dati shock: 30 milioni di italiani intercettati negli ultimi 10 anni
30 milioni negli ultimi 10 anni. Un dato che mette ansia dal momento che il numero delle famiglie italiane ammonta a 21 milioni e 600 mila unita' e' possibile affermare che in ogni famiglia italiana il “Grande Orecchio” e' entrato almeno una volta. IL costo di questo “ascolto” affidato dalle Procure di tutta Italia a ditte esterne e' di quasi 300 milioni di euro l' anno.
Di conseguenza, negli ultimi cinque anni, lo Stato ha speso circa 1,250 miliardi di euro, ovvero 2.500 miliardi di vecchie lire, per cosi' dire, in telefonate.
In dieci anni 30 milioni di spiati. Ma come si arriva a tale cifra? L'Eurispes ha ricavato tale numero sulla scorta dei dati ufficiali e in base all'ipotesi che ogni utenza intercettata possa avere coinvolto almeno 100 soggetti distinti (familiari, amici, colleghi di lavoro, fornitori di servizi, ecc.) arrivando cosi' all'incredibile cifra di quasi 30 milioni di italiani. Tutti delinquenti? No, ovviamente. Tale inquietante dato esalta in maniera inconfutabile un ricorso per cosi' dire “easy” allo strumento investigativo delle intercettazioni. E pensare che l'uso delle intercettazioni e' ben regolato dalla legge. Come è noto, l’intercettazione è “consentita”, previa autorizzazione concessa con decreto motivato al P.M. dal G.I.P., solo in relazione a ben delimitate gravi ipotesi delittuose e solo “quando vi sono gravi indizi di reato e l’intercettazione è assolutamente indispensabile ai fini della prosecuzione delle indagini” (art. 267 c.p.p.).
Dalla lettura di questi dati non può, però, non sorgere il dubbio che, nonostante i rammentati limiti di legge, si ricorra sovente a questo invasivo strumento d’indagine, al solo scopo di evitare altri metodi oggettivamente piu’ difficoltosi, meno rapidi e di effetto mediatico non altrettanto evidente. L’escamotage spesso utilizzato, allo scopo di poter disporre le intercettazioni, è la contestazione del reato di associazione a delinquere per consentire indagini su reati di minore gravità.
Si potrebbe, dunque, trarre una prima conclusione: le intercettazioni telefoniche sono certamente necessarie per le indagini, ma non tutte le indagini necessitano dell’uso dello strumento delle intercettazioni. Peraltro, se l’eventuale abuso d’indagine incide, come è ovvio, su diritti fondamentali del cittadino (art. 15 della Costituzione: “la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili”), assai piu’ pericoloso e dannoso è l’uso distorto che spesso viene fatto, attraverso la pubblicazione sulla stampa, delle trascrizioni delle intercettazioni.
In verità, sovente vengono pubblicati fatti, circostanze, dettagli e nomi di persone che nulla hanno a che vedere con le indagini stesse che, però, solleticano maggiormente la curiosità dell’opinione pubblica. Il rischio, quindi, c'e' per tutti di finire sul giornale mentre si parla con un caro amico o con il partner, magari perche' egli stesso sotto intercettazione in quanto collega di lavoro di un soggetto indagato.
Al fine di rendere questo rischio nullo e' necessario ricorrere a soluzioni che risolvono il problema alla “radice”. In pratica ricorrere a strumenti di comunicazione sicuri e non intercettabili. Da nessuno. E' il caso del servizio di telefonia mobile KryptoMobile di Kryptotel. Acquistando online questo servizio e' possibile effettuare telefonate criptate direttamente dal proprio cellulare Iphone in tutto il mondo verso altri cellulari che usano il servizio KryptoMobile. Un modo sicuro per parlare al telefono liberamente senza il timore di essere ascoltati da orecchi indiscreti.
Il servizio puo' essere provato gratuitamente per la durata di 15 giorni compilando la form che si trova all'indirizzo Internet www.kryptotel.net
fonte
Condividi su Facebook
Commenti
sono incontabili!
stiamo attenti raga!
;)