Bertolaso torna a casa, ma i problemi rimangono
Primo novembre, comunicato stampa del capo dipartimento della Protezione Civile: "Mentre proseguono le attività di raccolta dei rifiuti giacenti nelle strade di Napoli da parte di Asia - con il pieno utilizzo del termovalorizzatore di Acerra, che ieri ha smaltito 1598 tonnellate di rifiuti tritovagliati - il Dipartimento della Protezione Civile informa che, con le disposizioni adottate dal Presidente del Consiglio dei Ministri riguardo a Cava Sari ed a Cava Vitiello concordate con i sindaci dei 18 comuni dell'area vesuviana, viene a cessare il ruolo di affiancamento della protezione civile nazionale alle autorità locali nella gestione dello smaltimento dei rifiuti in Campania. La struttura militare guidata dal generale Morelli continuerà ad assistere la Regione Campania e la Provincia e il Comune di Napoli nella programmazione dei flussi per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani fino alla piena normalizzazione delle attività in corso e nell'opera di analisi, verifica e sistemazione della Cava Sari che viene assegnata come utilizzo ai comuni della fascia vesuviana".
Ad oggi le strade di Napoli e di tutta la provincia sono ricoperte di rifiuti, tonnellate e tonnellate di spazzatura lambiscono il territorio, seppellendolo. Il termovalorizzatore di Acerra funziona a singhiozzi: due dei tre forni sono guasti; si sono guastati bruciando rifiuti per i quali non sono stati costruiti, il tal quale, ed emettendo nell'aria ceneri tossiche. I fondi stanziati dalla Unione Europea per la gestione dei rifiuti in Campania sono spariti senza esser stati costruiti impianti adeguati ad una gestione legale dei rifiuti e senza aver attuato un ciclo integrato dei rifiuti; a conferma, una sentenza della Quarta Sezione contro il governo italiano in data 4 marzo 2010.
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