Roma e parentopoli. Alemanno come Babbo Natale?
"E chi sono io, Babbo Natale?" E' la frase di una nota pubblicita' che fa riferimento ad una eccessiva generosita' che potremmo adattare alla questione "parentopoli romana", di cui sono piene le cronache di questi giorni. Insomma, il sindaco Gianni Alemanno, potrebbe essere paragonato a Babbo Natale:
tutte quelle assunzioni fatte negli ultimi due anni e mezzo sono una manna per gli assunti ma non lo sono per i romani che ripetono la frase di Toto' nel film "47 morto che parla": e, io pago! Si accertera' che il sindaco Alemanno non c'entra nulla, che le procedure sono state rispettate, ecc. Gia', ma qualcuno dovrebbe spiegare ai contribuenti romani come si riesce a unificare tre aziende di trasporto comunale e contestualmente assumere nuovi dipendenti. In genere una operazione del genere comporta una contrazione del personale, invece, assistiamo a nuove assunzioni. Vorremmo dire al sindaco Alemanno che non e' tanto la sinistra, cioe' l'opposizione, che lo accusa, ma i cittadini romani che non vedono luce ai mali della citta' ad iniziare dalle cose semplici-semplici, come disintasare tombini e caditoie affinche' Roma non faccia il gemellaggio con Venezia ogni volta che piove.
Ci sembra che il sindaco Alemanno abbia la testa altrove.
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