Concessioni Mediaset: un vero e proprio regalo. Di D'Alema.
Dati alla mano, le concessioni radiotelevisive costano a Mediaset solo l’uno per cento del fatturato che ne ricava. Le frequenze su cui trasmettono le TV di Berlusconi, sono infatti dello Stato, che teoricamente potrebbe darle in concessione a chiunque. In questo tipo di rapporti, la logica vorrebbe che la maggior parte dei guadagni finisse nelle casse dello Stato: invece a conti fatti, Mediaset attraverso RTI trattiene il 99% dei ricavi che ne ottiene. Lo stato praticamente riceve quella che può esser definita una vera e propria "elemosina". In rapporto con altre concessioni, quella televisiva (con un volume d'affari da capogiro: nel 2007 il gruppo Mediaset ha fatturato 4 MILIARDI di Euro...) è la più conveniente in assoluto: solitamente lo Stato non si "accontenta" certo dell'1% dei ricavi che le concessioni che assegna producono...
Questa situazione sapete a chi è dovuta???
Dopo il "regalo" di Craxi, che prevedeva una tantum annua ridicola, la legge "dell'1%" è stata introdotta dal GOVERNO D'ALEMA: legge 488 art.27 comma 9 23/12/1999 e mai più rivisitata dai successivi governi.
L'argomento è caustico: infatti viene da chiedersi come mai D'Alema - così come Prodi - che hanno costituito per anni "l'antiberlusconismo" non abbiano messo mano a una situazione che oltre a prevedere guadagni economici immensi, prevede una posizione di ultra-dominanza del mercato televisivo italiano, che evidentemente, risulta compatibile con la legge italiana, visto che anche all'autority antitrust va bene così.
Sparare su Berlusconi è lo sport nazionale del centro-sinistra, che ultimamente non attrae l'elettorato in quanto entità politica, (per il programma gli ideali etc) ma solo perché si configura come alternativa a Berlusconi: tuttavia, come dimostra l'evidenza dei fatti, "l'opposizione" è solo di facciata: i "Governi Prodi" che potevano intervenire, non l'hanno fatto, e non diciamo che questo è dovuto al fatto che il "centrosinistra" ha governato per un periodo troppo breve, perché per passare una legge, quando vogliono, ci mettono pochi giorni.
Spostare il voto da una parte o dall'altra, non cambia niente perché le due "fazioni" politiche italiane sono in realtà due facce della stessa medaglia. Se vinceva la sinistra, per capirsi, la situazione del paese sarebbe rimasta pressoché invariata, e non sarebbero state fatte le riforme strutturali e i grandi cambiamenti di cui il paese avrebbe bisogno. I partiti politici rispondono ai "poteri forti", ai "potenti", che indipendentemente chi vinca le elezioni, restano sempre al governo.
Come ben sa chi ci segue regolarmente, noi non siamo "anti-berlusconisti", e il nostro motto è "SONO TUTTI UGUALI". Questa premessa è fondamentale, in quanto l'antiberlusconismo finisce per dare credibilità ad altre persone che non la meritano, solo perché si dimostrano (a parole) contro Berlusconi.
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