ALLUCINANTE: i nostro profili facebook CONTROLLATI
Controllati arbitrariamente dalla POLIZIA POSTALE, senza alcun mandato della magistratura!!! La notizia ovviamente è passata coperta dall'assoluto silenzio delle TV ma è stata divulgata dall'Espresso: LEGGETE E DIFFONDETE AL MASSIMO!!! La gente ha diritto di sapere!!!
"E' grottesco che mentre la maggioranza di governo si impegna da mesi per rendere più difficili le intercettazioni telefoniche richieste da magistrati, il ministero degli Interni si arroghi il diritto di intercettare i nostri dialoghi via Facebook senza alcun mandato della magistratura"
Il patto tra Facebook e il Viminale è un attentato ai diritti dei cittadini digitali. E la prova che gli utenti non possono essere spettatori passivi in un rapporto diretto tra le corporation di Internet e i governi locali
Nel nostro Paese abbiamo assistito negli ultimi anni a un'escalation di norme e di proposte di legge per rendere l'accesso a Internet sempre più difficile, controllato, burocratizzato.
Proprio in questi giorni, ad esempio, l'Agcom sta valutando come rendere operativa l'odiosa normativa sui video on line scritta da Paolo Romani, con probabile pesante tassazione per chiunque abbia un sito su cui voglia caricare del materiale che «faccia concorrenza alla tv».
Contemporaneamente sui giornali della destra si è scatenata la consueta 'caccia all'internauta' che avviene dopo ogni gesto di violenza politica, in questo caso l'aggressione romana a Daniele Capezzone: nel dicembre scorso era stato il gesto di Massimo Tartaglia a Milano a far delirare i vari Schifani e Carlucci in proposito, ottenendo l'effetto immediato di far prorogare per un altro anno le norme medievali e tutte italiane sul Wi-Fi (a proposito: l'altro giorno Maroni ha promesso di "superare" il decreto Pisanu, e tuttavia il rischio è che si vada verso la sostituzione dell'identificazione cartacea con quella via sms, insomma anni luce lontani dalla navigazione libera).
Ma quello che denuncia Giorgio Florian nel suo articolo è molto più grave, forse il più pesante attentato mai realizzato in Italia contro i diritti dei "netizen", i cittadini della Rete.
Il patto con cui la Polizia Postale italiana si è fatta concedere da Facebook il diritto di entrare arbitrariamente nei profili degli oltre 15 milioni italiani iscritti a Facebook, senza un mandato della magistratura e senza avvertire l'internauta che si sta spiando in casa sua, è di fatto un controllo digitale di tipo cinese che viola i più elementari diritti dei cittadini che dialogano utilizzando il social network: insomma, stiamo parlando di una vera e propria perquisizione, espletata con la violenza digitale del più forte.
Aspettiamo quindi urgenti chiarimenti dalla Polizia Postale e dal ministero degli Interni, da cui dipende. E non basta certamente una smentita rituale, perché le notizie pubblicate nell'articolo di Florian provengono da fonti certe e affidabili.
Da un punto di vista politico, inoltre, la cosa è davvero grottesca: mentre la maggioranza di governo si impegna da mesi per rendere più difficili le intercettazioni telefoniche richieste dai magistrati, contemporaneamente il ministero degli Interni si arroga il diritto di intercettare i nostri contenuti e i nostri dialoghi su Facebook senza alcun mandato della magistratura. Viene il sospetto che questa differenza di trattamento sia dovuta al fatto che i politici, i potenti e i mafiosi non comunicano tra loro sui social network, e quindi il loro diritto alla privacy venga considerato molto più intoccabile rispetto a quello dei normali cittadini che invece abitano la Rete.
Allo stesso modo, aspettiamo chiarimenti urgenti sul secondo socio del 'patto cinese' firmato a Palo Alto: Facebook, che da un po' di tempo ha aperto uffici in Italia con tanto di responsabili e dirigenti.
Per prima cosa, Facebook ha l'obbligo di rendere pubblico l'accordo firmato con il nostro Ministero degli Interni, perché riguarda tutti noi, cittadini italiani e al contempo cittadini di Facebook. A cui quindi i vertici del social network devono non solo immediate scuse, ma garanzie precise che questo patto diventi al più presto carta straccia e che i diritti degli utenti vengano concretamente ripristinati e garantiti.
Il social network fondato da Zuckerberg, si sa, è uno straordinario strumento di socializzazione, di promozione di cause sociali e potenzialmente di crescita e confronto di tutta una società. Ma si va manifestando ultimamente anche come una dittatura in cui le pagine e i gruppi vengono bannati in modo in modo arbitrario e insindacabile: e adesso come un informatore di polizia di cui non ci si può più in alcun modo fidare.
Più in generale, quanto accaduto dimostra che i mondi virtuali di cui oggi siamo cittadini (inclusi YouTube, Google, Second Life etc) devono iniziare a rispondere in modo trasparente ai loro utenti. E gli accordi privati con i governi sono esattamente all'opposto di questa trasparenza.
Commenti
Antonella G
Marisa.
insomma...quale modo migliore di identificare una persona se non tramite facebook? e' come un enorme archivio, che contiene informazioni che noi diamo di nostra spontanea volonta'.
Stefania
IO non ho niente da nascondere, ma lo stato, i nostri politici, il nostro governo, SÌ. E non penso si faranno scrupolo a tappare la bocca a chi porta notizie scomode, chiudendo profili.
Essere tutti costantemente controllati/controllabili anche se si è cittadini onesti non è MAI un bene, perché l'autorità può sì servirsi di queste informazioni per fare il suo dovere ma, ogni volta che vuole, può anche decidere di spiarci e privarci dei nostri diritti. Spiacente, ma io ho smesso di fidarmi da un pezzo, per come vanno le cose in Italia, e tutti voi che ancora confidate che "chi non ha nulla da nascondere non teme" per me siete degli ingenui, in uno stato dove parlamento e governo sono composti da criminali, siamo proprio noi cittadini onesti a dover temere.
cmq se vi puo interessare domani rave party vicino casa mia ahahahah
ma so di x certo xkè la nostra esperienza lo prova, ke viene anke usato x controllare i giovani...i loro divertimenti....e da modo dire il via ad azioni reali di repressione.
organizzare una serata facendo pubblicità in rete è diventato spesso come un cartello gigante x sbirri ke non saprebbero come far quadrare altrimenti il bilancio e beccare un bel po di gente messa insieme.... addirittura fare intimidazioni ad i proprietari dei locali dicendo ke "sarebbe meglio" non fare le serate xkè sennò avrebbero corso dei riski.....
questo x me è togliere parola....togliere libertà LEGALI....ai giovani....
IL GRANDE FRATELLO LASCIATE KE RIMANGA UN PROGRAMMA...KE FA PURE SCHIFO....E SBIRRI GUADAGNATEVI IL VOSTRO PANE INVESTIGANDO E NON SPIANDO ILLEGALMENTE LE PERSONE !!!
E' intollerabile; è arrivato il momento di armarsi. Secondo il mio modesto parere la tensione fra l'odierna oligarchia ( politici) e il demos sfocerà presto in guerra civile. Siamo stanchi di parale il culo a sti tromboni! Mi sono rotto che tutto debba andare male, mi sono rotto. Io sedicenne, sono convinto che il mio futuro, se ci sarà, sarà minato. Ora mi vengono a dire che mi spiano i cazzi miei!!! Sta cosa non sta nè in cielo nè il terra,è SOLO un altro paradosso made in Italy. Vaffanculo va.
Alex Mj
Io sono sicura che è da sempre che il cittadino viene controllato...e se non ha niente da nascondere che gliene può fregare??? Alcuni miei amici scrivono di crude e di cotte sul nostro premier e la nostra politica...meno di quanto scrivono tanti giornali e non credo che nessuno di loro verrà oscurato.
Ben venga se invece oscurano siti che sono una vergogna dell'umanità: poveri imbecilli che torturano animali o che fanno discorsi altamente razzisti, per non parlare dei pedofili e altre piacevolezze simili!
E' da quando esiste l'uomo che esiste chi ti spia e la privacy non esiste da nessuna parte. Si accomodino...a me non mi può fregar di meno!!! Come ho detto all'inizio io sono e mi sento LIBERA anche se so di essere spiata! Luisa Topan su Fb
P.S.- sotto ho messo anonimo, perchè non so cosaa devo scrivere
Loredana
Anche io non ho nulla da nascondere ma trovo indecente che la polizia postale possa spiare senza un mandato della magistratura, cioé senza una ragione: è l'ennesima disparità italiana tra cittadini!
SVEGLIAAA!
Cercate di non farvi abbindolare ma di vedere ciò che sta al fondo delle cose!
qui non si tratta di difendere dei delinquenti ma di difendere delle conversazioni tra utenti e quant'altro inerente ai social network (senza s mi raccomando, in it.)
per esempio se io pubblico un link in cui affermo che "non amo i soldati e che non penso facciano cose utili" e questo concetto lo esprimo in modo poco convenzionale, che succede? vengo denunziato direttamente dai postini?
la libertà di opinione prima di qualsiasi altra cosa, i delinquenti non stanno in facebook ma stanno nelle stanze private....prima ci arriverete e meglio starete.
Se non altro qualche pirla nocivo può essere fermato...
Quest'etica dice: Un hacker per quanto possa essere capace, non causa mai danni a nessun tipo di computer, ma ne prende l'informazioni e le pubblica in modo che tutti sappiano di questa eventuale informazione. La categoria di noob- spaccacomputer si chiama: Lamer non sto a spiegare altro. L'etica è come una specie di comunismo: Tutti devono sapere tutto e io non essendo comunista ma essendo apolitico, approvo questa bell'etica.
come le pecore in un ovile
poi è più facile macellarvi