Allarme diossina anche per i maiali
Elevati livelli di diossina sono stati individuati per la prima volta in un maiale da allevamento in Germania, non lontano dalla citta’ di Verden.
NUOVO ALLARMELa scorsa settimana l’allarme diossina era scattato per la contaminazione di uova in dieci diverse fattorie e aveva provocato controlli a tappeto in migliaia di allevamenti. Ad annunciare il nuovo ritrovamento e’ stato il ministero dell’Agricoltura della Bassa Sassonia, spiegando che livelli della sostanza oltre i limiti sono stati individuati in un animale selezionato per i test e che centinaia di maiali della fattoria sono stati quindi abbattuti. Bruxelles potrebbe intervenire direttamente per regolamentare con una normativa europea l’attivita’ dei produttori di mangimi ed evitare il ripetersi di casi di contaminazione di diossina, come quello scoppiato in Germania.
BRUXELLES DECIDEIeri nella sede della Commissione europea le principali associazioni dei produttori hanno tenuto una riunione ed oggi Patrick Vanden Avenne, presidente della Fefac (Federazione europea dei produttori di mangimi compositi), ha scritto in un comunicato che essi sono pronti a presentare ‘entro la fine del mese’ una proposta di autoregolamentazione per il monitoraggio della presenza di diossina. ‘Ma in realta’ – ha detto oggi Frederic Vincent, portavoce del Commissario alla salute John Dalli – la riunione di ieri e’ stata deludente, perche’ non e’ stata presentata alcuna proposta concreta. Noi pensiamo di intervenire prima della fine del mese’.
NON C’E’ PERICOLO
Nel suo comunicato odierno la Fefac ha anche sostenuto di aver gia’ chiesto nel 2009 che ‘tutti gli impianti che hanno anche una produzione di grassi non destinata agli alimenti’ devono essere considerati come ‘impianti ad alto rischio’ e quindi subire ‘controlli adeguati’. Inoltre la Fefac afferma che ‘dovrebbe essere richiesta in questo contesto la stretta separazione fisica della attivita’ di produzione di grassi ad uso tecnico da quella di grassi per mangimi’. . Finora “100.000 uova sono state distrutte in Bassa Sassonia a causa della diossina. Nei prossimi giorni e’ probabile che altre 100.000 seguiranno la stessa sorte”, ha continuato il portavoce. Lunedì il ministro tedesco dell’Agricoltura, Ilse Aigner, aveva cercato di rassicurare i consumatori affermando che “in qualsiasi momento, e nemmeno adesso, i prodotti tedeschi sono stati pericolosi” per la salute. Secondo un sondaggio pubblicato Domenica, un tedesco su cinque ha rinunciato a mangiare uova. La Corea del Sud ha annunciato sabato di aver sospeso le importazioni di carni bovine e suine tedesche, finche’ il caso non sara’ definitivamente risolto.
Nel suo comunicato odierno la Fefac ha anche sostenuto di aver gia’ chiesto nel 2009 che ‘tutti gli impianti che hanno anche una produzione di grassi non destinata agli alimenti’ devono essere considerati come ‘impianti ad alto rischio’ e quindi subire ‘controlli adeguati’. Inoltre la Fefac afferma che ‘dovrebbe essere richiesta in questo contesto la stretta separazione fisica della attivita’ di produzione di grassi ad uso tecnico da quella di grassi per mangimi’. . Finora “100.000 uova sono state distrutte in Bassa Sassonia a causa della diossina. Nei prossimi giorni e’ probabile che altre 100.000 seguiranno la stessa sorte”, ha continuato il portavoce. Lunedì il ministro tedesco dell’Agricoltura, Ilse Aigner, aveva cercato di rassicurare i consumatori affermando che “in qualsiasi momento, e nemmeno adesso, i prodotti tedeschi sono stati pericolosi” per la salute. Secondo un sondaggio pubblicato Domenica, un tedesco su cinque ha rinunciato a mangiare uova. La Corea del Sud ha annunciato sabato di aver sospeso le importazioni di carni bovine e suine tedesche, finche’ il caso non sara’ definitivamente risolto.
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