Omicidi di stato
ATTENZIONE! Questa sezione del sito è in fase di aggiornamento: se conosci casi non menzionati, scrivici segnalandoci eventuali fonti dove reperire informazioni in merito. REDAZIONE@NOCENSURA.COM
Federico Aldrovandi, Gabriele Sandri, Stefano Cucchi.
La loro tragica storia, lo conosciamo tutti.
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Passando al setaccio la "grande rete", scopriamo che di casi come questi,
ce ne sono a decine: ma quasi nessuno li conosce:
Sono coperti dal più totale - complice - silenzio dei mass media.
Solo pochi liberi blog ne parlano.
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Se siete a conoscenza di casi non menzionati, informazioni interessanti,
scriveteci una email
redazione@nocensura.com
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Mario Castellano 17 anni
Federico Aldrovandi 18 anni
Gabriele Sandri 26 anni
Omicidio-Sandri: L'agente Spaccarotella condannato a 6 anni, le motivazioni della sentenza
Omicidio-Sandri: L'agente Spaccarotella condannato a 6 anni, le motivazioni della sentenza
Marcello Lonzi 29 anni
Stefano Cucchi 31 anni
Simone La Penna 32 anni
Riccardo Rasman 34 anni
Vito Daniele 37 anni
Aldo Bianzino 44 anni
Stefano Frapporti 48 anni
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Attenzione! La finalità di questa ricerca NON E' quella di gettare discredito sulle forze dell'ordine, costituite senza ombra di dubbio in larghissima maggioranza da persone serie e oneste, che per uno stipendio poco superiore a quello di un operaio, rischiano la vita tutti i giorni, e meritano grande rispetto. In Italia prestano servizio oltre 320.000 tra agenti di Polizia, Carabinieri, GdF, etc. e come nelle altre categorie, nella massa possono annidarsi degli irresponsabili e delle ''mele marce'' che non rappresentano ''tutta la categoria''.
La cosa "che non torna" è come mai la magistratura dimostri sempre troppa indulgenza in questi casi, ed esprima sentenze che appaiono come veri e propri "trattamenti di favore", derubricando i casi che sembrano avere tutte le carte in regola per essere considerati omicidi "volontari" in omicidi "colposi" o preterintenzionali, o archiviando casi ben poco chiari.
Commenti
Nessuno piange per loro ma basta che muore un poliziotto si scatenano le condoglianze nazionali.
qui si parla di abuso di libero arbitrio.
Pippo
Quando questo buonismo verso i criminali, tutti i criminali, finirà, non sarà mai troppo tardi ...
Le cose non possono girare sempre come in una fiaba. Domani verranno a rubare a casa tua, una ragazza sarà violentata, un bancarottiere scapperà, un colpevole andrà impunito. E la magistratura avrà , come è naturale, un'azione condizionata nei confronti dei suoi membri o stretti collaboratori. E' dovere degli altri poteri e della società civile vigilare. E noi vigiliamo.
Chissà come mai a chi si alza la mattina alle 5 e torna la sera alle 20 (e gli deve andare bene perchè deve sperare di non incontrare nessuno di questi delinquenti per strada) per andare a rompersi la schiena non sono vittime dello stato? (almeno nel senso che dite voi)...
chissà...
A Modena tra la fone degli anni 80 e i primi anni 90 sono state assassinate ben 8 ragazze che facevano (la vita) tutte italiane, all'epoca si parlò di "MOSTRO DI MODENA", in realtà quasi tutta la città di Modena sa che queste ragazze sono state assassinate da agenti corrotti e spacciatori della questura di Modena COPERTI DAL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA GIUSEPPE BERNARDI TIBIS, noto per essere un omosessuale pedofilo cocainomane ai quali questi poliziotti fornivano la droga per i suoi festini, assime a lui sono complici anche il Pm Alberto pederiali ora alla corte d'appello di bologna e il giudice Francesco Caruso quello che a Ferrara ha condannato i poliziotti che hanno assassinato Aldrovandi a "soli" 3 anni indultati per omicidio colposo, come che massacrare una persona in 4 o 5 sia una casualità.
Ebbene questi infami la stanno ancora facendo franca perchè a Modena vige un clima di terrore instaurato da questi poliziotti e alcuni Carabinieri che spacciano la droga che sequestrano. Persino le famiglie di queste ragazza sventurate sono stae minacciate negli anni da costoro e nonostante alcuni bravi cittadini abbiano scritto e denunciato anche ad alte cariche dello stato, nessuno ha mai mosso un dito, ne presidenti della repubblica a cui anche lo scrivente ha scritto diverse volte, ne tantomeno politici, magistrati, e giornalisti anchessi tutti COMPAGNI DI MERENDE.
Se volete saperne di più contattate: INSORGENTE.POLITI6@GMAIL.COM
vorrei ringraziare la Famiglia Aldrovandi che con il suo impegno è riuscita ad avere anche per noi un pò di giustizia.
«Non sono contro la polizia, ne ho solo paura».
Alfred Hitchcock
Se parliamo di un generico Stato non si comprenderà mai come stanno le cose. Ma se diciamo STATALI sì.
Mistero di Stato? NO! Mistero ad opera di statali.
Strage di Stato? NO! Strage ad opera di statali.
Terrorismo di Stato? NO! Terrorismo ad opera di statali.
Sprechi di Stato? NO! Sprechi ad opera di statali.
Corruzione di Stato? NO! Corruzione ad opera di statali.
Mafia di Stato? NO! mafia ad opera di statali.
La stessa cosa con questi omicidi.
Ed ora arriviamo al punto.
In una democrazia, un incarico pubblico non può venir assegnato senza che venga detto chiaramente che si tratta di un bene comune cui tutti, disponendo dei necessari requisiti professionali, devono poter a turno accedere, avendone ognuno pieno diritto. I pubblici dipendenti tradizionali, siano essi assegnatari a vita od a tempo determinato od addirittura operatori privati para-statali, rimangono privi di quel SENSO della COMUNITA' che solo può fornir loro anche un senso critico nei confronti di ciò che gli viene ordinato.
Assegnatari di pubblici impieghi, che si sentano uno Stato cosa altra e disgiunta dal popolo, fanno automaticamente comunella, cricca, mafia tra loro, considerando chi non è parte della loro casta come fosse del materiale grezzo da rifinire a volontà. Le monarchie hanno ancora un loro percorso da compiere. Ma noi italiani da più di 60 anni aspettiamo che la Funzione Pubblica cessi di essere come la vollero il re ed il duce e divenga democratica come doveva essere fin da subito.
Non è lo Stato il problema. Lo Stato è santo. Sono gli statali il problema non solo dell'Italia ma del mondo intero.
Danilo D'Antonio