Anm: le tangenti ci costano 60 miliardi all'anno. Italia peggio del Ruanda


Dal XXX congresso dell'Associazione l'allarme delle toghe: "La lotta alla corruzione diventi una priorità". Poi l'attacco al governo: "La riforma è pensata per colpire la nostra indipendenza". Napolitano: "Ritrovare fiducia nella giustizia"

"Abbiamo assistito, a una serie di interventi episodici e contingenti dettati dall'esigenza di risolvere situazioni legate a singole vicende processuali e sempre mirati a limitare l'autonomia e l'indipendenza della magistratura". Lo ha detto il presidente dell'Anm dal palco del XXX congresso dell'Associazione il presidente Luca Palamara. Nel mirino c'è non solo l'annunciata riforma costituzionale ma anche i "non meno insidiosi progetti di legge ordinaria in materia di intercettazioni, processo breve e polizia giudiziaria svincolata dal pm".

Palamara si è detto poi "convinto che il rapporto tra la magistratura e gli altri poteri debba accantonare sterili polemiche e strumentali antagonismi, per individuare validi strumenti di politica giudiziaria che, invece, purtroppo, a tutt'oggi, latitano, come continua a mancare un'organica e razionale riforma della giustizia".

Poi, un affondo specifico sulla corruzione: "In Italia il fenomeno è ancora largamente diffuso; nel 2009 le tangenti nel nostro Paese hanno inciso sulle tasche degli italiani per circa 60 miliardi di euro". E per questo il presidente dell'Anm ritiene "essenziale" che la lotta alla corruzione sia "tra le priorità dell'agenda delle riforme'.

A causa di questa 'piaga', ricorda Palamara, l'Italia è al 67/o posto nel rapporto pubblicato da Trasparency International. Stanno meglio di noi non solo "tutti i Paesi Ue, G8 e G20", con poche eccezioni, ma anche Malesia, Turchia, Tunisia, Croazia, Macedonia, Ghana, Samoa e Ruanda. Secondo Palamara occorre anche "un serio sforzo" nella lotta alle mafie che "non può esaurirsi limitandosi ad applaudire in occasione degli arresti o del sequestro dei beni", ma ha bisogno anche "di interventi mirati sul piano legislativo".

E in occasione del congresso dell'Anm, parole di sostegno alle toghe arrivano dal presidente della Camera Gianfranco Fini che in un messaggio inviato all'associazione afferma che è "compito delle istituzioni democratiche e di tutte le forze politiche del Paese, senza distinzione di parte, è quello di sostenere costantemente l'operato della magistratura la cui azione riveste un ruolo centrale per la salvaguardia del principio di legalità".

Importante anche l'intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che ha sottolineato come "è indispensabile che, in una fase difficile come l'attuale, il cittadino recuperi fiducia nel sistema giudiziario "anche attraverso un corretto rapporto tra magistratura e politica". Poi il Presidente della Repubblica ha ribadito che "l'Anm resta, e più che mai appare, un interlocutore rappresentativo ed essenziale in una fase difficile come quella attuale".

Poi, uscendo dal Teatro 'Capranica' al termine della prima sessione di lavori del congresso dell'Anm il Presidente della Repubblica ha risposto così a chi gli chiedeva un giudizio sulla riforma della Giustizia del Governo Berlusconi: "Quale riforma? Non sono aggiornato su quello che farà il governo...".

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