Si è presentato nella casa di riposo in cui il gesuita passava la sua pensione, con la scusa di comunicargli la morte di un suo parente. Incontratolo nella lobby, gli ha chiesto se si ricordasse di lui: ricevuta risposta negativa, ha iniziato a picchiarlo a sangue. Succede in America, stato della California, a San Jose: il picchiatore altri non è che una vittima di violenze sessuali da parte dello stesso sacerdote, che anni prima aveva costretto lui e suo fratello a praticarsi reciprocamente sesso orale davanti a lui che li guardava. William Lynch è stato così arrestato: in passato, aveva ricevuto un risarcimento di centinaia di migliaia di dollari dalla diocesi californiana, ma non era riuscito a far processare penalmente il prete. Il caso era ormai caduto in prescrizione, e così, affermano i legali della vittima “ha meditato la sua vendetta: è proprio la storia della vendetta senza scampo, questa”. Ora Lynch è indagato per aggressione armata con oggetto mortale: ad incastrarlo, la microcella telefonica che ha registrato i suoi spostamenti e la testimone che ha visto l’intera scena.
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MA IO NON HO POTUTO DENUNCIARE NON AVENDO PROVE, E ORA ASPETTO UN RISARCIMENTO KE IL MIO AVVOCATO CREDO NON MI FARà MAI AVERE BE AL POSTO DELLA VITTIMA AVREI FATTO LO STESSO BE DI SICURO MI PRENDERò LA MIA VENDETTA MI DISPIACE MOLTO X QST AVVENIMENTO
COME NOI DICIAMO.....DOVE NON ARRIVA LA GIUSTIZIA.....ARRIVA IL BUON SENSO.
FORSE SE NON ERA UN PRETE ERA DENTRO UNA GALERA A MARCIRE CON GLI ALTRI PEDOFILI SCHIFOSI,MA NON SI COMPRA IL SILENZIO DI UN RAGAZZO FERITO.