Immigrazione, Consulta: non punibile immigrato che non lascia l'Italia
Non è punibile l'immigrato che vive in condizioni di estrema indigenza, che per piu' di una volta non ottempera all'ordine di allontanamento o di espulsione dal nostro Paese. Lo ha sancito la Corte costituzionale, dichiarando illegittimo un articolo contenuto nel pacchetto sicurezza entrato in vigore nel luglio 2009, "nella parte in cui non dispone che l'inottemperanza all'ordine di allontanamento sia punita nel solo caso che abbia luogo senza giustificato motivo".
I giudici della Consulta hanno cosi' ritenuto fondata la questione sollevata dal tribunale di Voghera, nell'ambito di un procedimento nei confronti di una cittadina straniera destinataria per la quarta volta di una intimidazione del questore a lasciare il territorio nazionale, dopo che aveva omesso di ottemperare a tre precedenti provvedimenti, riportando tre distinte condanne. La donna era stata quindi arrestata, ed era stata rintracciata nel sottoscala di uno stabile dove soggiornava, luogo abbandonato e privo di ogni servizio essenziale nonche' di riscaldamento, nonostante la temperatura fosse di molto inferiore allo zero. Secondo il tribunale, le condizioni di estrema indigenza della donna dovevano ritenersi "giustificato motivo" per impedirle di lasciare l'Italia con i propri mezzi. "E' manifestamente irragionevole - si legge nella sentenza numero 359 - che una situazione ritenuta dalla legge idonea ad escludere la punibilita' dell'omissione, in occasione del primo inadempimento, perda validita' se permane nel tempo". Esiste infatti "un ragionevole bilanciamento - sottolinea la Consulta - tra l'interesse pubblico all'osservanza dei provvedimenti dell'autorita', in tema di controllo dell'immigrazione illegale, e l'insopprimibile tutela della persona umana".
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I giudici della Consulta hanno cosi' ritenuto fondata la questione sollevata dal tribunale di Voghera, nell'ambito di un procedimento nei confronti di una cittadina straniera destinataria per la quarta volta di una intimidazione del questore a lasciare il territorio nazionale, dopo che aveva omesso di ottemperare a tre precedenti provvedimenti, riportando tre distinte condanne. La donna era stata quindi arrestata, ed era stata rintracciata nel sottoscala di uno stabile dove soggiornava, luogo abbandonato e privo di ogni servizio essenziale nonche' di riscaldamento, nonostante la temperatura fosse di molto inferiore allo zero. Secondo il tribunale, le condizioni di estrema indigenza della donna dovevano ritenersi "giustificato motivo" per impedirle di lasciare l'Italia con i propri mezzi. "E' manifestamente irragionevole - si legge nella sentenza numero 359 - che una situazione ritenuta dalla legge idonea ad escludere la punibilita' dell'omissione, in occasione del primo inadempimento, perda validita' se permane nel tempo". Esiste infatti "un ragionevole bilanciamento - sottolinea la Consulta - tra l'interesse pubblico all'osservanza dei provvedimenti dell'autorita', in tema di controllo dell'immigrazione illegale, e l'insopprimibile tutela della persona umana".
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