, dove sono concentrati 30 dei 48 capoluoghi fuorilegge. La principale fonte d'inquinamento urbano deriva dai trasporti, responsabili, secondo il dossier, del 50% delle polveri sottili a Roma e dell'84% degli ossidi di azoto a Napoli. I trasporti su strada emettono annualmente circa il 34,7% del Pm10, il 55,5% del benzene, il 51,7% degli ossidi di azoto, il 43,1% del monossido di carbonio.


La gravità della situazione italiana, ricorda Legambiente, è confermata dai dati dell'Agenzia europea per l'ambiente, che riporta ai primi posti della classifica delle città più inquinate Torino, Brescia e Milano, precedute solo da Plovdiv, in Bulgaria. Dall'Europa, che da due anni esorta il nostro governo a rispettare i limiti imposti dalla normativa comunitaria, è arrivato, inoltre, un monito formale. Lo scorso novembre la Commissione Europea ha deferito infatti l'Italia presso la Corte di giustizia per non aver rispettato la direttiva sulla qualità dell'aria.

"Per curare la malattia cronica della cattiva qualità dell'aria e dell'inquinamento acustico - afferma Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente - non bastano interventi spot come la giornata nazionale della bicicletta o parziali limitazioni al traffico. Servono interventi più ampi e strutturali, dal contrasto all'auto privata al rilancio del trasporto pubblico, che deve essere appetibile per i cittadini tramite l'estensione delle corsie preferenziali e un'adeguata offerta dei km percorsi".

La rincorsa italiana a rientrare nella norma di quanto previsto non solo dal buon senso, ma anche dalle direttive europee, rischia però di essere senza fine. Proprio ieri il commissario Ue per l'Ambiente, lo sloveno Janez Potocnik, ha annunciato infatti di essere intenzionato ad inasprire ulteriormente i limiti di PM10 consentiti proprio in considerazione dei danni provocati alla salute dei cittadini.

Intanto dal consiglio comunale di Milano si apprende che la domenica a piedi di dopodomani potrebbe avere un bis già la settimana successiva. "Ad oggi c'è il 60% di possibilità che il 6 febbraio replicherermo la domenica a piedi - ha ammesso il vicesindaco Riccardo De Corato - io non faccio il guru, lo dico guardando i bollettini meteorologici che non preannunciano nemmeno per i prossimi giorni piogge o vento".
Fonte

Commenti

Anonimo ha detto…
E Livorno? Solo con la centrale termoelettrica di Piombino con le acciaierie la gente trova polveri in casa tutto il giorno,e poi la quantità delle auto nella città labronica ecc la provincia livornese non è certo migliore.Secondo me è una classifica con dati del tutto NON certi!

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